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Quella notte
Ce ne è una soltanto di notte come quella, una in un anno. Quella notte gli dei si avvicinano al suo corpo che pare addormentato. Vengono dai quattro punti dell’orizzonte vuoto: da nord, sud, levante e occidente. Altri originano da tutte le cose dolci o dalle materie aspre. Lasciano le dimore fredde e i rifugi assolati. Marciano in un’unica direzione. Succede una volta, una volta sola in un anno, quando la luna ha una faccia fredda e l’altra rovente, accesa di sole. Quando il mare è ad un tempo nero d’inverno e il cielo blu fondo, splendente d’estate. Quella notte la luna sorge e sorge ancora, rallenta il suo corso ma la sua luce bianca e rossa è più simile a un faro enorme, un faro, puntato in una direzione soltanto. Sbianca la pelle e accende gli occhi mentre i signori di tutte le cose e delle mille direzioni si insinuano decisi su per ogni vena, valle, collina fino al cuore segreto di lei che dorme e sognando apre le porte infinite al possibile.
Immagine di copertina. Vincent Van Gogh. La Nuit étoilée, 1889; Musée d’Art Moderne, New York Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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