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L’architetto del faro (2)

di Rita Bosso

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Rendering del progetto vincitore

per la prima parte (leggi qui [2])

Nella seconda parte dell’intervista all’architetto Giovanna Ballirano ci soffermeremo sulle caratteristiche del progetto presentato dal team di professionisti di cui ella fa parte assieme agli architetti Silvano Arcamone, Giuseppe Trani e Simone Verde.  Il committente è l’Opera Pia Iacono Avellino Conte.

Giovanna Ballirano, ventisettenne, ha partecipato a numerosi concorsi di idee per il recupero di beni del patrimonio storico-architettonico e… non è figlia d’arte: ha due genitori splendidi ma i suoi successi sono soltanto suoi.

Come già detto, il progetto della Ballirano e del suo team aveva ottenuto il punteggio più alto nella valutazione di cinque indicatori; il sesto indicatore, relativo all’offerta economica, è stato evidentemente preponderante e ha portato alla vittoria della società tedesca FLOATEL.

La presentazione del progetto ARTISTI IN RESIDENCE è scaricabile cliccando sull’allegato file pdf riportato in calce all’articolo.

Le foto che corredano questo articolo sono tratte dalla mostra fotografica ISLAND ON DRESS, che si è tenuta a giugno a Ischia: un tributo alla creatività e al talento di Giovanna come fotografa.

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Ponzaracconta: Cosa prevedeva il progetto che hai co-firmato?

Giovanna Ballirano: Abbiamo previsto una struttura operante a più livelli, ovviamente nel rispetto dei vincoli definiti nel bando di gara. Avevamo in mente di realizzare un resort di lusso costituito da quattro suite e un ristorante. La struttura avrebbe accolto in bassa stagione artisti la cui produzione sarebbe stata donata al faro ed esposta al piano terra dell’edificio, destinato a spazio espositivo. Sul solarium avremmo installato pannelli solari in modo da rendere la struttura autosufficiente dal punto di vista energetico e, soprattutto, avremmo creato un punto di osservazione del passaggio dei cetacei. Avremmo realizzato un orto biologico e recuperato il vecchio forno a legna. In bassa stagione turistica la struttura avrebbe ospitato manifestazioni teatrali, conferenze, sarebbe stata perciò aperta al territorio e fruibile dalla popolazione residente.


PR:
Il progetto ha ottenuto i punteggi massimi per quanto riguarda i seguenti indicatori: Soluzioni di recupero, Fruibilità pubblica della struttura, Contributo allo sviluppo locale sostenibile e alla destagionalizzazione della domanda turistica, Attività di networking. Puoi illustrare l’ultimo indicatore?

GB: Il nostro progetto avrebbe operato in rete con le istituzioni isolane attive in ambito culturale ed ambientale. Mi riferisco in primo luogo a Villa Arbusto e alla Mortella. Villa Arbusto  è sede del museo archeologico,ospita manifestazioni teatrali, esposizioni d’arte, conferenze. La Mortella è giardino di grande interesse paesaggistico, luogo di produzione e di rappresentazione musicale, sede di un concorso musicale internazionale. Si tratta di poli culturali d’eccellenza con cui avremmo interagito e fatto rete.


PR:
Il tuo progetto è fatto su misura per l’isola d’Ischia. Pensi che sia esportabile?

GB: Ritengo di sì, naturalmente con gli opportuni adeguamenti.
PR: Un’ultima domanda, Giò. Tra la pubblcazione del bando e la designazione del vincitore quanto tempo è passato?

GB: Circa un anno.
Tra un anno, dunque, sapremo che fine farà il Faro della Guardia. E, se il progetto vincitore consentirà fruibilità pubblica della struttura, contribuirà allo sviluppo locale sostenibile, favorirà la destagionalizzazione della domanda turistica e non servirà solo a fare cassa, allora sarà festa grande a Ponza. Con Giovanna in prima fila.

L’architetto del faro (2) – fine

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faro della Guardia – foto di Giancarlo Giupponi