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Una lotta di popolo

di Paolo Iannuccelli
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Una lotta di popolo, senza distinzioni sociali, con alla testa donne e uomini che hanno trascorso anni di confino e prigionia nelle isole ponziane, a Ponza e Ventotene.
La Resistenza rappresenta una guerra di volontari per la libertà, senza coscrizione. Finalmente una partecipazione attiva, decisa, delle masse alla vita politica, alla vita della collettività.
Il Comitato di Liberazione Nazionale era formato dai rappresentanti di tutti i partiti, espressioni della democrazia.
Troviamo operai, contadini, studenti, impiegati, professionisti, artigiani. Una vera lotta di popolo, una rivoluzione fatta da patrioti che hanno reso libero un paese in rovina.
Oggi è festa grande, per chi crede in un rinnovamento dello stato, nel progresso, nello sviluppo, in un domani migliore senza barriere.
Il 25 aprile 1945 segna la fine della guerra in Italia e l’inizio di una nuova storia nazionale.
Le forze della Resistenza, dopo due anni di lotta contro l’esercito nazista e i fascisti della repubblica di Salò, vincono.
La loro azione libera intere regioni, facilita l’avanzata degli Alleati e del ricostituito esercito italiano lungo la Valle Padana.
Grandi e piccoli centri insorgono uno dopo l’altro ma il momento decisivo è l’insurrezione delle grandi città del nord.

“L’Italia – ha scritto Churchill – deve la propria libertà ai suoi caduti partigiani, perché solo combattendo si conquista la libertà”.

Il 25 aprile il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia assume i poteri di governo, mentre Mussolini cerca di fuggire oltre confine.
Quel 25 aprile ha segnato il culmine degli anni oscuri: la fine vittoriosa di una lotta per la libertà cominciata il 28 ottobre 1922 all’epoca della cosiddetta “Marcia su Roma”.

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