Attualità

In ricordo di Nino Picicco

di Francesco De Luca
Schroeder e Snoopy

 

Ogni luogo ha le sue voci e Ponza in Nino Picicco aveva una sua voce musicale.

Nel momento della sua scomparsa mi piace sottolineare questa sua caratteristica sociale. Ne aveva anche altre, perché con la cordialità sua innata è entrato in tutte le case di Ponza come tecnico SIP per attivare la linea telefonica. Così come è stato per tante coppie di sposi l’animatore musicale nei festini.

Ma a me piace ricordare il generoso e creativo impegno che metteva nel rendere in musica aspetti della vita paesana, e personaggi, caricature, amori. Sempre gioviale, compagnone, affabile. Negli ultimi tempi ci dedicammo a rendere pubblico il patrimonio canoro di mons. Dies, e poi prese gusto ad arrangiare bozzetti musicali in grado di donare anche all’orecchio l’atmosfera isolana.

Senza di lui Ponza diviene più muta. Io più solo.

Nino con Franco a Lanuvio nel 2011

***

Foto allegate al commento di Sandro Russo (cfr.):

Nino e Cecilia seduti

Nino (in foto sovraesposta) con Franco e Fausto

Nino alla pianola con Silverio Franco Fausto e Mario che mangia di nascosto

Ancora Nino alla pianola

12 Comments

12 Comments

  1. Giuseppe Mazzella

    15 Gennaio 2017 at 11:35

    La morte di Nino Picicco è una di quelle perdite gravi non solo per l’amicizia che ci legava, ma per l’intera comunità ponzese. Nino, infatti, con la sua verve e la sua passione ha saputo trasfondere nella vita culturale isolana creatività, generosità, sentimento, amore.
    Lo conobbi moltissimi anni fa, agli inizi degli anni settanta del secolo scorso. Mi volle mostrare un film-documentario che stava realizzando sulla vita di San Silverio, con i poveri mezzi di allora: il superotto muto. Fu l’inizio di una amicizia e di una collaborazione che con gli anni andò sempre più rafforzandosi.
    Già componente storico del gruppo musicale “I Duri”, che furoreggiò tra intrattenimenti degli sponsali e commedie e varietà al Cinema di “Barbetta”, dove collaborò anche con mio padre Gennaro. Un gruppo musicale che, grazie alla sua ostinata caparbietà, fece rinascere svariati decenni dopo nel 2008 e da allora l’attività non solo crebbe, nonostante gli anni e gli acciacchi dei componenti, ma è andata accrescendosi in maniera esponenziale. Fino a creare, assieme agli altri appassionati, una vera linea melodica ponzese, con musicare poesie e canzoni della nostra tradizione.
    A lui si debbono bellissime composizioni musicali, in cui ha saputo trasfondere il vero sentimento isolano. A lui debbo anche la bellissima melodia con la quale seppe interpretare e valorizzare “A pescata cu Fracasso” di mio padre Gennaro.
    Con lui scompare un ponzese meritevole e un uomo umile e altruista. Che Dio l’abbia in gloria!

  2. Enzo Di Fazio

    15 Gennaio 2017 at 13:03

    Conoscevo Nino da una vita ma ho imparato a conoscere la sua indole solo da quando ho avuto modo di lavorarci insieme per preparare alcuni eventi di Ponzaracconta, curati assieme a Franco De Luca.
    Era come il terzino di una squadra di calcio… tanta fatica e poche parole con la capacità di affrontare e risolvere i problemi in una maniera pacata, sorniona, a volte anche ironica con quel leggero sorriso stampato costantemente sul volto che ti spiazzava ed alleggeriva la tensione propria dei momenti di preparazione.
    La chiave era nella passione che ci metteva e in quello che avveniva dopo, dove tutto si diluiva nella musica e nelle belle parole delle cose che cantava.
    Sono contento che, anche se tardi, siano capitati questi bei momenti di condivisione, fatti di ponzesità, leggerezza, altruismo e rispetto reciproco.
    Gli sono, inoltre, particolarmente grato per la bella sorpresa che mi fece un giorno quando, tramite Franco, appresi che aveva messo in musica, rivisitandola, la poesia ‘U viente ‘i stanotte che avevo pubblicato sul sito qualche mese prima. Ancora una volta a suo modo aveva arricchito di musica i sentimenti.

