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Anche a Ponza abbiamo bellissimi itinerari ‘eno-gastronomici’…

a cura della Redazione

 

Ne abbiamo parlato tante volte, ma un progetto articolato in tal senso non è mai partito davvero.
Più che altro sono state iniziative individuali, o associazioni di eno-trekking che prendevano contatti con operatori sull’isola (per esempio, leggi qui [1]).

Più di recente ne abbiamo sentito parlare tra i programmi proposti (possibili?) dall’Associazione Ponzesi per Scelta.

La cosiddetta “via del vino” per il Fieno (leggi qui [2]), comincia a inerpicarsi dalla strada dell’acquedotto, sopra la Dragonara e dà una prima visione del versante di Levante dell’isola; poi si congiunge alla stradina che porta al “Semaforo” del Monte Guardia, devia leggermente a destra e ‘taglia’ fino al pianoro della Guardia Guarini…

Qui dopo un colpo d’occhio complessivo – “mozzafiato” davvero, come spesso si legge a sproposito -, si cambia versante… E siamo sul lato di Ponente, con la vista su Chiaia di Luna davanti e poi sulla destra, mentre ce la lasciamo indietro, procedendo verso Libeccio.

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Quindi la lenta discesa verso le “cantine” della punta del Fieno e ritorno… (leggi qui [5]).

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Tra i tanti articoli pubblicati sul sito, digitare  – La vite è bella – nella funzione CERCA NEL SITO, in Frontespizio, per una giornata al Fieno, dall’alba al tramonto, nelle foto e nelle didascalie del libro fotografico di Paolo Costa (in nove puntate!).

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Perché questo antefatto?
Su Repubblica on line di ieri 2 agosto è uscito un servizio sugli itinerari eno-gastronomici in varie regioni d’Italia (il Lazio non è nominato). Ne proponiamo alcuni – costiera amalfitana e Ischia, per ragioni di contiguità geografica e familiarità con i paesaggi – per sottolineare quale potenziale di sviluppo potrebbe avere la nostra isola in questo campo…

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Trekking sì ma gastronomico: le passeggiate “a tutto gusto” che uniscono bello e buono (riproduzione parziale da Repubblica on-line del 2 agosto)

 di Lara De Luna

Una selezione delle principali escursioni che al piacere della camminata abbinano percorsi di degustazione che svelano anima e sapori delle diverse regioni.

Campania – Trekking della costiera amalfitana
All year long. Questo è il punto di vista originale di Metafarm (social food lab), che ha fatto del trekking eno-gastronomico ed agro-alimentare il suo core business. Offre infatti la possibilità di visitare la Costa d’Amalfi con occhi nuovi senza soluzione di continuità, tre volte a settimana, tutti i mesi dell’anno.

La Costiera Amalfitana è famosa per essere una delle passeggiate più belle del mondo, da Vietri fino alla punta opposta. Non solo in macchina però, questo percorso si ripropone infatti di seguire a piedi i sentieri di questo paesaggio, con discese al mare e cene  a base di pesce in strutture selezionate. I menu delle cene saranno parte integrante del percorso di scoperta di questo lato di Campania, raccontando sera dopo sera la tradizione dei paesi dove la compagnia si fermerà. Da Sorrento con i suoi limoni ad Amalfi, passando per il famosissimo sentiero degli Dei che giunge fino a Positano, per concludere in bellezza con una puntata a Villa Rufolo, Ravello

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L’obiettivo è esplorare territorio sconosciuti ai più e studiare gli ecosistemi locali. Orti, foreste, valli da attraversare entrando in contatto con gli abitanti del luogo e la loro cultura contadina. Uno degli obiettivi del percorso è imparare a riconoscere erbe, radici, fiori e funghi spontanei ma commestibili e preparare un pasto a partire da quanto raccolto. Con ricette rigorosamente tradizionali.

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Ischia – Andar per Cantine
Ischia celebra il suo legame ancestrale con il vino al 10 al 20 settembre. E’ in queste date sul limitare dell’estate che andrà in scena la decima edizione di “Andar per cantine” che proporrà alcuni percorsi attraverso l’isola, per raccontare il suo rapporto con la viticoltura.

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La Pro Loco Panza ha studiato intensi itinerari guidati che abbracciano la bellezza del paesaggio lungo la strada per i templi del vino. Il presidente della Pro Loco sottolinea come sia «l’occasione per immergersi in una delle più antiche storie dell’isola».

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Ischia si riscopre inoltre slow e rilancia i prodotti a km 0 anche attraverso le degustazioni – dal pomodorino del piennolo (nella foto qui sopra – NdR) alle marmellate di fichi, dal prelibato olio prodotto con le olive ischitane agli amari con estratti di erbe selvatiche – che faranno parte a pieno titolo dei tour gastronomici quotidiani, insieme ovviamente al prodotto principe. L’uva qui si declina nelle sue molteplici varietà: biancolella, forastera, uva rilla, san Lunardo, piedirosso (meglio conosciuto come per’ ’e palummo) e cannamelu.
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Per l’articolo completo su Repubblica on-line, a questo link [16]