Attualità

Tante Pasque

a cura della Redazione

 

Ospitiamo due lettere di segno contrario, forse con qualche elemento comune – mentre il mondo è più instabile di quanto da molto tempo non sentissimo – ricevute in redazione, da parte di due nostri contributori. Vengono pubblicate in sequenza temporale, secondo l’ordine di invio alla posta del sito.

 

Da Eduardo Filippo

L’aurora boreale, il tramonto astrale, lo sbocciare di un fiore, l’attimo di una vita, l’amore fra gli uomini e verso gli ultimi sono solo delle piccole/grandi gocce dell’immenso Creato che il Signore ci ha donato. Esse concorrono alla bellezza e all’armonia infinita della Creazione.
La Colomba della pace porti in tutti i cuori serenità e gioia affinché ogni giorno sia Pasqua. Auguri  di buona Pasqua.
Eduardo

Da Tano Pirrone

Il mio amico A. F. mi ha inviata una mail di auguri per pasqua. E’ arrivata stamattina co-indirizzata ad un coacervo di persone. Io, non credente, evito di farmi fare gli auguri mistici che sono tanto in uso; e, naturalmente non ne faccio. Pian piano parenti, amici e conoscenti hanno imparato ed evitano. Ma il contenuto della mail è molto bello e riflette perfettamente il mio sentire. A. ha cultura e capacità di scrittura tali da rendere chiara e comprensibile una visione per nulla semplice, che, proprio per questa semplicità, corre il rischio di essere banalizzata o, ancor peggio, di essere mal interpretata. Eccovela, in calce, tale e quale.
Ai miei amici di Ponza Racconta, in attesa delle prossime puntate di Piccolo cabotaggio.
Tano

Carissimi,
i miei sono auguri laici spero rivolti al contributo che in tanti stanno cercando di dare per un’umanità migliore.

Le chiese dei paesi liguri nel giovedì che precede la Pasqua si riempiono di germogli di grano simbolo di pane futuro e certezza di abbondanza nelle estate piena che verrà. La primavera è transizione dalla sterilità fredda dell’inverno alla pienezza di tutte le forme di vita. Porta germogli, fiori di arancio, uova, coniglietti, agnelli e dà concretezza alla sopravvivenza oltre l’inverno, speranza di un’estate feconda che vinca ancora una volta siccità e carestie.

Ben oltre la sopravvivenza alimentare dei tradizionali rituali di primavera, le Pasque sono i contributi che le diverse religioni danno all’evoluzione culturale di Homo sapiens. Sono certezze contro ogni possibile speranza, simboli forti del salto di qualità che l’uomo ha acquisito quando ha imparato la coscienza di sé, ad esistere come comunità etnica, a progettare il futuro, capace di passare il Mar Rosso, scegliere la sua storia, darsi una legge ed essere popolo libero.

E così, allo stesso modo, quando ha saputo capire la morte, superarne la paura per inserirla nel pulsare delle generazioni, interpretare la propria umanità come globalità che ci riguarda tutti, oltre i confini e le barriere delle tradizioni, facendo propria la cultura della condivisione di parole, di pane e vino, frutti di una terra senza padroni, né razze, né confini. Le pasque dicono che anche se sembra impossibile si può riuscire a darsi la cultura delle responsabilità che accomunano donne e uomini ben oltre le leggi, le ideologie, le fedi religiose.

Ecco penso che questi siano auguri che l’evoluzione culturale ha saputo ricevere dalla Pasqua delle religioni per farne acquisizione comune, laica perché universale. È il mito del futuro che non c’è ancora, del viaggio per incontrare l’altro e il diverso, cantato da Ulisse, è la forza dell’imprevisto delle nuove generazioni, raccontato dalla scuola, il mito della scienza raccontata dalla forza della ragione, il mito della politica che cerchiamo faticosamente di interpretare.

Buona Pasqua a tutti

 

Nota
Vignette di Altan e di Ellekappa

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