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Epicrisi 107. Da Ponza porteremo la civiltà nel mondo

di Sandro Vitiello

 

Mi viene da parafrasare questa affermazione di Nino Mura (vedi in seguito) mentre mi accingo a fare una sintesi della settimana appena passata.

Perchè dopo aver letto lo scritto di Luisa Guarino [1] che racconta del nostro traguardo dei settemila pezzi pubblicati da Ponzaracconta mi convinco sempre di più che questo progetto sia molto più importante di quanto qualche detrattore avvinazzato vuol far credere.

7000 [2]

Ieri sera un mio amico ponzese – un po’ fetente – mi ha mandato un messaggio in cui mi raccontava di un terribile naufragio avvenuto nel 1954, in cui morirono diversi nostri compaesani.

– “Alessa’, Ponzaracconta dovrebbe scrivere quella storia perchè i morti debbono essere ricordati e casomai aggiungere anche tante cose che noi sappiamo”.
“Silve’ tu devi sapere che Ponzaracconta ne ha già parlato di questa storia e che se usi quella finestrella di ricerca in alto a sinistra e scrivi la parola naufragi vedrai che trovi anche uno scritto di Silverio Lamonica del 29 Maggio 2012 [3]molto ben documentato!”

Settemila articoli di Ponzaracconta sono una montagna di parole che messe in fila una dietro l’altra ci porterebbero veramente in capo al mondo.

Lo abbiamo scritto in testa al nostro sito “Prima che il tempo cancelli le tracce, raccogliamo insieme la storia e la cultura di Ponza e dei Ponzesi.” perchè sia chiaro che noi alla nostra identità, alla nostra cultura, ai nostri valori ci crediamo molto e siamo convinti che – senza negare i nostri tanti difetti – Ponza è meglio.

Veniamo a noi.

Purtroppo abbiamo anche il triste compito di raccontare dei nostri compaesani che ci lasciano e la morte di alcuni ci è più pesante.

Quella di Nino Picicco [4] poi è una piccola tragedia per quanti gli hanno voluto bene e apprezzato.

Nino è parte di quel mondo ponzese che ci ha regalato tante emozioni negli anni della gioventù.

Nino con Franco a Lanuvio nel 2011 [5]

Ricordo un matrimonio nel ristorante-albergo di Barbetta: il “Cernia”.
Una bella festa, un ottimo pranzo e questo gruppo di musicisti così affiatato, così bravi che una lunga giornata passò senza che ce ne accorgessimo.

Di Nino tra le tante cose ci mancherà quel suo sorriso.
Quando lavorava era facile incrociarlo impegnato con le centraline telefoniche sparse per l’isola e mai una volta mi è capitato di vederlo di cattivo umore.
Sarà pure che tutti dobbiamo fare quella fine ma a volte l’idea di tornare a Ponza e non incontrare più certi amici o conoscenti rende il ritorno più pesante.

A parte i morti questa settimana a Ponza non è successo granchè.

I collegamenti con Formia sono andati in tilt un po’ per colpa del maltempo e un po’ – come dicono i ponzaraccontaballe – per far risparmiare carburante alle navi.
Solo Sigaretta non conosce il brutto tempo: bello o brutto che sia il collegamento con Terracina è garantito.

Sandro Russo si domanda – in tre puntate – se si può spiegare la poesia [6] e ci porta per mano nei luoghi che la poesia ci racconta. Una domanda che può avere tante risposte.

Silveria Aroma ci racconta “L’amore ai tempi della scrittura” [7]e mi ha ricordato un tempo della mia vita quando pure io scrivevo lettere d’amore: si parva licet… componere magnis

Se pensate che i dilemmi su santa Filomena [8] si sono esauriti vi sbagliate.

Santa Filomena. Retail [9]

Aniello De Luca [10] aggiunge le sue considerazioni ad una discussione aperta.

Ponzaracconta non dimentica niente e Rita Bosso ci racconta del lavoro di ricerca del professor Ugo Mancini a proposito dei confinati provenienti a Ponza dai Castelli Romani. [11]

Da Montevideo ci arriva la conferma che Ponza è in tutto il mondo [12]. Il nostro inviato speciale Massimo Rivieccio tramite Martina Carannante ci manda una bella foto di una barca che porta il nome della nostra isola.

Isla de Ponza [13]

Siamo internazionali. …A prescindere!

Belle notizie: si è laureato a pieni voti Luca Coppa: [14] in archeologia.
Secondo me a Ponza ne avrebbe tanto di lavoro.
In un paese normale, dove quelli che salvano la storia salvano anche il futuro.

coppa [15]

La storia è anche il dialetto [16]e ne parliamo prendendo a pretesto la ripubblicazione di un bel libro di Tullio de Mauro e di Andrea Camilleri.
Tullio de Mauro che tanto ha fatto per la nostra lingua ci ha lasciato in questi giorni.
Bella l’immagine “L’albero è la lingua, i dialetti sono la linfa” .

Buone notizie: abbiamo ormai più di 700 foche monache [17] censite nel Mediterraneo.
Fulco Pratesi giustamente ne parla come di un importante successo della campagna del WWF.
E noi concordiamo con lui.

focamonaca.2 [18]

Buona domenica a tutti.

 

P.S. – Ah! volete sapere chi era Nino Mura?

nino mura [19]

Era un intellettuale veneto molto ‘ruspante’, terra terra, ma amico di Zanzotto, Giovanni Comisso e tanti altri.
In occasione dell’inaugurazione della strada che collegava Pieve di Soligo a Ponte della Priula, davanti alle autorità di governo Nino prese la parola e dichiarò solennemente che quella strada era stata fatta per portare la civiltà in tutto il mondo.
Non si sa se ha conosciuto Dante Ceccarini [20], ma era di quella stessa tempra!
Come noi, d’altronde.
Modestia a parte..!