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La risposta del presidente del Parco del Circeo alla lettera aperta di Ponzaracconta
Cara Redazione e gentili lettori, ho riflettuto molto su come impostare la risposta che è dovuta alla vostra lettera aperta, lettera che dimostra un’attenzione di cui davvero vi ringrazio. In questi mesi ho cercato in ogni modo di evitare polemiche e non vorrei proprio ora “caderci dentro”. Il silenzio del Parco, che voi avete evidenziato, è stata una scelta precisa. Quando c’è un contenzioso tra soggetti pubblici la cosa più importante è interromperlo, provando a risolvere i problemi, non alimentarlo; la “rissa” non permette di vedere torti e ragioni e non aiuta a trovare soluzioni. C’è poi un approccio istituzionale a cui personalmente, come Presidente, ma in generale come Ente teniamo molto poiché sono profondamente convinto che gli enti pubblici debbano parlare più con gli atti amministrativi che non con i comunicati stampa. Ma d’altra parte polemiche, e non solo, ci sono state e ci sono nonostante l’Ente Parco abbia fornito atti, verbali, fotografie, riscontri e prove che le cose sono ben diverse da come sono state spesso descritte. E’ tutto talmente evidente che vi chiedo di credere a quanto sto per dirvi solo dopo averlo direttamente riscontrato: ogni documento in nostro possesso è a vostra disposizione così come lo è per chiunque lo chieda. Non v’è dubbio, come voi scrivete, che su Zannone è “messo in discussione il ruolo (che poi rappresenta anche il futuro) all’interno del Parco Nazionale del Circeo”. Perché? Il Parco ha scritto cosa vorrebbe che Zannone fosse, lo ha approvato in un Piano e ha più volte detto che quel piano non si può realizzare senza il Comune. Temo che non sia a tutti chiaro che i vincoli a Zannone ci sono al di là dell’Ente Parco, conseguentemente si rischia di pensare a cose irrealizzabili anche se l’Ente dovesse scomparire. Se infatti l’isola non dovesse essere più parco, non verrebbero certo meno i vincoli dell’Unione Europea che impongono procedure e pareri ambientali, non verrebbe meno il piano paesaggistico o quello d’assetto idrogeologico che prevedono disposizioni puntuali e stringenti. La battaglia è dunque tutta politica e giocata sul piano della comunicazione ad effetto; Zannone è solo un “casus belli” ed il tempo è “galantuomo”, sono certo cioè che farà vedere le cose per quello che sono. Nella vostra lettera giustamente richiamate una frase del Ministero dell’Ambiente con cui si indica quale debba essere la procedure per richiedere che Zannone sia escluso dal perimetro del Parco Nazionale del Circeo. Zannone ha tutto ciò, e non si venga a dire che lo Stato non ha competenze poiché questo è chiarissimo in Costituzione, sia nel testo vigente che nel nuovo che verrà sottoposto a referendum: “la tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali” è infatti competenza “esclusiva” dello Stato (art. 117 della Costituzione). Il fatto dunque che un territorio di un Parco sia gestito male può comportare, se ce ne sono i presupposti, la cacciata degli amministratori di quel Parco, non la sottrazione di quel territorio. Su Zannone c’è una vasta letteratura scientifica, decine di studi e rilievi, l’aumento delle presenze migratorie indica poi che l’isola è un “biodiversity hot spot”, cioè un punto con un’importante presenza e varietà di specie. Inoltre né noi, né la Regione Lazio (direttamente responsabile e referente per le norme comunitarie vigenti sull’isola), abbiamo evidenza che il bosco su Zannone “stia morendo” come incredibilmente dichiarato alla stampa. Ci sono stati casi di mufloni morti, è vero, ma questo va letto all’interno di dinamiche proprie dei cicli naturali ed ecologici dove le popolazioni animali confinate (come nel caso di questa isola che ha visto subire l’arrivo di questa specie per esclusivo scopo di caccia), soprattutto quando sono alloctone (cioè non appartenenti a quell’ambiente naturali in cui si trovano) diventando oggi in sovrannumero innaturale, creano poi anche problemi di consanguineità e quindi vanno incontro a decessi che è assurdo imputare a responsabilità umane dirette. Su questo abbiamo comunque prodotto un Report e chiesto il supporto dell’ISPRA. Il Ministero richiamando la necessità di “un’apposita istruttoria tecnica” indica la necessità (e l’obbligatorietà) di una relazione scientifica sui valori sopra citati a supporto della richiesta di esclusione. Questo non vuol dire però in alcun modo che il Comune di Ponza oggi non abbia competenze rispetto all’Isola, né vuol dire che il Comune non possa intervenire con progetti (sugli immobili, i sentieri, la fruizione) seguendo ovviamente le procedure di legge. Negli ultimi giorni ho avuto modo di vedere che si è trovato modo di ironizzare sull’ultima convenzione sottoscritta nel 2011 tra Ente Parco e Comune di Ponza. Avrei moltissimo da dire, ma forse sarebbe noioso. Preferisco limitarmi a rispondere alle domande che mi ponete seguendo il vostro indice. Quando si porteranno via i rifiuti dall’isola? Per rimuovere i rifiuti occorre attendere la Magistratura? Quali provvedimenti si stanno prendendo per garantire la ripresa dei servizi a Zannone? Ci saranno investimenti futuri per Zannone? Scrivete che occorre avere un’idea di futuro per l’isola. I punti operativi indicati e proposti con chiarezza dal Piano del Parco sono diversi e articolati. Qui a seguire, in nota, riportiamo quanto il Piano del Parco prevede per Zannone. Su questi punti siamo pronti a qualsivoglia confronto. Siamo pronti non solo a motivare, ma anche ad ascoltare perché il processo di pianificazione di un Parco non può che essere partecipato, il nostro lo è stato e per quanto ci riguarda continuerà ad esserlo. Ringraziandovi ancora molto per l’attenzione e per l’opportunità di chiarire alcuni elementi che nelle sintesi della comunicazione potrebbero essere sfuggiti, rimaniamo a disposizione per qualunque ulteriore chiarimento o per produrre se necessario i documenti a supporto di quanto sopra affermato. Un cordiale saluto. NOTE A seguire i punti salienti su Zannone presenti nel Piano Nazionale del Circeo già approvato dal Consiglio Direttivo dell’Ente Parco e, trasmesso alla Regione Lazio nel 2012, in attesa di pubblicazione previa approvazione della Valutazione Ambientale Strategica. A) MONITORAGGIO SCIENTIFICO DELLA BIODIVERSITÀ DI ZANNONE Azione: Monitoraggio scientifico. B) PROGRAMMA DI CONTROLLO DEL MUFLONE Azione: Programma di controllo del Muflone (Ovis musimon). C) PROTOCOLLO DI INTESA CON COMUNE DI PONZA Stabilire un protocollo di intesa con il Comune di Ponza per la gestione dell’Isola di Zannone, basato sui punti successivamente elencati. Ente Parco Nazionale del Circeo – Schema di Piano del Parco – Dicembre 2010 (1) ATTIVITÀ TURISTICO-RICETTIVE DI ELEVATA QUALITÀ Restauro della struttura dell’ex Casa di Caccia (di proprietà del Comune di Ponza) al fine di realizzare un “rifugio marino”, regolamentato ma aperto al pubblico, coinvolgendo nella gestione strutture professionali locali ed il volontariato, nonché rendendo disponibile una foresteria per personale del Parco e ricercatori. (2) PROGETTO DI INTERPRETAZIONE AMBIENTALE SULL’ISOLA Sviluppare un progetto di interpretazione ambientale sull’Isola, attraverso la posa di tabellazioni informative ed interpretative (in parte già sperimentate recentemente dall’Ente Parco con il Progetto Litorale), e ripristino nell’ex Casa di Caccia di una piccola struttura museale – centro visitatori – che permetta lo sviluppo di visite guidate anche attraverso cooperative locali. (3) MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA E DELL’ACCOGLIENZA SULL’ISOLA DI ZANNONE Migliorare la sicurezza dell’approdo sull’Isola, attraverso la posa di un pontile stagionale galleggiante a basso impatto all’attracco del Varo, realizzando un punto di accoglienza mobile nell’area del Varo (nella esistente Grotta, dopo averla messa in sicurezza), gestito da giovani locali. (4) COINVOLGIMENTO DEI RESIDENTI DI PONZA IN OPPORTUNITÀ OCCUPAZIONALI Coinvolgimento dei residenti di Ponza (soprattutto i giovani) nelle attività turistiche ed educative legate alla fruizione dell’Isola (trasporti, accoglienza, didattica) allo scopo di sviluppare occupazione locale. D) MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA PER I VISITATORI DELL’ISOLA Effettuare una attenta analisi del rischio idrogeologico sulle sponde dell’Isola, nelle aree attualmente fruite dai turisti balneari, verificato situazioni di particolare rischio e segnalando al