Attualità

Il Santo del giorno, 2 dicembre: San Silverio, Papa e figlio di Papa

segnalato dalla Redazione

 

Siamo stati alquanto incuriositi da questo articolo comparso sul web, peraltro molto documentato, e lo proponiamo ai ns lettori…

 

Il Santo del giorno, 2 dicembre: San Silverio, Papa e figlio di Papa

di Daniele Vanni
venerdì, 02 dicembre 2016

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Papa (successore dopo qualche anno del padre) si trovò coinvolto nella Guerra Gotica che devastò l’Italia con i Bizantini alla riconquista dell’Italia dai Goti, ma che preparò il terreno alla calata dei Longobardi

Silverio fu Papa e martire (Frosinone ? – † Palmarola (Ponza), 2 dicembre 537) – (Papa dal 01/06/536 al 11/11/537)

Originario di Frosinone, si trovò ad affrontare i torbidi inizi della guerra greco-gotica, che si sarebbe protratta per ben 18 anni, disastrando l’Italia. Fatto prigioniero, fu relegato nell’isola di Ponza, dove morì di stenti.

Etimologia: Silverio = abitatore delle selve, uomo dei boschi, selvaggio, dal latino

Oriundo di Frosinone, figlio del Papa santo Ormisda, salì al soglio pontificio nel giugno 536, ma non fu l’immediato successore del padre, infatti dopo la morte di s. Ormisda avvenuta nel 523, vi furono come pontefici s. Giovanni I, s. Felice III, Bonifacio II, l’antipapa Dioscoro, Giovanni II, s. Agapito I, tutti governarono in media 2-3 anni ciascuno.

Alla morte di s. Agapito I avvenuta a Costantinopoli il 22 aprile 536, Silverio fu eletto papa, pur essendo suddiacono, per imposizione del re ostrogoto Teodato (534-36); il quale era memore dei buoni rapporti ed intese, intercorsi tra il padre Ormisda e il re Teodorico.
Però, buona parte del clero si oppose a questa elezione, accettandola solo alla fine, dopo l’avvenuta consacrazione.

Il suo pontificato fu breve e molto travagliato. Venne coinvolto suo malgrado, nelle lotte politiche e religiose che in quegli anni turbarono l’Italia e la Chiesa, infatti era in corso la guerra tra i Bizantini e gli Ostrogoti (Guerra Gotica, 535-553) per il possesso della penisola.
Inoltre in Oriente continuavano ad esistere gruppi di monofisiti ostinati, appoggiati dall’imperatrice Teodora.

Il monofisismo, era una dottrina teologica che negava la natura umana di Cristo, affermandone l’unica natura divina; l’eresia, sviluppatosi nel V-VI secolo, fu condannata dal Concilio di Calcedonia nel 451 e determinò il distacco delle Chiese Copta, Armena e Giacobita di Siria.

Qualche mese dopo la sua elezione, il re Teodato suo protettore, fu deposto ed ucciso dai Goti; a dicembre 536 giunse alle porte di Roma, il generale Belisario con le sue milizie e Silverio insieme al Senato, si adoperò perché la città fosse occupata senza combattimenti.

Tre mesi dopo, nel febbraio 537, fu la volta del nuovo re degli Ostrogoti, Vitige a cingere d’assedio Roma con il suo esercito, con vari attacchi per ritornarne in possesso, distruggendo i dintorni compreso i cimiteri cristiani e le chiese.

E fu durante l’assedio degli Ostrogoti che cominciò la tragedia di Silverio; era giunto da Costantinopoli il diacono Vigilio con lettere dell’imperatrice Teodora per Belisario, perché favorisse l’elezione di Vigilio alla cattedra di s. Pietro.

Il diacono era già stato designato dal papa Bonifacio II (530-532) a suo successore, incontrando però l’opposizione del clero a questa novità, cioè la designazione invece che un’elezione, quindi non aveva potuto entrare in carica.

Alla morte di s. Agapito I, egli fu di nuovo designato dall’impero bizantino alla carica di pontefice, ma trovando già eletto Silverio, per la seconda volta egli veniva escluso.

Belisario cercò di non creare drammi e supponendo che all’imperatrice, stesse più a cuore la sorte dei monofisiti, (che Vigilio certo le aveva promesso con un annullamento delle decisioni del Concilio di Calcedonia), chiese a Silverio di accordare egli stesso ciò che stava a cuore a Teodora, ma il papa si rifiutò di accondiscendere.

Durante l’assedio degli Ostrogoti, che durò quasi un anno, fu messa in circolazione una presunta lettera di Silverio al re Vitige, nella quale prometteva di aprirgli la porta Asinara presso il Laterano, per consegnargli Roma!

Belisario convocò il papa al suo quartiere generale, contestandogli l’accusa che Silverio facilmente smontò, anzi, per evitare ulteriori sospetti, lasciò il palazzo del Laterano spostandosi presso la Basilica di S. Sabina.

Ma il 18-19 marzo ci fu un furioso attacco dei Goti e Silverio fu di nuovo chiamato da Belisario, che spalleggiato da sua moglie Antonina e da Vigilio, mosse altre accuse a Silverio.

