Attualità

Le campagne d’odio

segnalato da Sandro Russo

 

Non so se ha ricevuto l’evidenza che merita la notizia riportata ieri anche da “la Repubblica” e da noi in Rassegna Stampa del 22 gennaio (leggi qui), del raduno di Coblenza, in Germania.
Si sono lì riuniti i leader dei principali movimenti populisti europei: Marine Le Pen per la Francia, la tedesca Frauke Petry, Geert Wilders il leader della destra olandese, l’austriaco Harald Vilimsky e il ‘leghista’ Salvini.

L’obbiettivo dichiarato è celebrare “la fine di un mondo e all’inizio di un mondo nuovo”, nella speranza (parole della Le Pen) che “il 2017 sarà l’anno della fine dell’Europa”.

Il raduno di Coblenza

I leader dei partiti populisti sabato 21 a Coblenza: da sinistra, Geert Wilders (Pvv -Olanda), Frauke Petry (Afd – Germania), Harald Vilimsky (Fpo – Austria), Marine Le Pen (Front National-Francia) e Matteo Salvini (Lega Nord-Italia).

A Coblenza per l’occasione hanno sfilato anche in 5000 per dimostrare l’estraneità della città ai risorti nazionalismi riuniti, ma i pessimisti sono stati più impressionati dalle parole del Papa al riguardo.

papa-francesco

In un’intervista al Pais, proprio in concomitanza con l’insediamento di Trump, papa Francesco ha sottolineato come il termine “populista” abbia in America Latina tutt’altro significato rispetto a quello che gli diamo noi, indicando i movimenti di organizzazione del popolo oppresso; mentre per l’Europa riporta l’esempio della Germania degli anni ’30 del secolo scorso in cui l’insicurezza e il disorientamento del popolo tedesco lo portò all’abbraccio mortale con il nazismo e quel che ne seguì.

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Avaaz.org è un’organizzazione non governativa internazionale istituita nel 2007 a New York che promuove attivismo su tematiche quali il cambiamento climatico, i diritti umani, i diritti degli animali, la corruzione, la povertà e i conflitti.

Per chi segue il movimento on-line di Avaaz org (ne abbiamo parlato sul sito: leggi qui), il messaggio di allarme è forte e chiaro:

“È stata una lunga 48 ore di odio.
Il giorno dopo la proclamazione di Trump presidente, i capi dell’estrema destra di tutta Europa – c’era pure Salvini della Lega Nord – si sono incontrati in Germania per decidere un piano per far trionfare la loro politica di divisione e paura anche nel nostro continente.
È il lancio di un movimento fondato sull’odio.
E sono già forti ma continuano a crescere. Per questo, non c’è più tempo da perdere e dobbiamo reagire con forza prima che sia troppo tardi, per il nostro futuro, quello dei nostri figli e quello del Pianeta”.

ODIO Da 'La morte corre sul fiume'

***

Noi al solito mettiamo insieme elementi sparsi, cogliamo segnali diversi nel fiume di notizie che ci trascina. Certo l’atmosfera è pesante e la tendenza non è “al miglioramento”, come si dice in termini meteorologici.

Concludiamo con una poesia di Wisława Szymborska (premio Nobel per la letteratura nel 1966), una poetessa “faro” della nostra generazione, su questo preciso tema.

L’odio

Guardate com’è sempre efficiente,
come si mantiene in forma
nel nostro secolo l’odio.
Con quanta facilità supera gli ostacoli.
Come gli è facile avventarsi, agguantare.

Non è come gli altri sentimenti.
Insieme più vecchio e più giovane di loro.
Da solo genera le cause
che lo fanno nascere.
Se si addormenta, il suo non è mai un sonno eterno.
L’insonnia non lo indebolisce ma lo rafforza.

Religione o non religione –
purché ci si inginocchi per il via
Patria o no –
purché si scatti alla partenza.
Anche la giustizia va bene all’inizio.
Poi corre tutto solo.
L’odio. L’odio.
Una smorfia di estasi amorosa
gli deforma il viso.

