Ambiente e Natura

Epicrisi 82. La dignità della cultura

di Giuseppe Mazzella

cultura

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Una settimana all’insegna della cultura, e dei suoi tanti e irrisolti interrogativi, con promozione di nuovi libri, serate dedicate ai miti mediterranei, “incontri d’autore”.

A dare il la è stato Franco De Luca con il suo provocatorio intervento, La cultura? Che brutta bestia!, che ha spalancato un orizzonte vastissimo dove non finiremo mai di inoltrarci. Viene alla mente quasi subito la celeberrima frase dello storico e politico Gaetano Salvemini: “La cultura è ciò che resta dopo aver dimenticato tutto ciò che si è studiato”. E vissuto, possiamo aggiungere. Quel che resta, infatti, diventata ormai parte di noi stessi, e formatosi sullo studio e sulle esperienze, ci permette di leggere la realtà con una nostra lente con cui manifestiamo anche la nostra originalità.

Cultura è ripercorrere antichi sentieri come quello del mito omerico, riverberato alla Caletta nell’incontro con Antonio De Luca, in cui ci è stata data la possibilità di ri-scoprire ancora una volta aspetti che davamo per scontati, ma che mostrano ad ogni “lettura” nuove luci e nuove suggestioni.

mito omerico

E’ cultura quello che si viene svolgendo nelle “serate d’autore” durante le quali, affrontando l’onda del contingente dei problemi irrisolti della nostra Italia, si finisce inevitabilmente per riandare al nostro complesso DNA nazionale.

Ponza-dAutore1

Cultura è il recupero di pagine di storia in parte dimenticate e di capolavori della tecnica e dell’arte, come lo straordinario mondo dell’idraulica romana alla quale ci ha introdotto in una serata veramente speciale il prof. Leonardo Lombardi, che ha raccontato ad una platea attentissima l’imponente e sofisticato sistema realizzato a Ponza dagli antichi romani. Canali scavati nella roccia con pendenze millimetriche, amplissime cisterne per la raccolta del prezioso liquido, tutto sul filo di una precisione che lascia sbalorditi ancora oggi.
Il professor Lombardi, tra le tante notizie archeologiche che ci ha presentato, ha voluto sottolineare in particolare la necessità di studiare in maniera più approfondita e poi preservarla, quello che rimane della grande diga che gli antichi realizzarono per raccogliere l’acqua proveniente dai canali che scendono da quello che oggi conosciamo come Monte Guardia. Un unicum in tutta la storia romana.

Ponza - Copertina libro Lombardi

Cultura è il ricordo di avvenimenti tragici che hanno segnato la nostra storia isolana, come quello celebrato in maniera solenne anche questo 24 luglio a Ponza e a Ventotene, in ricordo dell’affondamento della nave postale Santa Lucia, dove oltre 80 persone persero la vita in un tragico siluramento inglese, su cui non è stato ancora fatta piena luce.

RN_Santa_Lucia2

Cultura è la salvaguardia del nostro Faro della Guardia, testimonianza non solo di un tempo, ma vivo ricordo della nostra identità isolana, per il quale tre anni fa conducemmo un’ostinata e vittoriosa battaglia perché passasse sotto la tutela del FAI. Le nostre trentaduemila firme testimoniano l’amore che noi isolani e tantissimi innamorati di Ponza portano a questo faro che domina e illumina un vasto braccio del Tirreno e che ci auguriamo possa presto essere nella fruizione pubblica e culturale di tutti. Restiamo fiduciosi che questo avvenga.

Faro-della-Guardia_-Tra-fantasia-e-realtà-foto-di-Enzo-Di-Fazio

Cultura è recuperare il nostro passato, un microcosmo che, man mano che ce ne allontaniamo, acquista maggior fascino.

Cultura è ricordare la triste esperienza del confino e coloro che l’hanno vissuto per apprezzare meglio e difendere un bene così prezioso come la libertà.

il bene della libertà

Cultura è ricordare chi non c’è più, e che ha fatto parte della nostra comunità, arricchendola.

Cultura è occuparsi delle questioni rilevanti che condizionano la nostra isola come i collegamenti, il trasporto, la sanità, l’approvigionamento idrico, confrontandoci liberamente e cercando ognuno per la propria parte di suggerire soluzioni.

Cultura è lo specchio dell’attività inquieta dell’uomo che cerca e non è mai sazio di sperimentare; cultura è analisi dei fatti, esposizione dei punti di vista, proposte da partecipare.

Di qui l’enorme responsabilità degli uomini così detti di cultura, in grado di indirizzare verso soluzioni e visioni; di qui l’obbligo di non servirsene a fini personali, o al servizio dei potenti o peggio ancora per raggiungere scopi subdoli e negativi, distorcendo volutamente la realtà dei fatti. Quanti misfatti si sono perpetrati nello storia in nome della cultura, parola aulica che serviva spesso solo ad annullare la voce flebile di quanti per ragioni di status e di studio, non erano in grado di competere.

E ancora una volta, anche su questo terreno scivoloso, lasciamo la parola al nostro illuminante Salvemini, che ci ricorda: “Noi non possiamo essere imparziali. Possiamo essere soltanto intellettualmente onesti. Cioè renderci conto delle nostre passioni, tenerci in guardia contro di esse e mettere in guardia i nostri elettori (o semplici lettori aggiungiamo noi) contro i pericoli della nostra parzialità. L’imparzialità è un sogno, la probità è un dovere”.

Solo a queste condizioni la cultura potrà, infatti, crescere proficuamente assieme alla nostra identità e alla nostra dignità.

 Abbracciamo_la_cultura

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