Ambiente e Natura

Arriva in libreria “Venerdì pesce”. Scene e storie dall’isola

a cura della Redazione

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dalla rubrica Zapping” dell’edizione cartacea odierna del quotidiano Latina Oggi

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La pubblicazione del sito Ponzaracconta ora anche nel capoluogo.

In molti l’hanno preso per un libro di ricette. Ma “Venerdì pesce”, pubblicato dal sito Ponzaracconta, ha come sottotitolo “Racconti scenette personaggi di vita ponzese” e quindi si capisce che è tutt’altra cosa; inoltre ha un autore anonimo, “Sang’ ‘i Retunne” (Sangue di rotondo: il rotondo è un piccolo pesce molto apprezzato a Ponza, il cui nome in italiano è zerro).

Pubblicato da Graficart Formia (settembre 2016), 12 euro, il testo ha la prefazione di Sandro Russo e la postfazione di Rita Bosso, redattori del sito; copertina di Renzo Russo / R.M. Studio – Roma. Distribuita a Ponza e Formia, l’opera è ora disponibile anche a Latina, nei seguenti punti: La Feltrinelli in Via Diaz; La mia Libreria, Piazza della Libertà; Storie, Via Armellini 26; Edicola San Marco, Piazza San Marco.

Il libro raccoglie gli scritti ‘by Sang’ ‘i Retunne’ pubblicati ogni venerdì su Ponzaracconta, dal 2014 all’agosto 2016, intervallati da alcuni “Ordinanziamenti”. Sono scenette molto animate che hanno per protagonisti lo stesso Sang’ (ponzese forestiero, acculturato, benpensante) e Giggino (becero e retrivo, pronto a ogni compromesso e bassezza) come si legge nella prefazione; poi c’è a volte un altro personaggio (“senza capille, c’all’uocchie ‘i pazze e ‘nu sicarie ‘mmocca”) senza nome; c’è Assuntina, moglie di Giggino, sempre pronta a mettere in riga il marito perditempo e scriteriato; e non manca di tanto in tanto il vegliardo zi’ Michele, “che organizza discutibili rivolte ed emette sentenze senza possibilità di appello”.

L’autore anonimo di “Venerdì pesce” è stato paragonato a Pasquino, o a Ghino di Tacco, “entrambi anonimi – sottolinea Russo – per necessità e virtù”.
“E’ chiaro a tutti – scrive Rita Bosso nella postfazione – che Sang’ non ha inventato nulla né ha scoperto caratteri peculiari e autoctoni, ma si è limitato a guardarsi intorno utilizzando un prisma trovato per caso, e dal momento che le leggi dell’ottica valgono ovunque, ha osservato semplicemente un fenomeno di dispersione: nel prisma entra anonima e scialba luce bianca ed esce un luminoso, smagliante arcobaleno”.

 

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