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Un pomeriggio alla scoperta di Santa Domitilla
Il 28 dicembre si è svolto un incontro culturale, tenuto da Gino Usai, relativo alla vita di Santa Domitilla. Teatro dell’evento non poteva che essere la grotta dove la martire ha vissuto nel suo esilio ponzese (per chi non lo sapesse, essa si trova sotto la chiesa della SS. Trinità, con accesso a fianco alla caserma dei Carabinieri). Presenti all’incontro una trentina di persone; l’evento non è stato particolarmente pubblicizzato, data l’esiguità dello spazio a disposizione. Il tutto è iniziato con la benedizione del presepe da parte del parroco Don Ramon; Gino Usai, unico relatore, ha preso la parola facendo completamente immergere i presenti nella storia romana. L’effigie in rilievo, sull’arcata dell’ entrata alla grotta, è stata riconosciuta da Don Luigi Dies come lo stemma dei Flavi Nella storia ci sono state quattro Flavia Domitilla, tutte legate a famiglie nobili romane. Un’altra Flavia Domitilla, la moglie di Flavio Clemente e zia della Flavia Domitilla ponzese, fu relegata a Ventotene e a sua volta fatta santa; spesso le due donne sono state confuse e fuse in un’unica figura, errando la valutazione. Neréo ed Achillèo morirono fuori da Ponza, a Terracina, e furono seppelliti nelle catacombe sulla via Ardeatina, prima di Flavia Domitilla. Con la morte dei due servitori, Aureliano era convinto di tornare nelle grazie di Flavia e decise di mandare sull’isola Eutiche, Vittorino e Marone per riportare in sé la donna; Dio volle che ella li convertisse. Aureliano stesso venne a Ponza per convincere la promessa sposa, ma tutto ciò a nulla valse. Dopo l’accaduto, Flavia Domitilla, insieme con Eufosina e Teodora, vennero portate a Terracina ed arse vive, ma i loro corpi rimasero integri. Ad oggi, Flavia Domitilla è a tutti gli effetti, co-patrona con San Silverio dell’isola lunata. ![]() Foto di Silveria Aroma ritraente i due patroni dell’isola e San Giuseppe, processione del 18 giugno 2016 nell’anno del Giubileo della Misericordia Con il Concilio Vaticano II alcuni santi sono stati definiti “santi minori” e quindi tolti dal calendario, Santa Domitilla è tra questi; perciò non se ne è sentito molto parlare. Il luogo della grotta della martire fu riconosciuto per primo da Dies, che ne perpetuò il culto e si prodigò per ricordare nella Chiesa madre tutti i nomi dei martiri ponzesi; con Don Erasmo Matarazzo si è ripreso a commemorare e portare in processione la piccola statua della Santa – festeggiata il 12 maggio sebbene la morte sia avvenuta il 7 maggio (del 101 d.C.) – e solo grazie all’ intervento di Don Ramon, parroco attuale dell’isola, la grotta è stata ripulita dal deposito che era diventata e aperta al pubblico. Gino Usai ha ricordato anche un’altra santa ‘minore’ ponzese, Santa Filomena, che era celebrata a settembre, ma che non viene più festeggiata (non se ne trova neanche più la statua), ma questo – forse – sarà materia per un altro racconto. Nota
Aggiornamento del 6 gennaio 3 commenti per Un pomeriggio alla scoperta di Santa DomitillaDevi essere collegato per poter inserire un commento. |
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Salve sono Concetta Trupia e a riguardo di S. Filomena invio queste tre immagini antiche che conservo gelosamente in quanto appartenevano a mia nonna Filomena Morano ved. D’Arco, la cui tomba si trova sotto Michele Carannante (chiedo scusa).
Non so a che anno risalgono poiché non c’è scritto, ma se avete piacere di pubblicarle le invio volentieri.
Cordiali saluti.
Le foto sono state aggiunte all’articolo di base, in fondo (NdR)
Molto belle queste immaginette inviate da Concetta. Ricordo che quando ero bambina Santa Filomena veniva festeggiata a Ponza: per me la ricorrenza era ed è legata a Filomena Di Monaco del Bar Tripoli, madre di Vincenzo Conte; ma c’è anche Filomena D’Atri, e certamente tante altre signore che ora non mi vengono in mente. Il nome mi sembra piuttosto diffuso nell’isola. Sarebbe davvero interessante ricostruire la figura e le vicende di questa Santa poco conosciuta. Facciamo affidamento su Gino Usai: grazie.
Grazie mille a Concetta per il suo contributo, Michele Carannante era il mio nonno, quando andrò a trovarlo sul cimitero sicuramente farò caso alla lapide sotto di lui e non mancherà una preghiera.
Per quanto riguarda le conoscenze relative a Santa Filomena ed il suo culto ponzese, mi associo alla voce di Luisa, affinchè qualcuno, Gino in primis, ci aiuti a conoscere meglio questa figura.