- Ponza Racconta - https://www.ponzaracconta.it -

Ciao Renato, i Ponzesi ti ricordano così…

a cura della Redazione
Renat'i' Pasc'.1. Retail [1]

.

Ieri sera al bar, mi si avvicina Ciro e mi dice: “Martina ho saputo una notizia triste, però, sul sito ne dovete assolutamente scrivere; nei giorni di San Silverio è venuto a mancare Renato ‘i Pasqua“.

Rimango allibita. Ormai erano più di dieci anni che era andato via da Ponza e non si avevano più notizie di lui, però questa mi aveva scosso. Ciro mi dice che un po’ di tempo fa aveva chiesto di lui, tramite conoscenze, ad un fratello che viveva in Belgio. Renato era lì da lui, in una casa di riposo lontanissimo dalla sua amata isola. Qualche giorno fa è arrivata la notizia della scomparsa dalla sorella che vive in Italia del Nord.

Renato è stato un’istituzione ponzese. Nella società aveva numerose mansioni: era il netturbino di quartiere, del Porto, perché non c’era casa dove non passasse a recuperare il sacchetto dell’immondizia, Era lavoratore attento e scrupoloso, né carte e né cicche trovavi in strada; era colui che faceva il falò del venerdì santo.
Raccoglieva la legna, l’ammucchiava in spiaggia, faceva falò spettacolari che illuminavano la spiaggia e riscaldavano la folla. La maggior parte dei ponzesi lo ricordano proprio per questo.

Sandro ricorda diversi “one man show” di Renato. Di non troppi anni fa quando, accumulata l’enorme catasta di materiale da bruciare con giorni e giorni di lavoro e tutto pronto per fare il focarazzo la sera del Venerdì Santo, all’incontro a Sant’Antonio del Cristo con la Mater dolorosa, arrivava il mezzo dei Vigili del Fuoco e il contrordine: Non si può fare… Troppo alto, troppo vicino alle case..! 
Quello era il momento di Renato… Invasato e chiamando a testimoni (…diciamo così!) tutti i santi del paradiso, sfuggiva ad ogni controllo e appiccava il fuoco. Il Santo, la Madonna e le autorità tutte assistevano benevoli e tutto sommato sollevati che il fuoco alla fine si fosse fatto!

Franco De Luca, forse inconsciamente, lo ha ricordato qualche giorno fa in una sua poesia: ‘A festa ‘i Renato [2].

Enzo Di Giovanni ricorda Renato come una “buona forchetta”, era un amante del cibo, in particolare delle uova sode, pare che facesse addirittura scommesse su quante ne riuscisse a mangiare. Spesso lo si trovava fuori la pizzeria ponzese ad aspettare e mangiare il suo pollo al forno… ne andava pazzo!

Mimma ricorda come Renato fosse ligio al dovere, passava nella sua zona, salita… per recuperare il suo sacchetto dell’immondizia. Era una persona semplice, amava stare in compagnia e fare dei grandi banchetti per il suo compleanno. Invitava i suoi amici ed offriva una bellissima festa, in prima fila – un altro ricordo – Giulio il pescatore.

Renato era conosciuto anche a Le Forna, tanto che Sandro Vitiello, lo ricorda sposato proprio ad una fornese. Non tutti conoscono questo particolare, perché il matrimonio fu breve, Candida morì molto giovane.

I ragazzi di Ponza, lo ricordano scontroso, in realtà era un po’ burbero, ma i giovani si divertivano a prenderlo in giro nei più svariati modi, proprio perché aveva difficoltà a stare allo scherzo.

Renato era una persona vera, chiunque gli riconosceva ciò e il suo ruolo importante nella società. E’ stato un pezzo di questo mondo e ha lasciato il suo indelebile ricordo.