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Quando le ramazze volavano sulla Ravia…

di Rita Bosso
Chagall. Over the town [1]

 .

La notizia della morte di Renato me li ha riportato alla memoria uno ad uno, gli scopatori del Porto… Cicciariello con sigaro, paglietta ed eloquio da filosofo, Giovanni, tuta e basco blu, camminata strascicata, Martiell’ (Urgentino) sempre scalzo, dai piedi quasi palmati e lo spago alla vita e tra i più recenti, Aniell’ Martiell’…

Lo ammetto, ho un ricordo chagalliano degli spazzini di Ponza, la ramazza era a seconda dei casi bastone da passeggio, dama danzante, oggetto volante.

marc-chagall-the-promenade-1917 [2]
Il corso di Ponza, senza il pericolo della automobili, controllabile dalle mamme con una sola occhiata, è stato il teatro di infanzie libere e felici e gli scopatori partecipavano di quella magia, rendevano bello e pulito il nostro regno, lo sgombravano da tutte le insidie che si annidavano nelle vie cittadine, lo custodivano in inverno.

Noi, polletti d’allevamento cittadini, finalmente razzolavamo beati, padroni; mio fratello conduceva a tutta velocità la sua Ferrari rossa fiammante sul circuito bar Tripoli / Minicuccio, il fruttivendolo e i passanti si scansavano o allargavano le gambe a ponte per far passare l’Ayrton di tre anni; a fine estate il bolide tornava ad aggirarsi con prudenza e tristezza tra le poltrone del soggiorno.
Le mie bambole non si rompevano, semplicemente volavano giù al Cantinone e lì cominciavano una nuova esistenza; anche i giocattoli respiravano, quando arrivavano a Ponza.

Quasi sessant’anni fa! Non smetterò mai di ringraziare Ponza, il corso, la Caletta per gli anni che ci hanno regalato.

1. Chagall. Sirène with pine from Nice and The Côte d'Azur 1967 [3]

E Renato, che c’entra?
A quei tempi forse nemmeno stava dint’a scopa. C’entra, perché solo a Ponza io ho conosciuto i nomi degli spazzini, ne ho fissato i volti, li ho visto volare a cavallo delle ramazze, ne ho atteso il passaggio ogni pomeriggio quando il fruscio della saggina decretava la fine della controra.

Chagall. Particolare di Lovers with half moon, 1926 [4]
La storia continua… oggi scopro che Renato era molto più della coppola, della panzetta sempre più prominente, dei tratti vagamente africani del suo volto.

Renato, come tanti altri, era riuscito a conciliare gli opposti, ad essere infinitamente più avanti della Chiesa, del PCI, di tutto quello che sarebbe venuto nei decenni successivi e che è già morto. Riusciva ad essere comunista e ricchione, a festeggiare in abito da sposa ben prima che si parlasse di unioni civili, decideva di collocare il suo capodanno il 19 marzo.

Chagall. La Mariée. 1950 [5]
Bestemmiava come un turco ed era devotissimo a san Giuseppe. Scelte non facili, testimoniata oggi nei ricordo di Silverio, di Teresa, di Franco e sintetizzate da Sandrone con un verso tratto da l’Avvelenata di Guccini: “frocio, comunista… ci mancava solo che fosse ebreo!”

Ecco, io ho visto la ramazze volare nei cieli di Ponza, tra la Ravia e il Lanternino, in alto, sempre più in alto, e vi assicuro che non ero ubriaca.

chagall_danseuse [6]

Chagall. Le coq rouge dans la nuit. 1944 [7]

Nota
Tutte le immagini che illustrano l’articolo sono dipinti di Marc Chagall (1887, Vitebsk, Bielorussia – 1985, Saint-Paul de Vence, Francia). La seconda – La promenade; 1917 – e l’ultima – Coq rouge dans la nuit; 1944 – sono citate anche nell’articolo-saggio su musica e arte (leggi qui [8])