Ambiente e Natura

Piccoli viaggi. Sta tutto al posto suo

di Sandro Russo

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Dedicato a chi manca da Ponza da un po’ di tempo

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Torno a Ponza a un anno esatto dalla volta precedente (dicembre 2015) per l’occasione di un breve saluto ad una vecchia zia, l’ultima superstite di una numerosa famiglia.

Cosa si fa di un paesaggio-cornice che si conosce tanto bene da averlo interiorizzato una volta per tutte? Di case-strade-spiagge in cui abbiamo corso da ragazzini? Le grotte che si vedono all’ingresso in porto di cui conoscevamo ogni sfumatura di colore alle diverse ore del giorno (per le grotte azzurre); ogni cunicolo e aggrappo per le mani per passare da una all’altra? (per le grotte di Pilato).

Non si registrano neanche (oppure solo con molta resistenza) i cambiamenti nel tempo; come – mi ha detto una volta un signore anziano – non si vedono i cambiamenti nel volto e nella figura della donna amata con cui si è passata una vita (come i propri, del resto). Tutto rimane fissato nella fotografia mentale che abbiamo di quel tempo felice, dell’isola, del mondo quando era giovane…

Posso anche capire la resistenza di chi non torna sull’isola perché non vuole affrontare questa prova… e se la prende con il costo dei biglietti..!

Così registro piccole variazioni evanescenti, meno reali del ricordo… Una fioriera in più o in meno, i famosi alberi di olivo – un topos letterario, ormai! -, la nuova sistemazione del lungomare-fronte spiaggia a Sant’Antonio.
Poco di più, poco di meno…

stanno-tutti-bene-locandina

Mi è venuto alla mente un film di Tornatore del 1990, con un grande Marcello Mastroianni (già avanti con gli anni: morirà sei anni dopo): un padre anziano e già vedovo che parte dalla sua Sicilia per andare a trovare i suoi cinque figli sparsi per l’Italia, che non vede da anni.

mastroianni-in-stanno-tutti-bene
Ma le sue aspettative non corrispondono alla realtà e di ritorno in Sicilia, piuttosto che ammettere la delusione, mente a se stesso e alla moglie defunta, a cui continua a rivolgersi come se fosse ancora viva, dicendole che i loro figli “stanno tutti bene”.

9-lanternino

Così domenica 11 dicembre, in una giornata piovigginosa (d’acqua a zenelle), inusuale per Ponza, registro il mondo a 360 gradi da ’ncopp’ u lanternine: salita, un’occhiata (e uno scatto) da ciascuna delle apertura a bocca di lupo che lo contornano, discesa.

Ciao Ponza…!

1-salita

13-la-rotonda-del-lanternino

2-verso-la-torre

3-verso-lo-scoglio-rosso

4-verso-zannone

5-verso-la-punta-della-scogliera-e-santa-maria

6-verso-u-turone

7-verso-giancos

8-verso-santantonio

10-verso-le-banchine

11-verso-le-banchine-2

12-verso-il-municipio

14-verso-la-chiesa

15-discesa

2 Comments

2 Comments

  1. Luisa Guarino

    15 Dicembre 2016 at 18:26

    Grazie caro Sandro per queste emozionanti immagini di Ponza d’inverno. Di tanti viaggi di cui hai parlato finora, questo è quello che mi piace di più. E condivido le parole di una vecchia e bella canzone, di Sergio Endrigo se non sbaglio: “Con tante navi che partono, nessuna ti porterà lontano da te…”.

  2. Gennaro Di Fazio

    15 Dicembre 2016 at 22:56

    ……..Il costo dei biglietti..! è una questione di sensibilità e di cultura, nonché di appartenenza, così come ogni comportamento umano e sociale. E per Noi, non più residenti ma nati e vissuti sull’Isola nei tempi difficili durante gli inverni e non solo in vacanza, queste cose contano molto.

    Gennaro Di Fazio

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