Comune di Ponza la necessità di adottare gli opportuni provvedimenti. E) RAFFORZARE LA PRESENZA DEL CFS SULL’ISOLA Rafforzare la presenza durante tutto l’anno di personale in divisa del CFS sull’Isola di Zannone, (CTA – Coordinamenti Territoriali per l’Ambiente – NdR), utilizzando la struttura già disponibile al CFS del Faro, al fine di informare il pubblico sulla normativa vigente sull’Isola e di prevenire eventuali sanzioni, ed in particolare per prevenire il bracconaggio degli uccelli migratori. Coinvolgere l’UTB nell’ambito dei rapporti convenzionali con il Parco nelle attività di manutenzione dell’Isola. F) REALIZZARE UNA FORESTERIA PERMANENTE DEL PARCO PER I RICERCATORI E IL PERSONALE DI SERVIZIO Realizzare – nell’ex Casa di Caccia o nei locali del Faro, con opportuni accordi con il Comune o il CFS – Demanio Marittimo – una foresteria permanente del Parco per i ricercatori e il personale di servizio del Parco da utilizzare per le attività sull’Isola (monitoraggio scientifico e ricerca, campo di inanellamento degli uccelli, attività di biologia marina, didattica, ecc…). G) ISTITUZIONE DEL SERVIZIO NAUTICO DEL PARCO Istituire un Servizio Nautico permanente del Parco a supporto delle attività di gestione dell’Isola di Zannone e delle aree marine circostanti il Parco (ZPS a mare, SIC marini), dotandolo dei necessari mezzi e formando il personale addetto (anche parzialmente) al servizio. Il Servizio Nautico potrà anche operare a supporto delle attività di sicurezza in mare e di sorveglianza da parte delle forze di P.G. (Polizia Giudiziaria – NdR) operanti in zona, sulla base di specifici accordi, che potranno prevedere anche la cessione in uso di mezzi del Servizio agli stessi organi di P.G.. Il Servizio Nautico potrà utilizzare i mezzi già in uso del Parco (battello spazzamare, gommone motoscafo, …). Il servizio Nautico potrà anche essere operato tramite specifici accordi con soggetti privati idonei e abilitati ai sensi di legge (soggetto gestione di servizi portuali o marittimi, cooperative di pesca o servizi, ecc. …).
E’ auspicabile trovare una intesa con la Regione Lazio per far sì che la gestione della parte a mare della ZPS “Parco Nazionale del Circeo” (Zone di Protezione Speciale – NdR) e dei SIC marini che fronteggiano la costa del Parco e l’Isola di Zannone (elencati nella parte “Analisi” del Piano) sia effettuata dall’Ente Parco che provveda alla loro conservazione attraverso: – Redazione del Piano di Gestione della ZPS inclusa la parte a mare e dei SIC marini; – Posa di sistemi di boe di attracco perimetrali che permettano alle barche da diporto di accostare il sito e di permetterne la fruizione (snorkeling e subacquea) senza danneggiare le praterie di Posidonia; – Posa di tripodi sul fondo od altri sistemi di dissuasione e contrasto della pesca a strascico abusiva lungo il perimetro dei SIC, che possano anche funzionare come nursery per i pesci (strutture forate); – Posa di segnaletica subacquea e creazione di guide utilizzabili da sub e bagnanti per l’osservazione delle specie marine; – Formazione di guide subacquee professioniste e promozione dello “scuba diving”. Lo stesso approccio è stato elaborato dal Comune di San Felice Circeo con il progetto di Valorizzazione delle Aree Marine elaborato dai Prof. Ardizzone e Belluscio dell’Università La Sapienza, che il Parco supporta fortemente e che andrà implementato in collaborazione anche con il Parco in modo che gli altri interventi previsti siano coerenti con esso. Lo stesso approccio può essere utilizzato per l’area di protezione del PTP n. 13 (Piano Territoriale Paesistico – NdR) previsto a fronte del Promontorio del Circeo per 500 metri dalla costa. In prospettiva queste attività potranno creare un flusso turistico specialistico oltre che uno sbocco al turismo del diporto nella zona del Parco, ed un risultato positivo per i pescatori artigianali operanti in zona grazie alla tutela delle aree di riproduzione presenti nei SIC marini, come dimostrato anche in altre zone marine gestite (Parco Nazionale delle Cinque Terre, Riserva Naturale Marina del Plemmirio…). Queste attività potranno costruire una maggiore sensibilità su questo tipo di interventi, ed in prospettiva anche creare le condizioni per valutare l’ampliamento a mare del Parco.
