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Il manifesto di Ponzaracconta

di Rita Bosso

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La campagna elettorale in corso, l’uscita dalla redazione di tre suoi membri ci inducono a ribadire le ragioni della presenza di Ponzaracconta nella comunità dei ponzesi. Sono le stesse ragioni di sempre, scusateci se siamo ripetitivi.

–          Siamo la piazza in cui ogni ponzese (di nascita, d’elezione, di origini) può esprimersi, rispettando un paio di regolette elementari. Via via che le possibilità d’espressione nella piazza, intesa come luogo fisico, si sono ridotte, si è ampliato il nostro spazio.
Ogni volta che qualcuno ha intimato “Zitto tu, non puoi parlare perché …”, noi abbiamo risposto “Prego, accomodati in Ponzaracconta ed esponi le tue ragioni”. I nostri lettori sono intelligenti, ragionano, a fine lettura sanno esprimere un giudizio in piena autonomia.

–          Ogni intervento è soggetto a strumentalizzazioni, le mettiamo in conto. Se oggi su Ponzaracconta intervengono i pontilisti, si dirà che il sito ha sposato la loro causa, ergo: è contrario al porto a Le Forna. Domani, quando interverrà un sostenitore del porto a Le Forna, si dirà che Ponzaracconta ha sposato la causa dei portofornesi, ergo: è contro i pontilisti. Sono i commenti di chi non comprende – proprio non ce la fa, la libera espressione, il pluralismo e dietro ogni voce deve leggere interessi, opportunismi, prese di posizione. Continueranno ad attribuirci un matrimonio al giorno e noi, ad ogni commento siffatto, gongoleremo felici, come se stessimo andando a sposarci.

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–          Continueremo a cercare di informare, con tutti i nostri limiti, con tutta la nostra buona volontà. Le furbizie, gli opportunismi, le strategie non ci appartengono e non ci convengono. Siamo sulla scena da oltre sei anni, cresce il numero dei lettori e dei collaboratori; gli articoli pubblicati non sono post propagandistici, spot da bravo imbonitore; non mirano a provocare l’applauso, intendono stimolare la riflessione, il ragionamento, il dissenso. Al gregge di pecore tenuto insieme dal cane ringhiante, continueremo a preferire liberi pescetielli guizzanti in mare aperto.

–          Continueremo a dare spazio a tutte le voci ponzesi, in qualunque ambito esse si esprimano, dalla politica alla narrativa all’arte all’economia allo sport. Continueremo ad essere presenti nella vita culturale dell’isola perché il recupero della storia e della cultura ponzesi sono nel nostro atto di nascita; e continueremo a pensare che non possano essere dati in appalto. Il recupero e la valorizzazione della cultura di Ponza li abbiamo praticati da sempre, da prima che il sito nascesse, a nostre spese; la nostra unica risorsa è stata la partecipazione dei ponzesi, gratuita e disinteressata.


I ponzesi ci hanno messo a disposizione i corredi, le case, le foto di famiglia, le bomboniere affinché potessimo conservare e divulgare la nostra storia: non avremmo potuto avere finanziamento migliore.
Non abbiamo creato un museo, nessuno lo ha fatto in questi anni, ma neanche lo avevamo promesso; abbiamo realizzato tanti piccoli allestimenti che hanno vissuto per un giorno; non è detto che non abbiano lasciato traccia.

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Questo sappiamo fare, questo abbiamo fatto sinora, questo continueremo a fare.