- Ponza Racconta - https://www.ponzaracconta.it -

Ponza SIC e ZSC, M5S: “No a decisioni dall’alto”

segnalato dalla Redazione
cala-feola-piscine-naturali [1]

 

Riportiamo per esteso, come articolo a se stante, il link riportato da Vincenzo Ambrosino e ripreso da h24notizie.com di oggi 12 settembre: un comunicato del Meetup Ponza 5 stelle indirizzato al presidente della Regione Lazio e al sindaco di Ponza.
La Redazione

 

“Sentiamo parlare in giro con toni concitati di SIC (Siti di Importanza Comunitaria) e ZSC (Zone Speciali di Conservazione) e qualcuno lo descrive come qualcosa di fenomenale mentre altri come qualcosa di totalmente negativo. Probabilmente mai come in questo caso la verità sta nel mezzo”.

Lo dichiarano gli attivisti del Meet Up Ponza 5 Stelle in una lettera che, nei giorni scorsi, è stata indirizzata al presidente della Regione Lazio Zingaretti e per conoscenza al sindaco di Ponza Piero Vigorelli.

“Quello che noi diciamo da tempo è che certamente un’isola come la nostra non può prescindere dalla salvaguardia del territorio, del mare e delle risorse che essi ci danno. Ma d’altro canto nemmeno possiamo pensare di tagliare le gambe all’economia dell’isola. Sopratutto perché a Ponza manca una risorsa fondamentale per procedere in tal senso, senza ridurre alla fame la popolazione e cioè fondi e finanziamenti economici. Quello che è palese è che su Ponza e le Isole vicine, la Regione sta assumento decisioni senza interpellare i residenti come è tipico della politica italiana. Signor presidente Zingaretti, Lei, La Sua Giunta ed i Funzionari tutti che state procedendo verso la preservazione dell’habitat delle nostre isole, non è un cattivo modo di pensare, ma sa un po’ di dilettanti allo sbaraglio. Non vorremmo tornare come agli anni 60 quando i Ponzesi per pochi spiccioli ossequiavano il turista come si fa oggi nei paesi turistici del terzo mondo, che sono in alcuni casi dei veri e propri paradisi, ma sempre terzo mondo rimangono; con stipendi che vanno da 120 ai 400 dollari al mese… Questo modo di pensare le cose, imponendole dall’alto, con forza e chiedendo a noi ponzesi di correre appresso a chi pur di farsi una vacanza con pochi spiccioli, o di avere davanti casa un panorama libero da barche, lascerebbero allo sbaraglio l’isola, è inaccettabile. A noi questi SIC E ZSC, ci sembrano degli atti di una approssimazione e di una prepotenza inammissibile.

Perché parliamo di prepotenza? Perché alle ritrosie espresse dai ponzesi verso ulteriori limiti e vincoli sul territorio, e sul mare, non avete saputo fare altro che inasprire i provvedimenti e le restrizioni. Avete Zannone che è parco, Palmarola è oasi, e se si dà una attenta occhiata alle prime proposte di SIC e di ZSC le zone vincolate, sono aumentate sia nella estensione e tipologia del vincolo, che nelle restrizioni applicate. Ora i ponzesi dicono basta. Se le istituzioni regionali vogliono diventare amiche del popolo ponzese lo facciano venendo sull’isola a discutere sul cosa fare, e non a dirci cosa volete fare. C’è una sottile differenza ma le cose cambiano di molto. A noi ponzesi, non sta bene che il nostro futuro lo decidete nei salotti “buoni” della capitale. Ma in tutto ciò quello che ci spaventa è la mancanza di soldi che sia la Regione Lazio che il Comune di Ponza stanno patendo. Ripetiamo… Per attuare tutto questo paradisiaco progetto di rendere l’arcipelago un polo naturalistico internazionale, i fondi dove sono? Al grande sogno avete accostato le grandi somme per realizzarlo, o navigate a vista? Perché sia ben chiaro, che per realizzare i campi con le boe intelligenti (Campi che in Italia hanno già fallito) ci vogliono milioni di euro, che a quanto ho capito al momento nessuno si sta preoccupando di cercare, sopratutto Voi della regione che c’è le volete imporre…

Questo sistema di imporre un idea e poi di portarla avanti senza programmazione a lungo termine, ci sa molto di Laziomar e di Acqualatina… Facciamo e poi vediamo… Risultato: disservizi e disastri… Pensate! Con SIC e ZSC non si potrà ancorare per la quasi totalità del periplo dell’isola se non dove sono fatti i cambi boa. E se “salta il banco”, come con la caduta della giunta Polverini, o semplicemente alla prossima elezione perdete e tornate a casa ed i campi boa non si fanno, noi ponzesi che facciamo? Noi ponzesi non vogliamo distruggere la natura, ma nemmeno potete pensare dall’alto delle vostre cariche politiche di non consultare un popolo che si vede piovere dall’altro provvedimenti restrittivi senza nessun piano economico o di investimento da parte del soggetto impositore. Programmare gli interventi sul territorio e sul mare anticipatamente è fondamentale, sopratutto se avvalorati da documenti di programma che attestino la fattibilità e non le chiacchiere da politicanti che lasciano il tempo che trovano. Chi come Lei (nella figura dei suoi collaboratori), signor presidente Zingaretti, decide di restringere le libertà di un popolo, deve provvedere a trovare soluzioni alternative sia per il mantenimento del lavoro che per la salvaguardia delle usanze del luogo.

Esponiamo perplessità forti su tutta una serie di vincoli alle quali facciamo le segnuenti osservazioni:

L’isola al momento è regolamentata per la balneazione con i seguenti provvedimenti:

  1. Se Lei ci inonda di divieti, vorremo sapere che sarà di tutti i piccoli pescatori Ponzesi… Che fanno devono sparire? Come pescheranno? Quanti saranno? In che periodo potranno pescare? Avete dato solo indicazioni generiche, inutili per l’isola e tantomeno per chi perderà il lavoro.
  2. I noleggiatori, le imbarcazioni per il giro dell’isola, i pontili e con loro tutti i loro impiegati, che fine faranno?
  3. Le ricordiamo inoltre che l’articolo 4 della Costituzione Italiana cita quanto segue.

“La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale e spirituale della società”.

In questo articolo, il lavoro, è considerato come fondamento sociale del nostro ordinamento repubblicano. Fin dal primo articolo della Costituzione, il lavoro viene riconosciuto come diritto di tutti i cittadini, in quanto costituisce il presupposto per l’esercizio di ogni altro diritto (v. art. 2). Con questo articolo, lo Stato si deve impegnare concretamente nel promuovere specifiche politiche sociali ed economiche di sviluppo che favoriscano le condizioni per il pieno impiego, nell’interesse generale della nazione. L’adempimento del proprio lavoro riveste inoltre un elevato significato morale, attraverso il quale ogni cittadino partecipa, in prima persona, allo sviluppo della vita democratica della nostra Repubblica.

La preghiamo quindi in virtù di quanto sopra esposto che: