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Storie di Madri. (13) L’amore molestoa cura della Redazione . Mentre i nostri lettori/scrittori si stanno prendendo il loro tempo per preparare profluvi di storie da riversare sul sito – sia sul tema delle “Madri” che per il “concorsone” de “Il sogno nel cassetto” che, ricordiamo, ha il 31 ottobre come termine per la presentazione degli elaborati) -, proponiamo, nella nostra antologia di ‘Madri’, due begli esempi di scrittura e trasposizione cinematografica, pregevoli entrambi, anche se è bene non fare paragoni troppo stringenti tra le due forme d’arte.
«Una storia sofisticata e complessa, crudele e intelligente».
La trama ruota intorno al rapporto tra Delia e la madre Amalia, un rapporto madre-figlia scavato con crudeltà e con passione. Questo è l’incipit del romanzo. Che cosa è accaduto ad Amalia? Chi c’era con lei la notte in cui è morta? È stata davvero la donna ambigua e incontentabile che sua figlia si è sempre immaginata? L’indagine di Delia si snoda in una Napoli plumbea che non dà tregua, trasformando una vicenda di quotidiani strazi familiari in un thriller domestico che mozza il respiro (dalla presentazione della casa editrice).
Dall’evento luttuoso (e misterioso) della morte della madre si dipana una storia fatta di violenza, odio, rancore mai sopito, incapacità di amare e nello stesso tempo amore malato, perverso. Nella Napoli che la protagonista ha abbandonato molti anni prima e in cui ritorna proprio in occasione del tragico evento, si respira un’atmosfera cupa, grigia, caratterizzata da incontri che riaprono nell’animo di Delia una ferita mai rimarginata. E in questo squarcio interiore lei cerca di non sprofondare, anzi, tenta di capire quello che in tanti anni non aveva mai compreso di sé. “Accadeva dopo che negli anni, per odio, per paura, avevo desiderato di perdere ogni radice in lei, fino alle più profonde: i suoi gesti, le sue inflessioni di voce, il modo di prendere un bicchiere o bere da una tazza, come ci si infila una gonna, come un vestito, l’ordine degli oggetti in cucina, nei cassetti, le modalità dei lavaggi più intimi, i gusti alimentari, le repulsioni, gli entusiasmi, e poi la lingua, la città, i ritmi del respiro. Tutto rifatto per diventare io e staccarmi da lei”. Per il suo tornare indietro al passato e di nuovo al presente, per l’attenzione ai particolari rievocati con precisione infinitesima in tutte le loro caratteristiche sensoriali, è stato definito un romanzo “proustiano”. Per come spinge a riflettere sull’enigma insolubile che è il tempo: *** “L’amore molesto”, film di Mario Martone (1995) L’amore molesto è un film del 1995 diretto da Mario Martone, tratto dall’omonimo romanzo di Elena Ferrante, con Anna Bonaiuto (Delia), Angela Luce (Amalia), Licia Maglietta (Amalia da giovane), e altri… Critica – “Straordinario ritratto di donna e del suo tormentato rapporto con la madre. È anche la rappresentazione di una Napoli brulicante e viva che ha una forte anima femminile. (…) Un’ottima Bonaiuto, circondata dalla crema della scena teatrale partenopea”. Trailer del film . . [Storie di Madri. (13) – Continua] Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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