IL Papa fu quindi spogliato degli abiti pontificali e vestito di un abito monastico. Ai chierici che l’accompagnavano restati in altra stanza, fu detto che non era più papa e si era fatto monaco!

Al suo posto, subentrava Vigilio (537-555), mentre Silverio fu deportato a Patara nella Licia:

Il vescovo di Patara si recò a Costantinopoli a protestare presso l’imperatore Giustiniano, dicendo che nel mondo vi erano molti re ed un solo papa e questi era stato scacciato dalla sua sede.

Giustiniano, vincendo le resistenze di Teodora, rimandò a Roma Silverio, con l’ordine che si riesaminassero le presunte lettere e l’intera questione e, se fosse risultato innocente, reintegrato come papa!

Vigilio impaurito dall’inaspettato ritorno, convinse Belisario di deportarlo nell’isola Palmarola (Ponza). Qui papa Silverio, per porre fine allo scisma che si era creato, abdicò l’11 novembre 537 e consunto dagli stenti e dalla fame, morì martire il 2 dicembre successivo.

Il suo corpo, contrariamente a quelli di altri papi morti in esilio, non fu trasferito a Roma, rimanendo nell’isola: il suo sepolcro divenne centro di guarigioni e miracoli e quindi meta di pellegrinaggi.

Notizie del culto tributatogli a Roma sono documentate solo qualche secolo più tardi, a partire dall’XI.

I due santi pontefici, Ormisda e Silverio, padre e figlio nella vita, sono i patroni della città di Frosinone, di cui erano nativi.

La memoria liturgica per la Chiesa universale è stata fissata al 2 dicembre, mentre nell’isola di Ponza, di cui è patrono, viene festeggiato il 20 giugno.

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Ripreso integralmente da: http://www.dilucca.it/archivio-notizie/cronaca-a-attualita/cronaca/25533-il-santo-del-giorno-2-dicembre-san-silverio-papa-e-figlio-di-papa

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6 Comments

6 Comments

  1. Luisa Guarino

    2 Dicembre 2016 at 18:30

    Va tutto bene, ma chi se ne infischia della memoria liturgica? Il 20 giugno non c’è il nome di San Silverio in calendario ma tutti a Ponza lo festeggiamo in quel giorno. Notizie storiche impeccabili, e rintracciabili ovunque ma, come sopra, chi se ne infischia? Anche a Ingeniero White il nostro patrono lo festeggiano a fine novembre, nella ricorrenza del giorno in cui, 88 anni fa, la prima immagine del Santo è arrivata laggiù. E va bene così. Questo articolo ci incuriosisce ma non ci cambia la vita, né la festa del patrono. Dimenticavo. Oggi è Santa Bibiana, o Viviana. E un vecchio proverbio dice: “Se piove a Santa Bibiana, piove per un mese e una settimana”. Ma su San Silverio… non ci piove.

  2. Martina Carannante

    2 Dicembre 2016 at 18:34

    La storia è più o meno quella che ricordavo, a parte le date. Io sapevo che il 20 giugno non indicava nè la morte e nè la nascita, ma se nn erro, l’arrivo sull’isola, – tant’è che su tutti i calendari il 20 giugno è sant’Ettore e non San Silverio- ovviamente ci vorrebbero gli archivi vaticani per svelare l’arcano. Certo è che non si può dare per valido l’intero articolo ( che non differenzia neanche Ponza e Palmarola ) ed ancora più erronea è l’affermazione relativa al suo sepolcro ( non è stato mai attestato dove fosse il corpo del santo).
    I ponzesi un punto fermo hanno: San Silverio è il 20 giugno… Chest’è! La Chiesa quando lo vuole festeggiare, lo festeggia, i Ponzesi fino adesso, in tutto il mondo, lo hanno festeggiato il 20 giugno e così continuerà ad essere.

  3. Giovanni Conte di Silvano

    3 Dicembre 2016 at 08:23

    Forse la data dell’articolo è quella dell’elevazione a Santo, questo potrebbe spiegare la memoria liturgica; su dove sia sepolto San Silverio ho trovato navigando in internet notizie mai confermate che il corpo sia stato trasferito in una località della Spagna da alcuni monaci Benedettini per scongiurarne la distruzione durante le invasioni di pirati (sembra saraceni)

  4. Giovanni Conte di Silvano

    3 Dicembre 2016 at 08:35

    Aggiungo di più, potrebbe anche essere memoria liturgica (facoltativa oppure obbligatoria) solo nella diocesi di apparteneza della parrocchia; bisognerebbe capire da quale annuario diocesano e a quale diocesi appartiene lo scritto da voi pubblicato.

  5. La Redazione

    3 Dicembre 2016 at 09:16

    Giovanni, sulla data della morte di S. Silverio non c’è controversia – vedi anche su https://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Silverio
    Sarebbe casomai da approfondire come e da chi è originata la tradizione di festeggiarlo il 20 giugno (data dell’arrivo delle spoglie mortali da Palmarola a Ponza, come scrive Martina)

  6. Giovanni Conte di Silvano

    4 Dicembre 2016 at 12:27

    il 20 giugno è la data di incoronazione di Papa Silverio, presumo che sia per questo che si festeggi quel giorno

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