La “Lettera aperta di Ponzaracconta al Presidente del Parco Nazionale del Circeo” Alleghiamo in file .pdf il documento ricevuto in Redazione: parco-naz-circeo-risposta-a-ponzaracconta
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Ho letto con attenzione la lunghissima lettera del presidente del Parco, ma comunque mi chiedo (come prima e più di prima) di chi sono le colpe del danno ambientale causato a Zannone e conseguentemente alla comunità di Ponza?
Ora non ci resta che vedere cosa scoprirà la Procura, ma ho le mie perplessità!
Tutto finirà (come credo) in una “bolla di sapone”; resterà solo il rimpianto di aver dato Zannone al Parco.
Perché? Perché prima il bosco e i mufloni non morivano, la villa comunale non era abbandonata, i sentieri erano accessibili, si monitorava anche il passo degli uccelli (documentazione presente al Parco del Ticino) e non si spendevano soldi pubblici!
Ho apprezzato l’intervento del Presidente del Parco: chiaro, pacato, ragionato; evidenzia la complessità della materia, non minimizza le difficoltà. Meno comprensibile mi risulta la posizione dell’onorevole Castelli di M5S, che interviene sulla medesima questione. Nella sola giornata di ieri si è appreso che: 1) l’on. Castelli ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente; 2) l’on. Castelli è stata messa al corrente dei problemi di Zannone dal Meetup 5S ad agosto; 3) l’on. Castelli ha mandato in visione l’interrogazione al sindaco di Ponza, prima di presentarla; 4) l’on. Castelli sottolinea il ruolo essenziale del Meetup e la continuità tra la propria azione e quella del Meetup; 5) il Sindaco di Ponza ritiene che i Meetup di Ponza e di Formia non rappresentino M5S. Mi chiedo di chi sia il rappresentante l’on. Castelli.
Caro Biagio io dubbi non ne ho: che Zannone sia stata inserita nel parco del Circeo è stata una cosa buona e giusta. Per proteggere un patrimonio di tale importanza non si può improvvisare bisogna che si operi in modo scientifico e soprattutto coerente con quelle che sono le finalità: protezione integrale dell’ambiente naturale.
Che poi dirigenti a vari livelli non sono funzionali a raggiungere gli obiettivi minimi (pulizia e sorveglianza) per cui mettere in dubbio le stesse finalità (protezione integrale) la responsabilità ricade sulle persone coinvolte (ripeto a vari livelli istituzionali).
Le interrogazioni parlamentari spero che almeno raggiungano un obiettivo: chi non ha saputo svolgere il suo ruolo a cui era stato deputato per legge deve essere rimosso dall’incarico.
Io penso che a questo punto dei fatti, non ci possa essere più collaborazione tra Vigorelli e Benedetto per cui è necessario che il Ministro e/o la magistratura procedano a indicare il responsabile numero uno della situazione attuale di Zannone e a decidere senza indugi il da farsi nell’interesse superiore della vera funzione di un Parco: protezione ambientale.
Come si dice: gli “scalda sedie vadano a casa!”
Ma Zannone nel Parco, per quanto mi riguarda, “non si tocca!” che poi il Comune di Ponza da proprietario dell’isola voglia contare di più nella gestione di Zannone per integrare la sua offerta turistica è cosa necessaria ma qui bisogna passare dalle parole ai fatti che devono seguire prassi burocratiche, progettuali e finanziarie molto delicate.
Condivido assolutamente con te che Zannone è e deve rimanere nel Parco del Circeo, al di fuori di ogni pulsione privatistica ed affaristica. Gli starnazzi e gli allarmi sullo stato d’abbandono dell’isolotto avranno sicuramente fondamento, ma per alcuni sono solo pretestuosi, con tutta evidenza. In quanto alle polemiche tra Vigorelli e Benedetto, spetta certamente al Ministro verificare le responsabilità, e questo è un conto, ma l’altro conto è che la comunità isolana chiuda democraticamente e decisamente – alle elezioni di primavera – la nefasta avventura vigorelliana. A volte credo che non abbiate tutti ben chiaro il danno d’immagine che proietta all’esterno il sindaco-sceriffo con le sue sparate, e che poi sull’isola abbia instaurato un clima rissoso, dispotico, sospettoso e conflittuale, mi risulta ma non mi tange personalmente, ovviamente. Mi auguro che la parte migliore di Ponza reagisca, costruisca un’alternativa valida e il più possibile condivisa, con un’alleanza democratica, responsabile, a difesa dei beni comuni e della qualità della vita sull’isola. Con una nuova amministrazione comunale operosa, non divisiva, con un sindaco equilibrato, rispettoso, civile, Ponza avrà maggiori chances di contare di più nei rapporti istituzionali con Regione, Parco, Governo.