Attualità

Commentare non basta!

di Pasquale De Rosa

fatti_parole

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Tempi difficili questi che stiamo vivendo a Ponza. E quanti commenti su ogni aspetto della vita pubblica e privata!
Spesso, però, lasciano il tempo che trovano! Sono tanti, anzi tantissimi, che ci disorientano e finiscono per consolidare sempre più il “sistema”. Quel sistema verticale, e non solo, di cui, servendomi del pensiero del pool di Gherardo Colombo, ho sempre arricchito i miei interventi politici particolarmente nei periodi elettorali, quando bisognava rinnovare la giunta comunale.

Non ho mai criticato o condannato chi, con delega in bianco al rinnovato sindaco sostiene quel sistema. E questo è successo uno, due, tre, quattro e cinque volte, e tra queste volte abbiamo conosciuto anche due commissari prefettizi.

Mi rivolgo non a conoscenti o amici di gioventù passata, ma a tutti coloro che sono di labile memoria o agli animi sopiti.

E soprattutto a tutti quei soggetti che hanno fatto “decadere” Ponza e che ad ogni appuntamento, sempre in quei rinnovi di giunta, si disimpegnano dalla scena pubblica. Eppure il sottoscritto ha sempre reclamato e invitato alla partecipazione, come indice di democrazia, per programmare assieme il nostro futuro.

Voglio aggiungere che è dagli inizi anni ottanta che il sottoscritto, è consapevole che uomini per bene, colti, onesti, intelligenti ecc., a Ponza non sono pochi – ed è anche il nostro orgoglio di ponzesi – Me lo riconfermano tante belle penne, autori sul nostro sito Ponzaracconta e anche tanta gente comune che ci onora. Ma forse questo non è sufficiente.

A volte mi sono sentito come una pecora in mezzo ai lupi, dove si sono annidati quei vecchi e nuovi della intellighentia ponzese che hanno lo sguardo rivolto ad una data: maggio 2017.

La giunta Vigorelli ci voleva: ha fatto risvegliare molti indicando come dovrebbe essere una giunta, dove altre, per tutte quelle istanze dormienti e non solo, dai tempi dalla chiusura della SAMIP, non hanno proposto alternative concrete.

Ecco perché i commenti da soli non bastano.
Bisogna cominciare a proporre soluzioni e idee nuove.

1 Comment

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  1. vincenzo

    29 Settembre 2016 at 11:17

    Caro Pasquale,
    io sono sicuro che tu hai pensato molto prima di inviare questa tua riflessione; speravo che uno dei redattori di questo sito ti rispondesse prima di me, dopotutto tu ti sei espressamente rivolto a noi tutti: che continuiamo a bombardare lo scoglio di “commenti e parole” ma poi, come tu dici: “quello che accade – i fatti – sono altri.”
    In effetti in altre parole affermi: “poche chiacchiere amici, rimbocchiamoci le maniche” e lo dici a quelli che tu immagini essere persone dotate di capacità di analisi e di sintesi.
    Caro Pasquale al contrario di noi “scrittori” tu hai partecipato e partecipi da tempo “ai fatti”, però dici che a volte ti sei sentito come “pecora in mezzo ai lupi”. E perché? …dopotutto, nelle varie riunioni incontravi nostri compaesani, gente del popolo, gente anche della tua contrada, che dovevano con te condividere un’esistenza quotidiana: perché sentirsi a disagio?
    Forse perché anche in quelle riunioni, dalle chiacchiere non si passava ai fatti? Forse perché tu ti accorgevi che non c’era neanche quella capacità di analisi che presuppone poi una capacità di sintesi e quindi di scelta condivisa?
    Magari, frustrato, vedevi parlare alcuni in un modo e dopo comportarsi in un altro? Oppure quel che si faceva di sera si disfaceva la mattina? E poi magari riflettevi: “Ma se queste sono le premesse, possiamo pure vincere la battaglia ma la guerra la perdiamo. Quante battaglie sono state vinte da altri prima e quali sono stati i risultati (a parte quelli individuali positivi per i protagonisti), sociali, politici, ambientali?

    Ma tu – per spronare gli “intellettuali” a scendere in campo dici una cosa sconcertante:”La giunta Vigorelli ci voleva: ha fatto risvegliare molti indicando come dovrebbe essere una giunta, dove altre, per tutte quelle istanze dormienti e non solo, dai tempi dalla chiusura della SAMIP, non hanno proposto alternative concrete.”

    Caro Pasquale: ma “la giunta Vigorelli ci voleva per quello che ha fatto, cioè far partire quello che era fermo da tempo oppure ci voleva per spronare – quella che tu chiami “l’intellighenzia” – a scendere in campo per fare altro da Vigorelli?

    Caro Pasquale io scrivo, ma mai cose banali: cose neutre che piacciono a tutti: “Scendiamo in campo per salvare l’isola! (questa è una cosa banale!)”
    Io sono in campo per salvare l’ecosistema isola! (e questa non è una cosa banale!)
    E’ da tempo che sto cercando di spiegarlo, ma sono sicurissimo che pochi l’hanno compreso.

    Con affetto,
    Vincenzo

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