Attualità

La colonizzazione (3): lo sbilancio

di Monia Sciarra

 

L’intervento di Franco Ferraiuolo nel Consiglio Comunale del 18 aprile (leggi qui) avrebbe dovuto scatenare raffiche di smentite per la gravità delle affermazioni in esso contenute; invece siamo sommersi, anche in questi ultimi giorni, dagli annunci di opere grandiose ed epocali quali l’installazione del semaforo, il campo da tennis e amenità varie.

Così scriveva Vigorelli sul Bilancio alla fine del primo anno del suo mandato: Un anno dopo (1). Il bilancio del Comune è più sano. Cambiate l’IMU e altre tariffe (leggi tutto).
Ferraiuolo già allora replicava: Considerazioni sul rendiconto 2012 (leggi tutto).
Nel 2012, poi nel 2013 e ancora nel 2014, Vigorelli ha affermato che il bilancio era “tuttapposto”; ogni volta Ferraiuolo ha cercato di mettere in guardia e di proporre soluzioni.
Il Sindaco ha potuto, nel 2015, ‘spalmare’ i debiti del comune, circa 4 milioni di euro, in 30 anni; “nell’esercizio successivo è emerso un disavanzo di amministrazione che doveva essere ripartito, per legge, negli anni fino al termine della legislatura; questo non è stato fatto, ed è stato in tale modo caricata la prossima Amministrazione di un problema rilevante”.

Una cosa è scrivere post su Facebook, altra cosa è redigere un bilancio; i conti non tornano, ed è inutile prendersela coi gufi e con gli iettatori.


Si può essere abili con le moltiplicazioni (per esempio triplicando il numero dei turisti) ma avere difficoltà con le addizioni e le sottrazioni che compaiono nei bilanci.
Compito del Sindaco, ricorda Franco Ferraiuolo, è “stilare una relazione politica affinché il Consiglio Comunale e la cittadinanza sappiano su quali specifiche entrate e spese si farà affidamento per realizzare i diversi programmi”; tale documento non è stato portato in Consiglio Comunale.
La “politica chiacchierata” non ha niente a che fare con la “politica dei numeri”.

L’intervento di Ferraiuolo nell’ultimo Consiglio Comunale contiene numeri, date e dati; sinora, non c’è stata smentita. In sintesi, i dati presentati da Ferraiuolo dimostrano che:
– il comune di Ponza è indebitato fino all’osso;
– le opere pubbliche sbandierate dall’amministrazione in carica sono la conclusione di iter avviati dalle amministrazioni precedenti;
– il futuro dei ponzesi è al servizio di colonizzatori stranieri.

All’arida verità dei numeri si può opporre il linguaggio piacione dei chest’è: c’è a chi piace.

[La colonizzazione. (3) . Continua]

 

 

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