di Sandro Russo
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La mia guida della Bretagna (Michelin – Le Carnet Bretagne; edizione 2015) suggerisce di non perdere “i percorsi tematici”, e li elenca: “Circuito delle città d’arte; “Strade del lino”, “Pittori della Cornovaglia”, “Strade del vento solare”… Tra gli altri “Routes des Phares et des Balises” (dove les balises sono i fanali di segnalazione).
Forte! – penso, e subito dopo – Mio!
L’attuale struttura amministrativa francese “Région Bretagne” è composta da 4 dipartimenti: Côtes-d’Armor, Ille-et-Vilaine; Morbihan, Finistère. Quest’ultimo dipartimento da solo, con i suoi 1250 Km di coste frastagliate come poche altre, includendo le isole e i passaggi difficili, ha la maggiore concentrazione di fari al mondo, tra i più alti, maestosi e in posizioni impossibili. Nella mappa sottoriportata, ne sono riportati 48.
Mappa dei fari del Dipartimento di Finistère (da Wikipedia) – Cliccare per ingrandire
Solo che… all’Ufficio del Turismo di Saint Malo mi dicono che alcuni servizi non sono ancora stati attivati…
Se ci può consolare, anche i cugini francesi, di solito così efficienti, mostrano qualche pecca e, nell’offerta turistica, anche da loro la fantasia precorre la realtà.
Così per i fari bisognerà arrangiarsi in proprio (e in piccolo)…
Certo, sarebbe stato bello infilarne una diecina in un solo tour, specie quelli della zona di Finistère, anche se la maggior parte sono difficilmente raggiungibili e su isole davvero al confine del nulla…
Finistère appunto, ovvero Finis terrae, e non è un caso che sia un nome diffuso! Ogni paese ha la sua nazionale fine della terra, specie se al confine con l’enorme, pauroso Atlantico (i nomi qualcosa significano!). Per la Spagna, leggi qui.
Localizzazione geografica di Finistère, dipartimento bretone della Repubblica francese con capitale Quimper, e della Finisterre spagnola
Et alors… stante l’insoddisfatta voglia di fari, si sceglie di andare al Faro di Cap Frehel, di quelli storici il più vicino a St. Malo, raggiungibile con una macchina a nolo.
E’ massiccio, su un’alta falesia di granito rosa in un paesaggio evocatore di tempeste e di donne che scrutano l’orizzonte alla ricerca di una barca che non ritorna…
Anche inusuale il colore delle rocce dipinte di bianco delle deiezioni di centinaia di gabbiani (sulla roccia piatta in basso a sin.)
Inattesa eppure riconoscibile la flora che lo circonda: macchie basse di erica e una ginestra bassa e spinosa i cui aculei sono armi vere (Genista germanica L.).
Molti fari qui sono dotati di un “Museo del Faro”: Cap Frehel, il faro des Baleines all’ile de Ré, il faro di Creac’h sull’isola di Ouessant… Un viaggio da suggerire a chi – Enzo Di Fazio, Biagio Vitiello, Vincenzo Padiglione – può accarezzarne l’idea per qualcuno dei fari nostrani.
La Tour Vauban, contigua al Faro delle Balene sull’ile de Ré con l’annesso Museo del faro
Un pannello del Museo del faro
Altri fari si incontrano in un’altra escursione all’île de Brehat – regno di escursionisti a piedi e in bicicletta
Sempre a Brehat si fa un incontro occasionale con una struttura piuttosto massiccia, nell’entroterra invece che sulla costa.
È, spiega l’annesso cartello, le sémaphore de Brehat… E ci sorgono pensieri e assonanze con un altro semaforo che conosciamo, quello del Monte Guardia, traendole considerazioni sul futuro dei fari, già dominatori di mari e coste in un’epoca in cui ancora si navigava a vista; in cui una sciabola di luce in una notte di tempesta poteva servire a rincuorare, o perfino a salvare la vita. Ma adesso …che un navigatore satellitare GPS (Global Positioning System) è nella disponibilità di qualunque piccola imbarcazione?
Il faro dell’Ile Vierge – 80 metri e 400 gradini, è il più alto d’Europa. In pietra, con una portata di 50, km illumina le costa del Finistère nord (siamo nella Canale della Manica)
I fari più famosi della Bretagna fotografati da Philip Plisson
E per finire una carrellata sui mitici fari della Bretagna, costieri, oppure su rocce remote e solitarie, che parlano di cooperazione della gente di mare con quella di terra, di affinamento delle capacità costruttive dell’uomo, dell’affidamento totale del guardiano del faro alla massiccia struttura che lo ospita, malgrado il mostro ruggente che lo insidia…
L’ile Louet. Baie de Marlaix. Finistère
Le Créa’h. Ile d’Ouessant. Finistère
Phare de la Jument. Ile d’Ouessant. Finistère
La famosa foto del guardiano con le mani in tasca, alla base del faro de la Jument…
[Un altro mare (2). I fari della Bretagna – Continua qui]