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Considerazioni di un ipermetrope sul SI’ e sul NOA margine dell’articolo di ieri di Rosanna Conte: No o sì?
Ipermetrope: colui che non riesce a vedere vicino ma guarda lontano… nel tempo
Cara Rosanna, La domanda è: perché coloro che stilarono la costituzione vollero il bicameralismo perfetto? (oggi per propaganda lo definiscono paritario). Detto questo si capisce bene perché i padri della Costituzione vollero il bicameralismo perfetto: le leggi avevano bisogno di un’attenta lettura per evitare una “certa” deriva. Quindi essi vollero, come dire, “un bilanciamento” dei poteri ed il Presidente della Repubblica come “garante notaio” (si può discutere sul numero dei parlamentari troppo alto in rapporto alla popolazione ma ciò fu dovuto o ad una sorta di mediazione tra le parti poiché si dovevano “accontentare” molti gruppi politici e/o economici oppure per evitare che fossero in pochi a gestire la “cosa pubblica”). Semmai le “pecche” vanno rinvenute altrove, tra cui: carenza di controlli, lungaggini burocratiche e giustizia molto lenta. Poiché i tempi sono cambiati e sono sorte le Regioni, il Governo, a mio avviso, si è posta la domanda: come si fa se alcune Regioni non sono troppo inclini al Governo centrale che opera in quel momento? Ecco la soluzione: si sono inventati il Senato nominato dalle Regioni che, a mio parere, deve fungere da spina nel fianco alle Regioni riottose o per meglio dire deve controllarle o indirizzarle là dove si vuole. Qualcuno obietta che il popolo, quando va a votare, può decidere se cambiare o meno la maggioranza che c’è in quel momento. Ma la legge elettorale è una legge che può essere cambiata “in corso d’opera” da una maggioranza qualsiasi e quindi potrebbe essere varata, in qualsiasi momento, una legge elettorale “ad usum delfini”. C’erano infatti una volta, se ricordi, le liste con le quattro preferenze espresse con numeri di lista [molte persone non sapevano scrivere], a cui una certa maggioranza fece subentrare il mattarellum, poi il porcellum, poi l’italicum, senza che il popolo fosse interpellato. Così nasce una legge elettorale! Si sa: nessuna cosa è perfetta o per meglio dire se le prime intenzioni sono buone poi c’è sempre qualcuno che prevarica. Pertanto io penso che questa riforma potrebbe portare facilmente ad una “tentazione”. Qualcuno cioè, chiunque esso sia, potrebbe avere l’idea, non dico oggi ma anche un domani (avendo piena maggioranza) di accentrare tutto nelle proprie mani dal momento che non esiste alcun contrappeso. Si potrebbe attuare ciò che veniva detto in un vecchio spot pubblicitario di una grappa “si toglie la testa, si toglie la coda e rimane la parte centrale”… Potrebbe accadere lo stesso? A questo punto preferisco il guazzabuglio del mio tempo (se così si può dire, ma non lo è). [Lancio una provocazione: a mio parere a scuola bisognerebbe dare più spazio a materie come matematica, storia (in primis), poi latino, educazione fisica, educazione artistica e tecnica e poi tutte le altre come opzionali, tra cui anche l’italiano in quanto oggi si capisce lo stesso anche se si parla o si scrive un italiano “corregiuto”]. 3 commenti per Considerazioni di un ipermetrope sul SI’ e sul NODevi essere collegato per poter inserire un commento. |
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In maniera soft e meno aggressiva rispetto all’amico Franco qualche giorno fa, ecco che anche il nostro Pasquale invita al No. Insomma, mi domando, nessuno osa uscire allo scoperto per il Sì? E solo i sostenitori del No ritengono di doverlo fare? Come giornalista e come direttore di questo sito super partes ribadisco che ciò non mi piace. Per quanto poi riguarda la provocazione finale, caro Pasquale, lasciami dire che non c’è alcun bisogno di mettere l’italiano tra le materie ‘optional’. Già non lo conosce più nessuno! Anche se tu dici che, scritto o parlato, in fondo poi lo si capisce lo stesso. Sarà.
http://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/della-costituzione-me-ne-fotto-qua-arrivera-un-fiume-di-soldi/
Luisa chi più di Deluca, vicino alla nostra cultura può far comprendere le ragioni del Si.
De Luca fa capire la posta in gioco di questo referendum e il RAS Campano fa capire agli amministratori campani riuniti che cosa significa “portare a votare i cittadini”: “ognuno dei presenti ci faccia sapere in questa settimana quante persone porterà a votare per il Si”.
Grazie caro Vincenzo per il tuo link, anche se questo tipo di commento mi infastidisce sempre un po’. Non mi riferivo a politici o personaggi noti in ambito nazionale bensì a qualcuno che, di solito o no, scrive su questo sito. Ma, ribadisco, pare che solo la voce del No voglia farsi sentire. E in questa direzione va, visto il tipo d’intervento assolutamente discutibile del governatore della Campania De Luca, anche la terza presa di posizione in merito al Referendum del 4 dicembre. Sarà dunque proprio vero che il Sì appartiene alla minoranza/maggioranza silenziosa dell’elettorato?