  3. Adriano Madonna

    15 Gennaio 2017 at 13:06

    Non sapevo che Nino Picicco non ci fosse più. E’ stata per me un’amara sororesa apprenderlo visitando il sito.
    Quelle pochissime volte che ho avuto il piacere di parlare con lui ne ho notato l’indole buona e la passione per la sua isola che esprimeva in musica e canzoni uniche.
    Ricordo con simpatia quella serata alla Torre dei Borbone e poi una mattinata bellissima gustando il cous-cous squisito della Signora De Luca, davanti al panorama di Ponza, bello come mai lo avevo visto prima, in quella casa in cima al mondo di Franco De Luca. E Nino c’era.
    Porgo le mie più sentite condoglianze alla famiglia, a cui desidero dire che aver conosciuto Nino per me è stato un vero privilegio.
    Adriano Madonna

  4. Lino Pagano

    15 Gennaio 2017 at 13:48

    Caro amico Nino
    E’ dura affrontare un dolore un giorno un amico. Oggi ritorno esattamente ad un anno fa, il 15 gennaio 2016 per la morte di mio fratello Silverio. Oggi scompare un amico caro come te… e per me che avevo scritto la poesia per ricordare i vecchi del Fieno “tra viuzze e parracine”, adesso chi ci metterà più in musica le poesie!?
    Ti prego quando arrivi a destinazione e incontri Silverio mio fratello ‘pacchiarotto’, dagli un abbraccio da parte mia.
    A te dico che ti porterò nel cuore. Riposa in Pace
    Lino

  5. Mimma Califano

    15 Gennaio 2017 at 14:03

    Non ho mai ringraziato abbastanza Nino per una sua canzone scritta e musicata su una mia memoria che raccontava un episodio di pesca: ‘Na notte a palàmmt’. La ricordavo dagli anni intorno al 1960 e aveva avuto come protagonisti mio padre Giuantonio e del suo equipaggio.
    Nino aveva saputo rendere con semplicità e maestria, anche in termini musicalmente godibili, le atmosfere di uomini e di un tempo passato in “Gente essenziale

    Grazie Nino, per avere contribuito con questa canzone e con tante altre a mantenere viva la memoria della nostra storia collettiva recente.
    Noi conserveremo il tuo ricordo fino a che il tempo ce lo concederà.

  6. Sandro Russo

    15 Gennaio 2017 at 14:20

    Nelle estati ponzesi della mia infanzia e adolescenza Nino c’è sempre stato, ma non vivendo io stabilmente a Ponza, ci salutavamo sempre, ci sorridevamo, ma poco più, come succede quando si fa parte di gruppi diversi.
    L’ho ritrovato Nino, quando è cominciata l’avventura di Ponzaracconta, con l’intuizione sua e di Franco di costituire un originale “canzoniere ponzese’, a volta addirittura a partire da storie, da poesie pubblicate sul sito.
    Da allora sono stato uno dei loro sostenitori più entusiasti. Ricordo un gran numero delle loro serate, le chiacchierate che facevamo sulle musiche che al momento mi prendevano (gli proposi pure di cimentarsi nel “fado”!); la serata al casale di Lanuvio per un incontro agli inizi del sito e per l’anniversario di matrimonio di Franco e Anna, l’8 ottobre 2011… (vedi foto nell’articolo di base)
    Più di una volta ho chiesto a Nino come facesse a trasfondere in musica quelle parole, quasi in maniera letterale, a volte; cosa che a me sembrava di una difficoltà insormontabile. Sorrideva sornione – proprio come ha descritto così bene Enzo – dicendo che era ‘facile, che il mix avveniva da solo, lasciandomi col dubbio che avesse un segreto che non si poteva dire.
    Ora davvero ce lo siamo perso per sempre. Addio Nino

