Ambiente e Natura

Risposta del sindaco di Ponza su Zannone

di Franco Ferraiuolo

 

Di seguito la posizione che presi in Consiglio Comunale circa l’uscita di Zannone dal perimetro del parco, seguita da un breve aggiornamento.
Franco Ferraiuolo

Intervento del Consigliere Comunale Francesco Ferraiuolo nel corso della seduta del Consiglio Comunale del 13 marzo 2017 in riferimento al 2^ punto all’o.d.g.: “Parco Nazionale del Circeo: determinazione”

Sig. Sindaco,
prendo atto delle sue corpose comunicazioni e dichiarazioni sul punto in discussione, ma non mi addentrerò in polemiche perché dobbiamo tenere presente che la dignità delle istituzioni che rappresentiamo va tenuta alta ed il rapporto tra di esse deve essere sempre mantenuto sul piano della impersonalità e della correttezza formale.

Vado, quindi, direttamente alle questioni poste, ma mi permetta di dirle francamente che l’iniziativa di portare questo argomento in consiglio in questo frangente dà l’impressione (che non è sola la mia) di un qualcosa funzionale principalmente alla sua campagna elettorale.

Lei ci ha reso edotti di una serie di inadempienze, disfunzioni, ritardi, ecc., per i quali ha interessato la magistratura penale nonché il Ministero competente; a noi non resta che attendere l’esito e laddove le predette mancanze siano dimostrate e le relative responsabilità accertate, vedo come conseguenza la chiamata in causa degli amministratori coinvolti per gli eventuali e articolati addebiti.

Ma ciò non porta come diretto effetto l’uscita del territorio dell’Isola di Zannone dal perimetro del Parco Nazionale del Circeo.

Voglio ricordare che l’uscita di un territorio dal perimetro di un Parco Nazionale è regolata da precise norme di legge; al riguardo, si deve mettere in atto una procedura supportata da una obbligatoria ed approfondita istruttoria tecnica che dimostri in maniera stringente l’essere venuti meno i presupposti per cui quel territorio faceva parte dell’area protetta.

Nel caso di specie devono venire, quindi, meno i presupposti relativamente a quegli “ecosistemi intatti o anche parzialmente alterati da interventi antropici” oppure quelle “formazioni fisiche geologiche, geomorfologiche, biologiche, di rilievo internazionale o nazionale per valori naturalistici, scientifici, estetici, culturali, educativi e ricreativi” per cui lo Stato tramite gli Enti Parco Nazionali svolge funzioni di “conservazione per le generazioni presenti e future” (art. 2 della legge quadro sulle aree naturali protette, L. 394/91).

Va da sé che se fosse dimostrata la venuta meno di quei presupposti non avrebbe senso l’appartenenza ad un Parco e, quindi, apparirebbe giusto il ritorno del territorio di Zannone nella disponibilità del Comune di Ponza, atteso che, comunque, l’isola rimarrebbe preservata nei suoi pregi ambientali, faunistici, botanici, mineralogici dai vincoli dell’Unione Europea, che impongono procedure e pareri ambientali, dalle norme paesaggistiche o d’assetto idrogeologico, che prevedono disposizioni puntuali e stringenti, nonché dal P.R.G. vigente che ha sottoposto tutto il territorio di Zannone al vincolo derivante dal essere “serbatoio genetico”.

Lei ci sta dicendo che oggi vi sono gli elementi per uscire dal Parco del Circeo? Bene, che vi sia definitiva chiarezza; si facciano tutti gli accertamenti possibili come per legge per arrivare ad una determinazione affinché l’isola esca da una sorta di limbo; se non vi sono i presupposti, l’isola resti nel Parco ma il Ministero dia tutte le risorse affinché Zannone sia un’area protetta degna di questo nome accettando anche il coinvolgimento del Comune di Ponza per la gestione di progetti condivisi; se i presupposti, invece, vi sono, l’isola torni al Comune di Ponza, ma sia chiaro che questi si deve bene attrezzare, sia per la dovuta vigilanza, reperendo allo scopo le risorse necessarie, sia per mettere in atto iniziative di valorizzazione dell’isola negli aspetti ambientalistici e scientifici, che sono i suoi punti di forza, senza avventurarsi in ipotesi, peraltro irrealizzabili, di sfruttamento alberghiero od altre similari.

