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San Valentino 2017. Una poesia di Alfred de Mussetproposto e tradotto da Silverio Lamonica
L’anno scorso, per questa romantica ricorrenza, scelsi una poesia di Verlaine (“A une femme”, “A una donna”). Anche quest’anno propongo un sonetto in lingua francese; del resto “l’amour” nell’idioma d’oltralpe, è insuperabile. Alfred dichiarò a George il suo amore dopo aver letto il romanzo “Lélia” che la scrittrice pubblicò nel 1833, suscitando un vespaio di polemiche. Il libro fu giudicato molto “osé” tanto che un noto scrittore del tempo, Jules Janin, definì il romanzo “scandaloso e abominevole”, perché la protagonista si dichiarava apertamente inappagata dai suoi amanti. (fonte Wikipedia) La poesia è tratta dalla raccolta “Lettere a George Sand”. Il poeta difende “a spada tratta” il suo amore dalle critiche feroci dei suoi denigratori, “hideux aboiements” (latrati abominevoli). È il secondo di sei sonetti dallo stesso titolo.
À George Sand II Telle de l’Angelus, la cloche matinale Mais quand les vents sifflaient sur ta muse au front pâle, Tu n’as pas répondu, même par un sourire, Comme Desdémona, t’inclinant sur ta lyre, Tratto da: http://www.poesie-francaise.fr/ Mi sbaglierò ma, leggendo questo sonetto, ho notato una certa affinità con la poetica del Petrarca: entrambi contemplano la donna amata, non tanto come “oggetto di desiderio” ma piuttosto con una “religiosa” ammirazione mista ad un velo di melanconia. A tale proposito mi piace sottolineare l’incipit di un sonetto del Petrarca: “Erano i capei d’oro a l’aura sparsi” e il sesto verso della poesia che vi propongo: “Tu n’as pu renouer tes longs cheveux flottants”, “Più non riannodi la chioma fluttuante” (secondo la mia traduzione). Ma ancora altre affinità si potrebbero trovare. In questo caso, traducendo in italiano, non è possibile mantenere la stessa struttura del sonetto, per esigenze metriche; avrei alterato e non poco il pensiero dell’autore, per cui ho preferito tradurla in versi sciolti usando i tradizionali endecasillabo e dodecasillabo. Con questo sistema, traducendo quasi alla lettera, è sortita una poesia di ben diciassette versi. A George Sand II Come all’Angelus, campana mattutina Quando della tua musa sulla fronte Non rispondesti nemmen con un sorriso Qual Desdemona chinata sulla lira,
Di Silverio Lamonica Immagine di copertina: Francesco Hayez. Il bacio (1859); Pinacoteca di Brera. Milano
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