Ambiente e Natura

Dissalatore: gli interessi di Acqualatina e quelli delle isole

la Redazione
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Alla questione del dissalatore il sito da tempo sta dedicando ampio spazio con considerazioni di varia natura (vedi per tutti i due articoli del febbraio 2015: Acqua e dissalatori per le isole (1) e (2) a cura della redazione).

Il contributo di Silverio Guarino di qualche giorno fa: Dissalatori: impatto ambientale, in cui veniva sottolineata la necessità di sottoporre a valutazione ambientale qualsiasi impianto prima della sua installazione, ha avuto numerosi accessi sul sito e diversi commenti e contestazioni sui social.

Da parte di alcuni è stato affermato che il dissalatore non arrecherebbe alcun danno all’ecosistema marino dell’isola e poi sottolineato – a conferma di questa presunta innocuità – come anche una recente delibera della Regione Lazio esclude le procedure VIA (Valutazione Impatto Ambientale) e VAS (Valutazione Ambientale Strategica), per i dissalatori ad osmosi inversa, trovando tuttavia parecchi pareri in disaccordo.

Tentiamo di fare un po’ di chiarezza, andando “a leggere le carte”, com’è nostra abitudine.

La recente “Ordinanza contingibile e urgente” n° 92 del 12 ottobre scorso [vedi Allegato 1 in file .pdf, in fondo all’articolo], con la quale il Sindaco di Ponza autorizza Acqualatina ad installare un impianto di dissalazione mobile (skid) in località Cala dell’Acqua – con innumerevoli premesse e precisazioni – richiama come soluzione estendibile per Ponza, la determinazione della Regione Lazio n G08874 del 03/08/2016 (quella a cui si è fatto riferimento nel dibattito sui social per giustificare la non necessità del VIA) [vedi Allegato 2, in file .pdf riportato in calce: Bollettino Regione Lazio n° 68].

Questa “determinazione regionale” (attenzione, non delibera! – NdA), avente ad oggetto: procedura di Valutazione d’impatto Ambientale (…) in merito a progetto relativo alla “Realizzazione impianto di dissalazione per l’isola di Ventotene (…), in primis prende atto che:
“…il progetto definitivo per la realizzazione dell’”impianto di dissalazione per l’isola di Ventotene” è stato sottoposto ad esame (..) in una conferenza di servizi del 2013, in cui furono acquisite tutte le Autorizzazioni, Concessioni e Nulla Osta del caso, tra cui:
Parere di Valutazione di incidenza Ambientale ai sensi del D.P.R. 357/97 (..);
Parere A.S.L.(..);
Nulla Osta ARPA Lazio (..);      
Nulla Osta Area Marina Protetta (…);
etc. etc.

Quindi a suo tempo delle valutazioni furono effettuate, senza tuttavia nulla dettagliare nel merito.

Proseguendo nella lettura, sempre di questa determinazione regionale, arriviamo al punto cruciale a nostro avviso:
“Preso atto che la Proponente Acqualatina Spa ha presentato istanza di procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) affermando che l’intervento proposto rientra nelle categorie progettuali di cui al punto e) dell’Allegato III del D.Lgs n 152/06 e ss.mm.ii 
“.

Considerando che ai sensi dell’Allegato III (…) sono sottoposti alla procedura di V.I.A. gli:
Impianti chimici (…)
Considerato che la realizzazione di un dissalatore di acqua di mare (..) si basa sul principio dell’osmosi inversa (…)
La dissalazione è un processo quindi di rimozione e non di trasformazione chimica (…)

Fatte queste premesse, la Regione ha determinato che l’impianto di Ventotene non è da sottoporre alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).

In altri termini la Regione, nello stabilire che l’impianto di Ventotene non necessita della Valutazione di Impatto Ambientale, ha utilizzato come premessa un documento presentato da Acqualatina, che per le sue affermazioni impiega poche righe del D.Lgs n 152/06 e ss.mm.ii, documento estremamente complesso di oltre 700 pagine in materia di norme ambientali, ignorando tra l’altro ogni altra normativa in materia.

E per Ponza si intende giustificare l’installazione dello skid di Cala dell’Acqua, senza una delle tante autorizzazioni di cui avrebbe bisogno, utilizzando proprio quella Determina regionale!

Ricordiamo che sarà Acqualatina – secondo quanto previsto dal protocollo d’intesa firmato nel luglio del 2015, tra la stessa, la Regione Lazio, l’Ente d’Ambito A.T.O. 4, i Comuni di Ponza e Ventotene – a costruire i dissalatori su un finanziamento già stabilito per complessivi 15,5 milioni di euro; è quindi tutto interesse di Acqualatina semplificare il più possibile le procedure per tali lavori. Minore complessità operativa, più bassi i costi da sostenere: è un paradigma di tutta evidenza.

Ma alle isole conviene questo modus operandi?

A noi conviene che non venga effettuata alcuna valutazione degli effetti sull’ecosistema marino dello scarico in mare del concentrato salino post-lavorazione?

Che non venga effettuata alcuna valutazione di dove sarebbe più opportuno scaricare in mare, a che profondità, su che tipo di fondale, con che correnti?

Non solo… dove viene presa l’acqua per la lavorazione? Meno pura è l’acqua da dissalare, maggiore quantità di agenti chimici sono necessari sia alla lavorazione che per mantenere efficienti gli impianti; e quegli agenti chimici in mare poi vanno a finire. Anche questo deve essere considerato.

Per non citare l’inquinamento acustico, la quantità di gasolio, etc…, e senza aver neppure preso in considerazione la localizzazione scelta.

 

A questo punto ci chiediamo se non si stiano anteponendo gli interessi di Acqualatina a quelli degli isolani; mentre diritto-dovere degli Amministratori pro tempore dovrebbe essere la difesa degli interessi locali.

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Allegato 1: ordinanza-contingibile-e-urgente_n-92-skid-cala-dellacqua
Allegato 2: regione-lazio-impatto-ambientale-ventotene

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