Ambiente e Natura

A proposito delle Piscine naturali. Come sono andati i fatti

La Redazione

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A chiarimento di quanto è successo ieri alle Piscine a Le Forna e anche in risposta alle affermazioni sulla pagina facebook  del sig. Vigorelli Piero pubblichiamo lo scritto dell’assessore del comune di Ponza dottoressa Mimma Califano.


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di Mimma Califano

Mi dispiace deludere le “certezze” del consigliere di minoranza Vigorelli.
La sua descrizione dei fatti di ieri mattina alle Piscine è degna di un colorito racconto di fantasia.

Circa l’intervento che ha riguardato Gabresù non era mio compito occuparmene, e infatti non me ne sono occupata. Il mio impegno è stato quello di accertarmi (parlandone con la ditta e l’ingegnere) che i cartelli per il PAI fossero stati, come tutte le altre estati, opportunamente posizionati a fini preventivi, in attesa di fare quanto prima una verifica diretta.
A tal fine ho chiesto se anche il cartello che normalmente informa e dissuade dall’accesso per motivo di sicurezza, partendo dalle Piscine, al piccolo arco naturale che le sovrasta, fosse in loco come tutti gli altri anni.
Poiché mi è stato risposto che quel cartello ancora non c’era ne ho perciò sollecitato il posizionamento. Ripeto: stiamo parlando di un cartello!

Come, e con quali modalità le due azioni – l’intervento per Gabresù e le mie indicazioni – possano essere state collegate con la chiusura del sentiero che porta giù alle Piscine, sfugge alla mia capacità di comprensione, in base agli elementi di cui sono attualmente a conoscenza.
Evidentemente c’è stato un corto circuito comunicativo, disdicevole fin che si vuole, ma comprensibile, considerando che la nuova amministrazione si è insediata da pochi giorni, per giunta nel caos di un’estate in pieno svolgimento e con una macchina comunale rallentata da una miriade di problematiche organizzative irrisolte. E il vecchio sindaco dovrebbe conoscerle bene, dal momento che sono una sua eredità!
Oltretutto, tale episodio è stato prontamente risolto nel giro di pochissime ore, com’è noto.
Questi i fatti.

Continuando con le “certezze” del consigliere Vigorelli – qualora da buon ex giornalista si fosse meglio documentato – avrebbe dovuto sapere che ieri mattina a Latina nella sede della Provincia si è tenuto l’ennesimo incontro dei comuni dell’Ato4 per discutere le modalità necessarie a fronteggiare la grande crisi idrica del sud pontino. In ciò ero impegnata, non al telefono né nel mio abituale lavoro.
Per sua buona pace lo informo che sono in “aspettativa non retribuita” e pago da me anche i biglietti per i viaggi istituzionali. Quanto invece il signor Vigorelli ha preso per rimborsi “forfettari”?

In riferimento all’“assessore ambientalista” vorrei ricordare al consigliere Vigorelli che i migliori ambientalisti del nostro arcipelago negli ultimi duecento anni sono stati proprio i ponzesi, quelli veri!

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Allegate al commento di Silverio Lamonica quattro foto:

Spiaggia di Sansonne, isola d’Elba

Olhos de Agua. Portugal

Praia da Rocha. Algarve. Portugal

Le isole greche più belle. Zante. Navagio

3 Comments

3 Comments

  1. vincenzo

    12 Luglio 2017 at 09:41

    Era chiaro a tutti che non c’entrasse niente l’operazione di contrasto all’abusivismo con l’operazione di sorveglianza e messa in sicurezza di una zona.
    Io penso che fare speculazione politica su argomenti così controversi è molto rischioso; lo dico a Piero Vigorelli che è convissuto con questa situazione per 5 anni e soprattutto a Mimma Califano che deve affrontare le emergenze.

    Le persone a conoscenza dei fatti in questo caso del PAI, sanno che il 97% del periplo dell’isola è in zona rossa; per raggiungere le zone “sicure” spessissimo bisogna attraversare zone pericolose.

    Certo bisogna mettere i cartelli, vigilare, regolamentare i flussi di accesso alle zone sicure ma il problema resta.
    Per cui a mio avviso la politica su questi argomenti non deve assolutamente concedersi pause nel cercare la massima sicurezza possibile con il minimo danno turistico.
    Per cui l’opinione pubblica, i turisti, gli operatori economici devono essere consapevoli di questa situazione di “convivenza rischiosa”. Devono conoscere la reale situazione e sapersi comportare secondo regole chiare e precise.

    Ricordo a tutti che a Chiaia di Luna, pur essendoci barriere con reti che impedivano il passaggio e cartelli segnalanti il pericolo, il giudice ha condannato gli amministratori perché il LIMITI NON ERA INVALICABILE!

    Io mi metto nei panni dell’amministratore che deve tenere aperti i siti turistici e dall’altra deve assicurare la massima sicurezza e ne comprendo le difficoltà oggettive per cui su queste tematiche sarebbe gradita da parte della politica di maggioranza e opposizione la massima maturità mettendo da parte il gioco delle parti!

  2. silverio lamonica1

    12 Luglio 2017 at 23:09

    IL PROBLEMA PRINCIPE E’ IL PAI: non esiste da nessuna parte!

    A commento della sua asserzione Silverio allega quattro foto che sono annesse all’articolo di base con le relative didascalie (la Redazione)

  3. La Redazione

    13 Luglio 2017 at 23:44

    Aggiornato con quattro foto emblematiche il commento di Silverio Lamonica all’articolo

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