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A scuola di dissenso con Ilaria Poerio

di Luisa Guarino

ILARIA POERIO [1]

 

Ponza Estate. Domani la presentazione sul Lanternino alla Punta del Molo.

Il cartellone di Ponza Estate 2016 offre una carrellata di avvenimenti che spaziano in tutti i campi, dai più leggeri a quelli più impegnati. In quest’ultimo rientra l’incontro “A scuola di dissenso” che vedrà protagonista il libro “Storie di resistenza al confino di polizia (1926-43)” di Ilaria Poerio e si terrà questa sera alle 22 sul Lanternino, alla Punta del Molo. Oltre all’autrice interverranno Rosanna Conte, dell’Istituto campano per la Storia della Resistenza, e Gino Usai, studioso di storia. La serata si aprirà con il saluto del sindaco, Piero Vigorelli.

L’opera è una ricerca fatta per l’università inglese di Reading presso cui Poerio ha un dottorato di ricerca: da essa emerge come la repressione fascista del dissenso sia stata una grande occasione di formazione per i confinati politici, che una volta tornati a casa e caduto il fascismo, furono in grado di organizzare e sostenere la lotta contro il nazifascismo. Gli strumenti “educativi” furono oltre che le conoscenze culturali, i momenti di protesta collettiva che li videro compatti e pronti a difendere gli spazi in cui potevano esercitare una vita attiva, dalle case private diurne alle mense, alla corrispondenza.

“Ma negli scritti di Ilaria Poerio sono affrontate anche altre tematiche storiche – ci anticipa Rosanna Conte, che per vent’anni ha fatto parte della Sezione didattica dell’ICSR, e attualmente si occupa da volontaria della biblioteca dell’istituto -, come la presenza di strumenti contro il dissenso nello stato liberale prefascista, e il loro adeguamento a uno stato dittatoriale in cui la discrezionalità della pena confinaria dava una connotazione ben precisa della caduta dei diritti fondamentali della persona. C’è poi il tema del revisionismo che accompagna la riflessione sulle cause storiche che hanno privilegiato il momento della Resistenza, sulla detenzione e relegazione nella costruzione dell’identità italiana”.
Fonti della ricerca sono archivi, epistolari, memoriali e una ricca bibliografia.

libri [2]

 

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