  7. Luisa Guarino

    15 Gennaio 2017 at 15:36

    Come non avere un pensiero o una parola per Nino? Specie ora che so che non lo incontrerò più tante volte al giorno come succedeva sempre quando ero a Ponza, vicino casa sua sul Canalone, a Sant’Antonio, davanti al Brigantino: a piedi o in auto, sempre con il suo bel sorriso e in compagnia della moglie Cecilia. Disponibile e gentile sia professionalmente, ricordo quando lavorava con Telecom, sia sotto il profilo umano. Della sua opera silenziosa, appassionata e attenta per la conservazione e la diffusione della lingua ponzese e delle tradizioni dell’isola è stato già detto. Un abbraccio e tutta la mia affettuosa vicinanza alla sua famiglia.

  8. Franco Zecca

    15 Gennaio 2017 at 18:10

    Erano le ore 10,30 circa quando ho incontrato Aniello Coppa che mi ha dato la crudele notizia: “sai, – mi dice in dialetto – è morto Nino. Nino Picicco, tu lo conoscevi bene, no?”
    C’è voluta l’intera mattinata ed il pomeriggio per digerire e somatizzare la notizia.
    E’ quasi notte, e navigando su internet e nei miei ricordi non ho potuto fare a meno di accedere a quel breve (relativo alle nostre vite), ma lungo periodo, in cui ho frequentato con assiduità il nostro Nino, beandomi della sua cordiale amicizia, come fratello, come confidente e compartecipe di numerose avventure.
    E quindi, tra un pianto strozzato ed un accenno di sorriso, voglio ricordare Nino così:
    – è stato lo sceneggiatore di un piccolo corto realizzato in superotto insieme ad altri amici di cui alcuni non ci sono più.
    – mi ha incoraggiato ad intraprendere un tipo di vita sul nostro “amato scoglio” piena di incontri, di emozioni giovanili e compartecipazioni in eventi che da solo non sarei mai stato capace di immaginare e vivere.
    – amico vero a cui confidavo le mie prime emozioni di cuore (successivamente abbiamo scoperto di aver sposato due donne che sono anche parenti).
    – negli anni della maturità poi, quando d’estate c’incontravamo, abbiamo ricordato, sorridendo, le “marachelle” che facevamo durante le nostre notti da “giovani vitelloni”
    – San Silverio giugno 2016: insieme alle relative mogli abbiamo ascoltato e visto i fuochi a mezzanotte… ci siamo salutati: “ci vediamo l’anno prossimo!” – non sarà così, ma lui sarà sempre nel mio pensiero come lo sono tutti coloro che hanno contribuito a farmi avere – in quel periodo, a Ponza – la vita bella e piena che ho avuto.

    Ciao amico mio fraterno

  9. vito favata

    15 Gennaio 2017 at 18:13

    Sappiamo che la morte in qualsiasi momento è dietro la porta ma in questi ultimi anni si è abbattuta sovente sulla nostra isola chiamando a sé molti giovani. Non per ridimensionare gli altri amici scomparsi ma la morte di Nino si è presentata in punta di piedi strappandolo ai suoi cari.
    Ho conosciuto Nino negli anni ’70 da quando sono arrivato a Ponza, in lui vedevo una persona squisita e molto disponibile. Insieme alla mia famiglia porgo le più sentite condoglianze a tutta la famiglia e Riposi in Pace.

