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Le Amministrazioni sono espressione di forze economiche?

di Francesco De Luca

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La domanda me la sono posta più volte in questi ultimi anni, e di ciò c’è testimonianza nel Sito (leggi qui [2]). Essa era riferita, come è mio solito, alle vicende di Ponza.

Ebbene la risposta senza infingimenti è: SI’, le Amministrazioni hanno dimostrato nel passato di essere espressioni di forze economiche che premevano per accaparrarsi appalti, autorizzazioni, licenze. E’ avvenuto. Ed oggi avviene allo stesso modo.

Giorni addietro nel Sito alcune presenze imprenditoriali dell’isola hanno presentato riflessioni che sollecitano considerazioni sul rapporto politica – economia.

La domanda iniziale si ripropone dunque. Oggi l’economia locale sente il fiato grosso di forze economiche estranee all’isola farsi vicine col proprio fetore. Queste premono al fine di accaparrarsi le fonti economiche più redditizie.

Ora, è normale che le operazioni economiche di un certo peso finanziario possano o debbano, e sottolineo, debbano provenire dai privati. E, in un sistema liberistico, qual è il nostro, vince sempre il più forte.

In altre parole: non appare viziata l’operazione che favorisca l’imprenditorìa privata bensì risulta inaccettabile che non si garantiscano, da parte dell’ Amministrazione, gli interessi sociali ed economici della comunità. Permettere che si guadagni sulle possibilità turistiche dell’isola è legittimo ma qual è la resa economico-sociale per i Ponzesi? Se questa non è in sintonia con la dignità sociale dei cittadini l’operazione, quantunque legittima, è inaccettabile. Perché la comunità isolana ha la priorità nel godimento dei favori derivanti dal territorio, dal suo stato e dalla sua evoluzione.

E’ qui che la politica acquista o no valore morale. Se non lo fa, la politica non amministra bensì traffica.