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Il dialetto e le lingue locali

Segnalato dalla Redazione
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Resoconto di Emanuele Tanasi

Sabato 4 febbraio si è svolta, presso l’Aula Magna del Liceo Scientifico L.B. Alberti a Marina di Minturno, la Giornata Nazionale del Dialetto e delle lingue locali a carattere provinciale che è giunta alla sua terza edizione (ne abbiamo dato notizia in Rassegna Stampa del 3 febbraio scorso: leggi qui [2] – NdR).

L’evento coordinato dall’UNPLI di Latina in collaborazione delle Pro Loco di Minturno, Itri, Maenza e Cori nonché dell’Associazione IlFuturoLeSieci ed il patrocinio del Comune di Minturno, ha visto la partecipazione di altre Pro Loco del territorio ognuna delle quali ha proposto testi pubblicati e scritti inediti di autori locali.

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Il primo a prendere la parola è stato il Presidente Unpli provinciale e della Pro loco di Minturno Valter Creo che ha spiegato al numeroso pubblico come quest’iniziativa, promossa dall’Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia (Unpli), Legautonomie Lazio, il Centro di documentazione per la poesia dialettale “Vincenzo Scarpellino”, il Centro internazionale “Eugenio Montale” e l’EIP Italia, miri soprattutto a sensibilizzare i comuni d’Italia alla tutela dei dialetti e delle lingue locali, che rischiano altrimenti nel giro di pochi anni di scomparire.

Sul palco per i saluti sono intervenuti nell’ordine il sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli, il dirigente scolastico Amato Polidoro, il responsabile regionale Unpli Ernesto Fanfoni

Il primo cittadino ha sottolineato come questa ed altre iniziative si devono al protocollo d’intesa sottoscritto dall’Ente e dalla Pro loco locale e come, proprio nell’ambito di eventi che mettano in risalto il patrimonio culturale e umano della cittadina minturnese, si sia stabilito di istituire una giornata della memoria minturnese.

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Il preside Polidoro, sempre sensibile ad iniziative di questo genere, si è soffermato sull’importanza del dialetto citando lo scrittore Ignazio Buttitta che sosteneva come un popolo diventi povero e servo quando perde la lingua dei propri padri.

La moderatrice della giornata la dott.ssa Paola Cacciotti, che sapientemente ha coordinato i vari interventi, ha quindi passato la parola a Vincenzo Luciani, relatore principale della giornata (e tra l’altro autore del testo sotto menzionato), che in modo brillante si è rivolto ai numerosi ragazzi presenti nell’aula raccontando le proprie esperienze di vita in giro per l’Italia, nel periodo in cui dal Sud si emigrava verso le città del Nord come Torino per lavoro.

Prima di leggere la poesia Analfabeta dedicata al padre, lo scrittore ha voluto evidenziare quali sfide i giovani hanno davanti e tra queste come sia fondamentale conservare il nostro bilinguismo, ereditiamo il dialetto e impariamo l’italiano, anzi come sia di notevole importanza fare un ulteriore sforzo per imparare bene l’inglese ed aprire quella finestra sul mondo senza mai dimenticare le nostre radici.

La giornata ha quindi visto alternarsi sul leggio le varie testimonianze legate ad opere locali.
All’attore Tito Vittori il compito di ricordare Cesare Iominto, autore dal passato… e le sue poesie in dialetto corese. Per la Pro loco di Castelforte la sig.ra Filomena Gagliardi ha letto alcuni componimenti inediti di Domenico Falso, bancario e scrittore autodidatta, uno dei testi evidenziava i colli e le valli del comune con i loro nomi dialettali.

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Egidio Agresti
, per la Pro loco di Itri, ha raccontato come la malattia della madre sia stata l’occasione per recuperare la memoria storica del luogo dando allo stesso tempo modo alla donna di trovare sollievo nel raccontare gli episodi della sua vita e distogliendo i pensieri dai dolori che il male le causava; ha quindi letto le poesie contenute nel testo Itri, lingua e cultura.

La Pro loco di Santi Cosma e Damiano per voce del suo presidente ha ricordato Enrico Mallozzi, scrittore e poeta scomparso quasi sette anni fa, al quale va riconosciuto il merito di aver educato attraverso l’attività didattica di insegnante elementare e quella sociale-culturale di autore intere generazioni ad amare il territorio in cui si è nati ed a conservare intatte le tradizioni. Incaricato di leggere i due componimenti poetici Gliò tialetto nuosto è poesia e ‘Ntiemp’antico il prof Almerindo Ruggiero.

A Mario Rizzi e per conto della Pro loco di Minturno il compito di concludere questa serie di interventi: dopo aver spiegato attraverso un a parentesi introduttiva l’uso del vernacolo nella letteratura italiana, citando Dante, L.B. Alberti ed Antonio Sebastiani, Rizzi ha dimostrato come attraverso la raccolta di detti e proverbi locali si possa in qualche maniera ricostruire l’habitat sociale di un luogo, mettendo in luce quella filosofia di vita alla base del vivere quotidiano. In particolare il suo intervento ha caratterizzato alcuni aspetti di Minturno, dove ad esempio il mare è stato sempre visto come simbolo della precarietà in contrapposizione con la terra ferma simbolo della casa e della stabilità: soprattutto come si considerasse sicuro un futuro di povertà attraverso il lavoro di pescatore che in passato non garantiva un reddito certo e continuativo.

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A concludere in modo lieto e divertente la giornata ci ha pensato l’artista Lucianello di Maenza che ha rivisitato le canzoni dei Beatles nel proprio dialetto e trasformando la canzone Help in Pepp’  e… Something love in So cott’ l’ova, l’esecuzione dei brani ha molto divertito gli intervenuti e i ragazzi che hanno applaudito l’artista con un fragoroso applauso.

Un plauso per tale iniziativa va fatto alle Pro Loco che, come si sa, sono da sempre impegnate in questa attività di recupero e tutela di sapori e tradizioni che oggi più che mai rischiano di scomparire. Questo grazie va poi esteso a tutti coloro che contribuiscono a far riscoprire le nostre radici dialettali le quali restano il modo più consolidato per riallacciarsi al passato e comprendere meglio il nostro presente.
Tale evento che, come già detto, giunge alla sua terza edizione ed è itinerante nelle provincie del Lazio alternandosi da Nord a Sud vi da appuntamento al prossimo anno con la speranza che emergano nuove storie e nuove testimonianze da poter esporre e far conoscere alla gente.