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Dal mare alla collina, evviva il dialetto che unisce

di Luisa Guarino
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Il dialetto continua ad avere sempre un posto di riguardo sul nostro sito, e lo scritto di Sandro Russo (leggi qui [2]), che cita Pinocchio, De Mauro, Prudente, ne è l’ennesima conferma. Mi piace in tale contesto dare notizia della cerimonia conclusiva di un concorso di poesie in dialetto riservato agli alunni più giovani delle scuole di Sermoneta (Latina). Come ho avuto più volte modo di dire, il mio legame con la città lepina è sempre stato e rimane fortissimo. Inoltre ci sono mille motivi per considerare Ponza e Sermoneta idealmente gemellate, nel nome della cultura, delle tradizioni e del turismo.
L. G.

Si sono svolte le premiazioni della sesta edizione del concorso di poesie in dialetto “Sermonet’Amo” organizzato dall’Archeoclub di Sermoneta, in collaborazione con l’Istituto comprensivo “Donna Lelia Caetani”, alla presenza della vice preside Anna Maria Fallongo, e del vice sindaco e assessore alla cultura Giuseppina Giovannoli per il Comune di Sermoneta. Ottanta le poesie presentate dai ragazzi delle classi IV e V della scuola primaria e della I, II e III della scuola secondaria di secondo grado. I temi trattati dai ragazzi sono stati la guerra, la neve, gli stati d’animo, ma non sono mancate citazioni di eventi storici locali.

Primo classificato “Gli vécchi deglio paese méo” di Matteo Cacciotti (classe I D Doganella); secondo classificato “Véndo” di Gianluca Spataro (classe V A Pontenuovo); terza “I du’ cani méi” di Giorgia Marcelli (classe IV A centro storico); quarta “La ràja” di Emma Aversa (classe V A Pontenuovo); quinta “Chélla nn’è la néve méa” di Simone Vetica (classe V centro storico).

Diverse sono state le menzioni speciali: “Jó somaréglio” di Maurizio Ambrosetti (classe I D Doganella); “Se i mammòcci potéssero comannà” di Luca Pilu (classe IV A centro storico); “La tèra se mòve” di Andrea Fanelli e Francesco Ruzza (classe V B Pontenuovo); “L’erbétta” di Alessandra Cassoni (classe V B Pontenuovo); “Poesìa sùgl’ammóre” di Francesca De Renzo e Noemi Zanella (classe VB Pontenuovo); “Il pensatóre” di Manuel Giagoni (classe III B Doganella); “Jó malepàsso” di Marco Mosaico (classe IV A centro storico); “Tristezza” di Arianna Malandruccolo (classe V A Pontenuovo); “M’ha dìtto zzìma” di Fabrizio Maria Morbidelli (classe I B Doganella).

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La giuria era composta da Sonia Testa, presidente dell’Archeoclub di Sermoneta; Dante Ceccarini, presidente onorario dell’Archeoclub di Sermoneta e autore di libri in dialetto sermonetano; Edwige Avvisati, storica insegnante di intere generazioni di bambini di Sermoneta; Anna Marchioni, componente del Direttivo dell’Archeoclub di Sermoneta. Alla premiazione erano presenti anche i referenti delle associazioni Dritto&Rovescio e Lepanto.

Dal 2011, prima edizione del concorso, sono state composte 580 poesie in dialetto sermonetano.
“Questo evento annuale vuole essere la dimostrazione di quanto sia importante per la nostra associazione valorizzare il dialetto al pari degli altri settori di cui ci occupiamo, restituendogli il valore di lingua viva”, ha sottolineato la presidente Sonia Testa. Le poesie vincitrici di tutte le sei edizioni del concorso sono state raccolte nel primo volume della collana i Quaderni dell’Archeoclub di Sermoneta.

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Da sinistra Giovannoli, Ceccarini, Fallongo, Testa