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Malavena

di Tonino Esposito, versi di Franco De Luca
malavena [1]

 

È da un po’ che manco dal Sito.
Pensavo che l’estate ormai è finita… Mi vengono in mente i ricordi di quando nella rada di Ponza cominciavano a diminuire le imbarcazioni, quando la nave segnalava con tre fischi la sua definitiva partenza per Anzio e si pensava che sarebbe tornata tra un anno; quando i primi temporali e gli acquazzoni rinfrescavano l’aria, e ti sentivi addosso tutta la malinconia dell’approssimarsi dell’autunno e del successivo inverno.

Ricordo le stesse sensazioni in mia madre quando nella metà degli ’50, ospitava famiglie che spesso rimanevano un mesetto – allora il turismo era soprattutto familiare – e quando gli ospiti partivano, vedevo mia madre commuoversi come se fosse stata l’ultima volta che li vedeva; poi per un po’ di giorni la sentivo esclamare: “Toni’ oggi tengh’ ’na malavena ’ncuoll’..!
Per rassicurarla le rispondevo: Ohi ma’, l’anno che vene tornene n’ata vota!
Ed ella annuiva con la testa.
La parola malavéna l’ho appresa da lei, mia madre, che è stata sempre molto sensibile agli eventi della vita quotidiana.

Tornando ai giorni nostri, qualche anno fa mi trovavo a casa del mio amico Franco De Luca e si parlava delle cose di allora, tanto per cambiare – d’altronde chi alla nostra età non parla e ricorda con nostalgia le cose che ci mancano e non ci sono più? Nel bel mezzo di un discorso del genere, mi venne spontaneo dire: Però Fra’… te vene proprio ’a malavena.
Franco rimase per qualche istante pensieroso, poi esclamò: “Già… – silenzio… – ’a malavena.

Qualche mese più tardi mi inviò una poesia dal titolo Malavena, mi piacque e mi apprestai a musicarla; dopo qualche tempo decisi anche di cantarla per completarla.

…Questo il ricordo e la canzone che c’è legata.
Tonino Esposito

Ascolta qui dal file mp3:

https://www.ponzaracconta.it/wp-content/uploads/2016/09/Malavena.mp3 [2]

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Malavena

’A malavena roseca, s’allarga, nun pare ma ’ncatena.

Te fa sufferente, stizze i nierve, tiene tutto e tiene niente.

Te fa passa ’a voglia, ammoscia ’a fantasia, senza fune t’arravoglia.

Si’ scucciato, si’ sfastediato… è ’na pena, ’a malavena.