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Oggi a Ventotene la presentazione del libro “Il falegname e il partigiano”

di Vincenzo Ambrosino

 

Antonio De Luca a Ventotene è stato invitato per parlare del suo libro “Il falegname e il partigiano”: il ricordo di un bambino che vede giungere sull’isola il grande Presidente Pertini e lo vede avvicinarsi alla sua casa, a fianco della quale c’è una piccola falegnameria. Assiste a debita distanza all’incontro tra Pertini e il falegname, li vede salutarsi, parlarsi, commuoversi.
Poi scoprirà che il Presidente era venuto per salutare l’amico di un tempo, il padre dell’attuale falegname, per omaggiarlo ora che non era più prigioniero, ora che nessuna dittatura poteva impedire a due uomini di parlarsi e scambiarsi reciprocamente comprensione, passione per la vita e per la libertà.

Libro di A. De Luca [1]

Antonio De Luca con questo libricino ha colpito nel segno e infatti ha creato curiosità e attenzione a livello nazionale.
Gli uomini di grandi sentimenti, i sognatori, gli uomini che si oppongono alle dittature (quelle che impediscono alle persone di incontrarsi erigendo carceri, confini politici, individualismi mercantili), questi uomini si riconoscono, si rispettano e quando possono si cercano per mantenere alta la speranza di un’altra esistenza.

L’esperienza giovanile del fascismo e del confino politico, anche in un uomo di grande coerenza e idealità come Sandro Pertini, non possono non lasciare un segno indelebile nell’anima.

Quei giorni a Ponza, quelle albe e quei tramonti, la costante presenza dei militari, l’orizzonte del mare come confine da cui impossibile scappare produce quella nostalgia che solo gli isolani conoscono.
Per un uomo dai grandi ideali come Pertini, oltre l’orizzonte c’è il nuovo mondo da edificare e il piccolo scoglio diventa una gabbia senza una via di fuga. Ci saranno stati momenti di malinconia e immagino – quando magari pioveva e tirava vento, con il mare minaccioso in inverno – pensieri che fanno disperare avranno torturato il prigioniero: la madre lontana e triste che tenta di chiedere la grazia per il piccolo figlio prigioniero in una isola sconosciuta.
Questi momenti sono durissimi per Sandro Pertini, l’azione della cara madre lo umilia fino a torturarlo facendogli passare lunghissime notti insonni.
In questi momenti di umana solitudine pensare che  il giorno dopo ci sarà il sole sull’isola e trovare lungo la strada il saluto dell’amico falegname, magari solo accennato da lontano, con sguardi e piccoli movimenti del corpo. Sono quei momenti indimenticabili, quei momenti in cui l’uomo solo si sente in compagnia e gli permettono quella momentanea allegria per  proseguire il martirio fedele e fortificato nei suoi ideali di giustizia, libertà e socialismo.

'Pataccone' e Pertini. Retail [2]

Antonio De Luca andrà a Ventotene a parlare di umanità e di speranza, di ideali e di passioni che nascono nelle isole. Le isole sono terre di grandi meditazioni per gli uomini che hanno ideali.

A Ventotene altri uomini, come Eugenio Colorni, Altiero Spinelli e Ernesto Rossi imprigionati, torturati dal fascismo, e donne come Ursula Hirschmann, hanno scritto “Il Manifesto della Nuova Europa”. Persone che da questo minuscolo scoglio, hanno tratto ispirazione a pensare al di là di barriere, di confini politici, di fili spinati, di dogane, di frontiere: hanno immaginato l’incontro di popoli per una nuova coesistenza pacifica, libera e solidale.

Cartolina di Ventotene anni 40 copia [3]
Ma mi chiedo: nelle nostre isole libere, ci sono ancora ideali? E se non ci sono dobbiamo affermare che la libertà non produce ideali? Solo la paura, la minaccia, la prigione producono idee di libertà, giustizia e umanità?
Qual è il destino nel mondo degli uomini delle isole?
Qual è il destino delle isole?

Parlare del ‘partigiano’ e del ‘falegname’ è un modo per spronare a pensare che il “piccolo uomo” può lasciare un segno che non sia solo proprietà, possesso, consumo e mercato ma anche passione, ideali e sogni.

Francobollo dedicato a Spinelli [4]

Beniamino  Verde è stato per me un grande Sindaco di Ventotene. Un giorno ha fatto un sogno per la sua isola, ha capito che era piccola, fragile, indifesa e i suoi compaesani li ha visti come la sua isola, piccoli, fragili e indifesi.
Ha pensato quindi che tutto questo patrimonio, umano e ambientale, dovesse essere protetto, vincolato, valorizzato.
Era Sindaco; svegliatosi da questo sogno è andato in Comune e si è dimesso. Ma poi si è ripresentato alle elezioni dicendo ai suoi concittadini: “Se mi voterete e io diventerò di nuovo il vostro Sindaco, proteggerò quest’isola, la farò diventare una riserva marina e facendo questo darò un futuro lungo e prospero a tutti voi: questo è il  mio sogno”.
Beniamino venne eletto e Ventotene divenne riserva marina.

Beniamino Verde
Anche Spinelli aveva sognato un’altra Europa, come Beniamino probabilmente un’altra Ventotene: sia Spinelli che Beniamino avevano visto bene, erano nel giusto.

Oggi le nostre isole rischiano la loro residenza invernale e anche l’ambiente naturale rischia moltissimo, sempre minacciate da mire speculative tendenti a colonizzare l’economia turistica.
È in questi momenti che bisogna che l’uomo sogni, che prosegua con coerenza l’azione di altri sognatori.
Una nuova Europa ispirata dai principi dei grandi isolani come una nuova visione delle nostre isole, non più isolate nel loro egoismo ma unite in un progetto di protezione e valorizzazione ambientale.

“Il parco nazionale delle isole ponziane”: questo è la nuova meta e il nuovo sogno.

 

Aggiornamento del 2 settembre 2016

Sulla stampa on-line il resoconto con qualche foto dell’evento

Da h24notizie.com del 1° settembre, a firma di Clemente Pistilli: Presentato a Ventotene “Il falegname e il partigiano” [5]

Ventotene. L'evento a piazza Castello- [6]

Ventotene. De Luca [7]

 

Aggiornamento del 13 maggio 2018

Vincenzo Ambrosino invia due foto di una targa apposta sulla via Nuova in onore di Pertini:

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