Oh, quegli altri sentimenti 
malaticci e fiacchi.
Da quando la fratellanza
può contare sulle folle?
La compassione è mai
arrivata per prima al traguardo?
Il dubbio quanti volenterosi trascina?
Lui solo trascina, che sa il fatto suo.

Capace, sveglio, molto laborioso.
Occorre dire quante canzoni ha composto?
Quante pagine ha scritto nei libri di storia?
Quanti tappeti umani ha disteso
su quante piazze, stadi?

Diciamoci la verità:
sa creare bellezza
Splendidi i suoi bagliori nella notte nera
Magnifiche le nubi degli scoppi nell’alba rosata.
Innegabile è il pathos delle rovine
e l’umorismo grasso
della colonna che vigorosa le sovrasta.

È un maestro del contrasto
tra fracasso e silenzio
tra sangue rosso e neve bianca.
E soprattutto non lo annoia mai
il motivo del lindo carnefice
sopra la vittima insozzata.

In ogni istante è pronto a nuovi compiti.
Se deve aspettare aspetterà.
Lo dicono cieco. Cieco?
Ha la vista acuta del cecchino
e guarda risoluto al futuro.
– lui solo.

[Titolo originale Nienawiść, dalla raccolta “La fine e l’inizio” (1993)
inclusa nell’antologia Vista con granello di sabbia” (Adelphi 1998)]

Odio e paura

L’immagine di copertina “HATE” è ripresa dal film “La morte corre sul fiume” (The Night of the Hunter), del 1955 diretto da Charles Laughton, alla sua prima e unica regia.

1 Comment

1 Comment

  1. vincenzo

    23 Gennaio 2017 at 11:39

    Gli americani e l’occidente che si ritiene civiltà avanzata volevano esportare la democrazia anche nei paesi islamici teocratici. Per questo fanno cadere come birilli i dittatori laici come Gheddafi e Saddam. E poi fanno partire le primavere arabe, e per esempio in Egitto si fa eleggere un fantoccio e poi lo si fa cadere con altre manifestazioni popolari. Che cosa è successo in realtà? In sintesi si è prodotto solo guerra, rivolte, destabilizzazione che producono armi e indebitamento statale con i prestiti del Fondo Monetario Internazionale.
    Chiediamoci: nel nostro occidente il popolo è ancora sovrano? La democrazia è la forma più avanzata di organizzazione sociale, economica e politica? Le elezioni democratiche sono ancore valide hanno ancora un senso?

    Quello che è successo in Iraq, Siria, Egitto, Libia ha avuto una regia negli Stati Uniti, regie occulte nei salotti neoliberisti e gli esecutori di queste politiche avevano il volti dei grandi presidenti eletti dal loro popolo i Clinton, Bush, Obama e domani Trump.
    Dopotutto non lo scopriamo oggi.

    Non si esporta la democrazia, e questo lo abbiamo appurato ma addirittura si svuota di contenuti la democrazia negli stati occidentali nati dai principi illuministi di libertà eguaglianza e fraternità.

    Dobbiamo ammetterlo: se si contesta il voto che ha fatto eleggere Trump “nella apparente più grande democrazia del mondo”, di fatto si dichiara fallito il ricorso al voto.

    Ci fanno paura i populisti europei e non ci fa paura questa falsa democrazia imposta dalla commissione europea; ci fa paura oggi le elezione di Tramp e non ci siamo preoccupati ieri delle azioni di destabilizzazione dei paesi arabi da parte degli americani e dei russi.
    Ci fanno paura le bombe in Francia e non ci siamo terrorizzati per gli attacchi, apparentemente improvvisi, dei francesi in Libia.

    Abbiamo paura della nostra storia europea che ritorni l’incubo nazista e fascista e non ci preoccupiamo della nuova ideologia totalizzante nel mondo – il liberismo – che si è imposta con le armi, con la falsa democrazia, con il terrorismo mediatico.

    Forse una cosa positiva le elezioni di Trump porteranno: sveglieranno le coscienze sopite da tempo di quella sinistra europea che credeva che ancora si vivesse in democrazia e in Italia questa democrazia avesse i volti dei Monti o dei Renzi.

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