In questo senso è da interpretare il mio voto favorevole.

Aggiornamento del 1° settembre 2017

La posizione dell’attuale maggioranza non è cambiata. e rimane coerente.

La procedura di uscita  o meno di Zannone dal Parco è ancora in atto ma ciò non ci induce a non avere schietti e sereni rapporti istituzionali con i rappresentanti degli altri enti coinvolti.
Intanto, di concerto con il Parco, la Provincia ed i Carabinieri Forestali procediamo a rimuovere i rifiuti, che mi sembra cosa buona e non scandalosa.
Perché chiedete di fare oggi il referendum quando avreste avuto il dovere di farlo voi della passata amministrazione prima di deliberare l’uscita di Zannone dal perimetro del Parco, in considerazione che rappresentavate solo il 36 % degli elettori?
Ormai il Consiglio Comunale ha deliberato ed occorrerà attendere l’esito della procedura.

Vigorelli  non ha mancato di usare il suo volgare linguaggio dicendoci che facciamo schifo.

Quello che dice non ci tange minimamente e serenamente lo rispediamo al mittente.

Stai sereno Vigorelli!

1 Comment

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  1. Biagio Vitiello

    2 Settembre 2017 at 13:22

    L’intervento del sindaco Ferraiuolo mi sembra corretto e in linea con quanto ha sempre affermato nel consiglio comunale. Secondo me è ora che su Zannone non si perda altro tempo in “chiacchere” da campagna elettorale, bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare, perché l’amministrazione dura solo cinque anni.

    Sullo stesso tema leggo con stupore in Rassegna Stampa di oggi, l’intervento di Danilo D’amico, rappresentante politico di FID-AN di Ponza.
    Premetto che il signor D’Amico non lo conosco affatto, né conosco l’esistenza di un partito organizzato a Ponza, a meno che non sia una società segreta o un partitino composto da un numero esiguo di persone da sfuggire alla mia conoscenza (…e io, come medico di famiglia, di Ponza conosco tutti gli abitanti effettivi: 2.500).
    Ritengo che intervenire su questo argomento, come qualcuno ha già fatto in passato solo per puri scopi elettorali, è solo demagogia.

    Un politico dovrebbe sapere che a Ponza ci sono problemi ben più gravi di Zannone, come la Sanità, la portualità, l’occupazione ecc. ecc.
    Non ricordo, dai tempi della Presidenza Regionale di Gabriele Panizzi del PSI (che tantissimo ha fatto per Ponza), che qualche politico o partito politico abbia fatto qualcosa di utile per l’intera comunità isolana. Ponza è stata serbatoio di voti e “feudo DC”, e ora del centro-destra, dove quasi tutti i partiti (di destra e sinistra) hanno preso i voti non tanto per convinzione politica dei cittadini ma ad opera di signorotti locali che non hanno fatto mai qualcosa per l’intera collettività isolana .
    Se poi si vuole parlare di Zannone, sarebbe opportuno cercare prima i colpevoli (Parco o Amministrazioni comunali passate) del degrado dell’isola e assicurarli alla giustizia per il grave danno che hanno causato alla comunità ponzese.
    E questo lo dovrebbe fare anche l’attuale Amministrazione.
    Mi piacerebbe anche sapere cosa pensano i rappresentati di Ponzaracconta (in seno ad essa), che sono molto sensibili alle tematiche ambientali?

    Per me, oltre ad assicurare alla giustizia i colpevoli del danno erariale alla nostra comunità, bisognerebbe fare una progettazione di utilizzo ambientale con un concorso di idee (fatto da Ponzesi, o da chi vive l’isola), e di questa dovrebbe avvantaggiarsi in primis la comunità isolana.
    Visto che mancano le risorse al comune, per le eccessive spese inutili delle precedenti amministrazioni, perché non fare lavori in economia? Si potrebbe iniziare a dare una svolta concreta alle tante chiacchiere fatte, incominciando a recuperare un locale che necessita di pochissime risorse (ed io che sono “quasi nato” a Zannone, potrei suggerire qualcosa…).

    Ah dimenticavo… per le prossime amministrative, i cittadini di Ponza dovrebbero disertare i cinque seggi elettorali per protesta verso le istituzioni che non fanno nulla per la nostra isola.
    E poi vedremo che succederà!

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