Ieri 18 febbraio, al Teatro Remigio Paone di Formia, si sono esibiti gli attori dilettanti della Compagnia “Nuovo Teatro Ponzese” con la rappresentazione della commedia napoletana O Scarfalietto che Eduardo Scarpetta compose nel 1881, ispirata all’opera francese “La Boulé” di Meilhac e Halévy.
Non mi soffermo sulla trama dell’opera, ben nota, perché intendo mettere in risalto la bravura degli interpreti isolani di questa commedia di “Fin de siècle” con cui, assieme ad altre sue produzioni, il grande drammaturgo napoletano ruppe gli schemi del teatro tradizionale dell’epoca.
Il pubblico, molto numeroso, ha apprezzato l’impegno di questo affiatato gruppo di artisti dilettanti nel dare ulteriore vitalità e slancio ai diversi personaggi della commedia; i vari tic di alcuni di loro: gli avvocati Don Anselmo e Don Antonio, interpretati con una mimica magistrale, hanno suscitato ilarità e applausi a scena aperta da parte degli spettatori. Ma anche gli altri interpreti hanno dato, ciascuno, il meglio di sé curando nel migliore dei modi sia la gestualità che la dizione nello stile partenopeo, addolcito dalla inflessione del nostro impareggiabile idioma ponzese. Avvincente il “ritmo” della recitazione che ha coinvolto gli spettatori in uno scoppiettante crescendo rossiniano.
Molto curati i costumi d’epoca e le acconciature che ci hanno consentito di rivivere il magico ed indimenticabile mondo della “Belle époque”.
Questa Compagnia Teatrale ha già messo in scena, da vari anni, diverse commedie di Scarpetta ed Eduardo De Filippo ottenendo costantemente il plauso del pubblico, sempre molto numeroso e interessato, sia a Ponza che in altre località della provincia.
Per concludere voglio sottolineare l’interesse, sempre crescente, del pubblico verso questa antica ed intramontabile forma di spettacolo che bisognerebbe incoraggiare ulteriormente e nello stesso tempo rimarcare che da anni la RAI non manda in onda, o lo fa assai di rado, drammi e commedie di autori noti.
Ebbene, si potrebbe proporre all’ente radiotelevisivo di stato di bandire un concorso destinato ai gruppi teatrali dilettantistici, per una loro esibizione in TV, previa selezione da parte di qualche “mostro sacro” delle scene, cui la stessa RAI potrebbe affidare il progetto.
Sarebbe un modo per incrementare l’amore per il teatro da parte del pubblico, avvicinare sempre più giovani a questa affascinante forma d’arte e, perché no, scoprire nuovi talenti.
Di Silverio Lamonica
Foto di Luigi Di Viccaro
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