





|
|||
Da Roma: Aniello De Luca
Aniello De Luca, ora dimorante a Roma, mi tampina perché io ricordi le ‘ragazzate’ che si andavano svolgendo di questi tempi nel vicolo Umberto. Aniello, che è mio cugino, ha ricordi più ampi e più differenziati dei miei, e vuole manifestarli. In questi ultimi anni si sente quasi in dovere di dire la sua su tutto quanto riguardi una datazione passata. Epperò vuole che sia io a narrare. Lo fa perché gli piace rendermi partecipe del suo desiderio. Mi scrive tramite facebook: Qualcosa delle abitudini del vicolo Umberto l’ho già scritto ma lui non è mai sazio. Menziona la ‘signora Diana’, che era la moglie di Pietro Corti ed abitava sopra casa mia. Dico la sequenza: in basso, a livello della strada, abitava la famiglia Ambrosino (Luigi era l’amico e nostro complice), poi c’era casa mia, più in alto la casa di Pietro Corti… L’Epifania immetteva in un periodo dell’anno in cui il paese era chiuso dal freddo, dalle poche relazioni, dalla penuria. Si aspiravano momenti di apertura, di festa, come quelli che presagiva il Carnevale. A me sembra d’ aver esaudito la richiesta di Aniello, ma certamente non è così. Perché lui vorrebbe che mi soffermassi sulle tante bravate che facevano. Loro, in verità, i più grandi. I più piccoli, come me, godevano di tutti i vantaggi. Eravamo protetti da Aniello, Luigi, Biagino, Silvano, Antonio. Quella Ponza è definitivamente lontana e persa. Oggi un’altra palpita e vuole ricordare, per trarre dalle usanze di ieri motivi per rendere l’oggi più gradevole e affratellato. L’ansia di Aniello è comprensibile se la si inserisce nel quadro della situazione socio-culturale che sta vivendo Ponza. I Ponzesi vogliono riconoscersi, vogliono ritrovare la loro identità. Desiderio e ricordo. Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
|||
Ponza Racconta © 2021 - Tutti i diritti riservati - Realizzato da Antonio Capone |
Commenti recenti