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Epicrisi 91. Del ritorno e della voglia di fare

di Martina Carannante

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Son passati mesi da quando è toccato a me fare l’ultima epicrisi, il riassunto della nostra settimana ponzaraccontina, devo dire che a tratti mi è anche mancata: – A Direttri’, a tratti, però!
In questo lasso di tempo, sul nostro sito, si è dibattuto e raccontato, è passata la primavera e l’estate. – Ah! l’estate ponzese… questa è proprio volata!
Sembrava ieri San Silverio, l’arrivo degli amici “furestieri”, i bagni, il nuovo progetto Ponzesi per Scelta e gli esami, nota dolente dell’estate. Il lavoro, le serata in piazza (a volte sotto tono, altre caotiche), la festa in spiaggia, le cene con gli amici.
L’estate 2016 è stata proprio bella!

L’autunno, però, è arrivato. Ponza si sta sempre più svuotando, anche se con piacere noto ancora buona parte delle attività aperte sul corso principale.
Se fino alla scorsa fine settimana qualche gruppo ancora arrivava – abitué o vacanzieri dell’ultima ora -, da lunedì, con il cambio degli orari laziomar [2], possiamo solo dolerci abbandonati sullo scoglio.

Ore 20:00 il corso Pisacane è in penombra, qualche negozio tarda a chiudere, forse sperando nel ritardatario di turno che scende a comprare l’ultimo tozzo di pane o un chilo di frutta. I ristoranti sono ancora quasi tutti aperti ed anche il bar – a Ponza si mangia bene e ci si diverte – c’è poco da fare! In realtà ci sarebbe molto altro da fare! Questo sarebbe il periodo adatto per attuare quei pensieri discussi in spiaggia con gli amici o davanti un bel piatto di bottarga.

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“Marti’ portaci al faro!” –  mi dicevano. Io nel mio piccolo ci ho provato, peccato che gli Open-day organizzati dal Ministero della Difesa avevano qualche falla nel sistema organizzativo. Troppo tardi? Poca tenacia, tutto può essere, ma per noi la visita al Faro della Guardia rimane “un sogno la vacanza al faro [4]“.

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Annalisa, la precisissima guida della Pro-Loco alle cisterne romane, tra qualche giorno partirà, ed io ancora non ho mantenuto la promessa di visitare con lei la cisterna del Corridoio, o del Comandante; mentre io sono qui assorta nei miei pensieri,  ecco che sul sito escono ben quattro pezzi riguardanti un’altra cisterna romana, quella della Parata [6] (Cisterna della Parata, bene pubblico uso privato) [7], e lì la situazione è complicata! Non basterà qualche viaggio di calcinacci per ripristinarla.
In questa splendida cornice, Rita Bosso propone un racconto giallo scritto un po’ di tempo fa che si svolge proprio all’interno della cisterna romana (Cammina Cardone [8]); una nostra lettrice ci ricorda che se quello è un recupero difficile, immaginiamoci
quello della spiaggia di Chiaia di Luna. La situazione, in entrambi i casi, non è semplice, ma di certo non è impossibile.

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Bel tempo a Ponza in quest’ultima settimana settembrina, mare calmo come l’olio sul versante ovest nord- ovest mentre ad est le mattinate sono allietate dal levante. I tramonti, come sempre, mozzafiato; a proposito, del tempo e delle condizioni atmosferiche, il capitano Alessandro Romano ci propone ben due pezzi in cui ci viene spiegato e rappresentato il cambiamento climatico.1  [10](2 [11]).
In ogni caso un giro in barca con gli amici lo vado a fare, prima che arrivi il brutto tempo e a chi è lontano
da Ponza regalo queste foto.

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Ponza – ormai è anche stupido dirlo – non è solo mare e la dimostrazione ci viene fornita da Silverio Lamonica con le due puntate delle rocce viste da David Bosnic  [14]

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Il nostro collaboratore, ormai, è diventato il maestro della traduzione nonché il referente ufficiale dei “pezzi esteri”. Questo articolo, a mio parere, fornisce ottimi spunti per il futuro, e dà modo a Dante Taddia di dire la sua sui modi di vedere e fotografare  i prète [16].

A Ponza c’è sempre fermento specialmente in questo periodo in cui il lavoro estivo inizia a diminuire e ci si ferma a pensare e riflettere.
Franco De Luca ci spinge a meditare su cosa fare e come proiettarci nel futuro nel suo pezzo L’albero della libertà [17];
Pasquale De Rosa riprende con commentare non basta”. [18]Proprio in quest’ultimo trovo racchiusa una grande verità: commentare non basta, non può bastare!
Ormai non è più il tempo per stare affacciati alla finestra o al balcone e sputare
sentenze sugli uni o sugli altri, tanto non succederà mai nulla e, soprattutto, non si cambierà. Il fermento non è solo legato all’attualità o alla politica, ma visto che è mosso dagli uomini, sono questi a dover intervenire sulla scena.

Alfredo Scotti, propone sul nostro sito e vuole condividere con noi un suo successo: la vittoria del secondo posto al premio letterario di Salerno con la sua poesia: ‘o tiemp passa e nun t’aspetta” [19].
Sull’isola la polisportiva sta organizzando le attività sportive invernali e propone tramite facebook numerose attività (foto locandina); sul nostro sito, un vecchio amico di Ponza e dello sport ponzese vuole condividere con tutti noi la squadra dell’ Associazione basket Latina [20]
. Paolo Iannuccelli per anni, si è prestato per lo sport isolano e insieme a personalità come Umberto Prudente hanno tirato su una squadra di Basket Ponzese di eccellenza. Io ero piccolina e ricordo che tantissimi ragazzi, della mia età, ma anche più grandi. praticavano con entusiasmo questo sport e facevano anche trasferte in terra ferma.
La voglia di fare e di condividere il progetto sportivo c’è stato, c’è e ci sarà al di là di tutto.

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Sandro Russo, propone il suo ” Mal d’Africa [22]“, ma io l’unico male che ho sempre sentito è il “Mal di Ponza” ogni volta che vado a prendere a la nave o l’ aliscafo per partire.
Credo che questa malattia l’abbiano un bel po’ di persone ultimamente.
La prova? I ragazzi di Ponza.
Sebbene ci siano ragazzi e intere famiglie che vanno via, molti altri sono pronti a tornare e ad impegnarsi. Gli esempi sono lampanti…
Michele, Carmine, Gianmarco che per anni hanno navigato su cargo o petroliere hanno deciso di passare l’estate a Ponza e progettare il futuro dell’isola, chi con l’iniziativa Ponzesi per Scelta della coop. Azzurra e chi per la Pro Loco;
Giuseppe che passa buona parte della settimana a Ponza a progettare e controllare la sicurezza sul lavoro, come un buon ingegnere fa;
Sara che tra qualche giorno aprirà un Caf-patronato isola di Ponza, bella iniziativa che viene incontro ai bisogni e alle istanze di tanti ponzesi e su cui contiamo di ritornare presto con futuri approfondimenti.

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Ecco questa per me è la dimostrazione ed anche la risposta a Franco e Pasquale: qualcosa si muove.
La gioventù ponzese, tanto schiva, si fa giorno dopo giorno più presente.
La volontà di mettersi in gioco, il fermento e il ritorno ci sono; adesso, manca solo quel pizzico di pazzia che faccia smettere di “commentare solo” ed ecco che si inizia “a fare”.