  10. Diana Avellino

    15 Gennaio 2017 at 19:20

    Da Diana Avellino (*)

    Dear Nino,
    Thank you. From the bottom of my broken heart, thank you. For taking a chance on a self conscious teenager with no reliance on her voice.
    You gave that to me. A voice.
    You will never know how much you helped me, because I never told you. And so now, how can I make you hear my words of gratitude?
    If I could sing it as loud and clear as the Ave Maria I would. Having them echo relentlessly on through the hills we filled with song, billowing in a puff of never-ending appreciation.
    And even then, a thank you is not enough to express what my heart truly feels. The heart you helped shape with music. The heart you nurtured during a time when all emotion was expressed though teenage angst. Showing me calm and with that, love. Guiding me through each progression of life as a true maestro would with its orchestra.
    My life was made better because of you and now it’s screaming for an encore.
    Each memory shared was like living in a ballad filled with impressive highs and poetic lows. With each ivory step, a lesson to be learned. And though the hand of a higher power struck it’s chord and decided for your last notes to be played, it will live on, as ballads do, in the hearts of many.
    Thank you for everything, Nino. Help the Angel’s sing now.
    Love always,
    Diana

    (*) – Diana Avellino è una nipote di Giuseppe Mazzella; vive a New York. Con Nino ha cantato per molte estati in molte serate musicali a Ponza.

    Traduzione di Francesca Avellino

    Caro Nino,
    grazie! Dal profondo del mio cuore ferito, grazie. Per avere investito su una teenager con nessuna fiducia nella sua voce! Tu me l’hai data, una voce! Non saprai mai quanto mi hai aiutata, perché non te l’ho mai detto! E adesso come faccio a farti arrivare le mie parole di gratitudine?
    Se potessi cantarle forti e chiare come l’Ave Maria, lo farei! Facendole spaziare senza tregua tra le colline che abbiamo riempito di musica e farle fluttuare, come una nuvola di eterna riconoscenza! E anche allora, un grazie non è abbastanza ad esprimere ciò che il mio cuore veramente sente.
    Quel cuore che tu hai aiutato ad esprimersi attraversa la musica. quel cuore che hai sostenuto durante un periodo in cui tutte le emozioni erano espresse attraverso la rabbia dell’adolescenza. Insegnandomi la calma e con quella, l’affetto! Guidandomi per ogni fase della mia vita come solo un vero maestro fa con la sua orchestra.
    La mia vita è migliore, grazie a te, e adesso grida per un bis!
    Ogni ricordo vissuto è come vivere una ballata fatta di impressionanti ‘alti’ e di poetici ‘bassi’! Per ogni nuovo passo, una lezione nuova da imparare.
    E nonostante una forza Divina abbia deciso di farti suonare le tue ultime note, loro vivranno in eterno, come di prassi per le antiche ballate fanno, nei cuori di tanti!
    Grazie, Nino. Adesso aiuta gli angeli a cantare!
    Con affetto eterno,
    Diana

  11. vincenzo

    15 Gennaio 2017 at 19:27

    Chissà se Nino sta pronunciando questa parole ai suoi cari e a tutti noi.

    Video poesia “La morte non è niente” di Henry Scott Holland, ispirata a Sant’Agostino.
    Voce di Nino Castorina; Musica di Alessandro Marcello

    La morte non è niente

    La morte non è niente.
    Sono solamente passato dall’altra parte:
    è come fossi nascosto nella stanza accanto.
    Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
    Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
    Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare;
    parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
    Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste.
    Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,
    di quelle piccole cose che tanto ci piacevano
    quando eravamo insieme.
    Prega, sorridi, pensami!
    Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima:
    pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
    La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
    è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza.
    Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
    Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.
    Rassicurati, va tutto bene.
    Ritroverai il mio cuore,
    ne ritroverai la tenerezza purificata.
    Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami:
    il tuo sorriso è la mia pace.

    di Henry Scott Holland (1847-1917) canonico della cattedrale di St. Paul (Londra)

  12. Paolo Mazzella

    21 Gennaio 2017 at 22:41

    E’ doveroso da parte di tutta la famiglia Picicco ringraziare di vero cuore la redazione e tutti gli amici che hanno voluto ricordare mio suocero Nino Picicco.
    Sono dispiaciuto, per me è un momento davvero molto difficile. Nel giro di due mesi mia figlia ha perso entrambi i nonni. Fiducioso che adesso sono entrambi assieme ai lori cari amici e parenti lassù e ci possano sempre guidare nella giusta direzione.

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