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Il porto di Ischia. Breve storia (2)di Alessandro Romano (Sandro)
Ma questo ultimo punto non fu rispettato. Cominciò, quindi, una snervante ed interminabile discussione. Inizialmente gli ischitani palesarono crolli della montagna sovrastante per effetto delle mareggiate che, una volta aperto al mare, sarebbero entrate nel lago. Ma gli ingegneri, con dovizia di particolari tecnici, dimostrarono l’infondatezza del timore. Ischia: Lago dei bagni durante i lavori Dopo ore di estenuanti batti e ribatti, durante le quali Ferdinando II restò muto ad ascoltare con attenzione, di colpo il Re fermò la discussione, oramai arrivata all’esasperazione, tuonando con la sua voce possente: “E mo’ basta!”. Il nuovo Porto di Ischia I lavori iniziarono il 25 luglio del 1853 con l’apporto entusiasta della popolazione, munita di barche e carriole, e di un gran numero di coatti che in quel tempo si trovavano rinchiusi nelle carceri del Castello Aragonese di Ischia. Fu un lavoro enorme per quel tempo, come al solito criticato ed irriso dalle varie nazioni straniere. Tra le novità tecniche, l’impiego di decine di sommozzatori nelle operazioni di scavo dei fondali e per guidare con precisione il taglio dell’istmo fino ad una profondità sufficiente alla navigazione. Ma la storiografia di regime non dice che il porto era stato completamente ultimato già due mesi prima, ed esattamente il 31 luglio 1854, quando il real piroscafo “Delfino” vi aveva fatto trionfale ingresso. L’ingresso del nuovo porto di Ischia [Il porto di Ischia. Breve storia (2) – Continua] Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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