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Bentornata foca monaca

segnalato dalla Redazione
foto foca monaca.1 [1]

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Riprendiamo integralmente dal Corriere della Sera di ieri, 20 gennaio, un bell’articolo di Fulco Pratesi su una vecchia conoscenza dei nostri mari (sul sito, leggi qui [2] e qui [3]).

nel mediterraneo
Foche monache, il censimento:
700 tra Italia, Grecia e Croazia

Questo stupendo pinnipede era considerato ormai spacciato, almeno per l’Italia.
E, se da decine di anni i censimenti calcolavano una popolazione di 400 esemplari sparsi nel Mare Egeo e in Mauritania, in Italia era ritenuta scomparsa

di Fulco Pratesi

Tra le specie in via di estinzione, la più minacciata è la foca monaca (Monachus monachus). Questo stupendo pinnipede, relitto vivente di antichissime faune, era considerato ormai spacciato, almeno per l’Italia. E, se da decine di anni i censimenti calcolavano una popolazione di 400 esemplari sparsi nel Mare Egeo e in Mauritania, in Italia era ritenuta scomparsa.

La battaglia del Wwf
Ma i naturalisti non si sono mai dati per vinti. E il Wwf per decenni — a iniziare dal 1968 quando incaricò un Gruppo Speleologico di effettuare ricerche nella Grotta del Bue Marino in Sardegna — ha continuato a battersi per evitare un’estinzione che si annunciava prossima.

Si riteneva che la persecuzione continua di cacciatori e pescatori e, più recentemente, il disturbo della motonautica e l’occupazione turistica delle coste, non dessero speranze di sopravvivenza al mitico Bue Marino, cantato da Omero, Oppiano e Virgilio che frequentava le nostre coste.

Dobbiamo alle ricerche del gruppo di ricercatori internazionali coordinato dal professor Alexandros Karamanlidis, presidente della «Società ellenica di protezione della foca monaca» — pubblicato sulla rivista Mammal Review — la notizia che il loro numero è salito oggi a settecento individui.

Fototrappolaggio
D’altra parte le indagini di campo condotte dal Gruppo Foca Monaca legato al Wwf e da Emanuele Coppola — il maggior esperto di questi mammiferi — con tecniche di fototrappolaggio già aprivano previsioni ottimistiche.

Le osservazioni di esemplari, ripresi da lui lungo le coste italiane e soprattutto in quelle dei Balcani (Croazia e Isole Ionie), confermavano una probabile ripresa della specie. Un cucciolo, fotografato a novembre sulla spiaggia dell’isola di Othoni a nord di Corfù e a meno di 100 chilometri dalle coste pugliesi, ha dato altre speranze ai naturalisti. Un fenomeno nuovo è il comportamento sempre più fiducioso degli esemplari che si avvicinano all’uomo.

Terminata quasi ovunque la persecuzione a colpi di fucile, molte foche salgono sulle spiagge e si fanno ammirare stravaccate su pontoni e barche (è successo nell’Isola di Samo).

Foche e turisti
Una situazione che, se conferma l’atteggiamento amichevole delle foche già riscontrato in passato dai ricercatori nelle grotte sede di riproduzione, non collima con le teorie che sostenevano l’incompatibilità tra la presenza di foche e quella di bagnanti e turisti.

Le isole Jonie, ad esempio, hanno conosciuto in questi ultimi anni un forte incremento di turismo in coincidenza con la maggiore presenza di foche e aprono finalmente speranze per una nuova amicizia tra uomini e animali.

Da “Corriere della Sera” del 19 gennaio 2017 (modifica il 20 gennaio 2017)

focamonaca.2 [4]

Dal giornale cartaceo: Corriere della sera del 20.01.2017. Foca monaca. Ritaglio [5]