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Il PAI dovrebbe essere esteso dappertutto (…e spiego il perché)

di Silverio Lamonica
[1]

 

Mi collego a quanto ha scritto l’amico Giuseppe Mazzella sull’anticipazione del primo capitolo del suo nuovo libro (presentato sul sito: leggi qui [2]), per sviluppare logicamente dei dati che sono sotto gli occhi di tutti..

a) Incidenti domestici in Italia: ogni anno avvengono ben 4.500.000 incidenti in casa di cui 8.000 mortali.
http://www.blogdelbenessere.it/post/583/incidenti-domestici-si-muore-piu-in-casa-che-in-strada.html
Ergo: interdizione ad entrare in casa?! Zona PAI

[3]

b) Incidenti stradali anno 2016 in Italia: 73.836 con 50.472 feriti e 1620 morti http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/01/04/incidenti-stradali-in-italia-nel-2016-sono-aumentati-ma-calano-quelli-mortali/3295707/
Ergo: Zone PAI su tutte le autostrade, strade statali, provinciali e comunali?!

c) Incidenti mortali in montagna: oltre 30 vittime nel 2016 (ma lì nessuno si azzarda a elaborare “Zone PAI”)
http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2016/08/15/ferragosto.-incidenti-montagna-unestate-nera-oltre-30-i-morti-_04b1b117-199e-4f75-bf11-ee67a5662db9.html [4]
Purtroppo il pericolo esiste dappertutto, soprattutto in casa come dimostrano impietosamente le statistiche. Fatto sta che occorre comportarsi e agire con la massima attenzione per salvaguardare la propria incolumità, sia al mare che in montagna, sia per strada che, soprattutto, in casa.

Creare “campane di vetro” come le “Zone PAI” è controproducente… tranne forse per chi le elabora; e a tale proposito, come cittadino contribuente, esigo che l’Ufficio Regionale del Lazio competente renda pubblici i costi di questi farraginosi, ridicoli, inutili e dannosi piani.

[5]