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La Cala degli Ebreidi Peppino Bonlamperti . Talvolta, quando il tempo atmosferico non consente andare a Palmarola (vedasi ottobre 2016 con la tromba d’aria all’orizzonte) si ripiega sul versante Nord dell’Isola maggiore, ove, tra le più belle spiagge di basalto, spicca per bellezza la Cala degli Ebrei. Alla domanda “Antonio, perché si chiama così questo luogo? Dove ha preso origine questo toponimo?” almeno fino all’anno scorso io, personalmente, non ho mai ricevuto risposta. Alcune settimane orsono, recatomi alla cerimonia inaugurale del Monumento al Sommergibilista, nel breve tratto tra la Gaeta Angioina e la nuova Gaeta chiamata Elena, sulla stessa aiuola, ove c’è una targa che ricorda i fatti bellici cui fa riferimento quella torretta di sommergibile, ce n’è anche un’altra più piccola a ricordo di un altro avvenimento. Nel 1948, subito dopo il Secondo Conflitto Mondiale, gli Ebrei rimasti ancora vivi dopo le persecuzioni e i lager nazisti, si radunarono tutti a Gaeta per noleggiare una nave che li riportasse a casa. Questo è il fatto storico, ma molti ponzesi l’hanno dimenticato. Antonio, attento come sempre, aveva soltanto ricordato il toponimo, ma nessuno gli aveva mai raccontato l’episodio storico.
Nota della Redazione E’ una spiaggia di mazzarielli che si andavano a raccogliere quando in autunno si pescava a castardelli. Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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