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Da Ventotene a Casamicciola: quanto è lontana l’Europa! (2)di Giuseppe Mazzella di Rurillo per la prima parte, leggi qui . Oggi c’è bisogno proprio di questo: “pensare pulito” cioè riscoprire una onestà intellettuale ed agire ovunque con Onestà; “ebbrezza della creazione politica” cioè fare politica con la voglia e la volontà di fare quello che non si è mai fatto e pure è urgente ed inevitabile fare; “fremito nell’ apparire delle cose impossibili” e cioè a prima vista le cose sembrano impossibili ma se andiamo nel fondo delle cose stesse vediamo che queste si possono e si debbono fare. Spinelli con le sue ceneri ed il suo esempio di vita ci riporta ad una società di Idee e Valori praticabili in questo Continente. Ha avuto intuizioni straordinarie ed una vita straordinaria. La vita tempestosa di Ursula Hirschmann (1913-1991), moglie prima di Eugenio Colorni e poi di Altiero Spinelli e madre di 6 figlie, 3 da Eugenio e 3 da Altiero, è da lei stessa raccontata nel suo libro “Noi senzapatria” (Il Mulino; 1993). All’inizio del suo libro di memorie dice “di non avere nemmeno più una lingua a sua disposizione” perché “l’italiano gli è rimasto sempre estraneo”, mentre la sua lingua madre, il tedesco, “l’ha perso”; quindi non si sente italiana, né tedesca, né ebrea. Così ha capito che per lei è “così facile essere “europea”. L’ Europa a Casamicciola Stavolta c’è l’impegno del Governo di ristrutturare il carcere di Santo Stefano e di farne un grande centro universitario europeo. L’Europa non si fa senza la Cultura. Le nuove generazioni sentono e vivono l’Europa perché hanno cominciato a girare con i programmi Erasmus nei 27 Paesi. Parlano una o due lingue “straniere” – l’inglese, il francese, il tedesco, lo spagnolo, il portoghese – e studiano la Storia di questi Paesi ed alla fine si sentono “europei”. A Casamicciola, dove vivo, è molto più difficile essere “europei”. Dobbiamo fare una battaglia civile per avere il rispetto della destinazione d’uso del Palazzo Manzoni per le scuole elementari come ci è dovuto; per permettere lo studio in un ambiente decente a 150 bambini. Il Comitato dei Genitori presieduto da Francesca D’Abundo, un gruppo di “mamme coraggiose”, ha già raccolto 1000 firme.
Non finisce qui: dobbiamo fare un’altra battaglia perché il sindaco G.B. Castagna ha comunicato alla Preside dell’Istituto “ Ibsen”, prof.ssa Mariella Allocca, che il Comune “non provvederà ad affidare il servizio mensa scolastica”. Non spiega perché. Il Comune viene meno ad un suo dovere di Istituto pur essendo la mensa a totale carico dei genitori. In tutta Italia la mensa dei bambini è gestita dal Comune. È un compito istituzionale. In tutti i Comuni d’Italia il Comune “partecipa” al costo del pasto aiutando le famiglie secondo il reddito. Evidentemente il Comune – attraverso il suo funzionario – non vuole prendersi la responsabilità della “stazione appaltante” o il sindaco vuole fare un dispetto alla Preside. Dovrebbe intervenire il Prefetto con i poteri sostitutivi o mandare a casa il sindaco con tutta la giunta ed il consiglio per DICHIARATA indisponibilità o incapacità all’esercizio di un compito d’istituto. Ma la Repubblica Italiana e l’Unione Europea esistono a Casamicciola? Nonostante tutto il mio nipotino di sei anni, che quest’anno farà la seconda, ha cominciato a studiare l’inglese. Sa cantare perfino Jingle Bells. [Da Ventotene a Casamicciola: quanto è lontana l’Europa! (2) – Fine] Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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