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Un piccolo e incomprensibile miracolo di San Silverio

di Sandro Russo
Garofani [1]

 

Da qualche tempo lontano da Ponza ma non dal suo mondo e dai ricordi connessi, nello scorso autunno-inverno ho chiesto a Rosaria Di Fazio se poteva mandarmi qualche schiuopp’ di garofano di San Silverio, quelli rossi e profumati che non mancano mai nelle case ponzesi e che anche nonno Ciccillo coltivava ’ncopp’u ciardine d’a Draunara.

Gentile e disponibile Rosaria: gli schiuopp’ arrivano a Roma attraverso un giro complicato – Enzo Di Fazio li porta da Ponza; con il figlio Giacomo che viene a lavorare a Roma, mi incontro una mattina presto a Termini -; alla fine, una diecina di getti sono messi a radicare a Roma e a Lanuvio (Castelli romani).

Premetto che in passato ne avevo avuti, rossi e rigogliosi, ma per qualche motivo poi me li ero persi.

Attecchiscono, passano l’inverno.
Circa nel periodo giusto, nella seconda metà di giugno, qualcuno di quelli di Roma prepara un bel fiore.
Che si rivela di uno squillante colore bianco!

Non mi preoccupo, aspetto quelli che stanno in campagna, esposti un po’ in ombra, che tardivamente stanno anch’essi preparandosi a fiorire.
Ed eccoli fioriti!

Garofani fioriti e in boccio

Non posso pensare che Rosaria mi ha mandato degli schiuppi presi tutti dalla pianta sbagliata, però agli interrogativi non trovo una risposta…

 

Nota
Nella foto, le foglie dei garofani sono quelli più chiare e lanceolate; le altre foglie, più frastagliate, sono di ruchetta (Diplotaxis muralis), che qui è infestante.