Attualità

Il bilancio di quattro mesi dell’operazione “Mare Sicuro”

di Sergio Monforte

Migranti salvati2

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Il 16 giugno scorso si è conclusa l’operazione “Mare Sicuro” che, iniziata il 15 febbraio, ha avuto come guida il contrammiraglio di origini ponzesi Salvatore Vitiello. L’operazione, realizzata totalmente in mare pattugliando ininterrottamente per 130 giorni 80.000 miglia quadrate nautiche, si è chiusa con un bilancio di 15.000 migranti salvati.
Il resoconto di questa importante missione 
è stato riportato dalla stampa alcuni giorni orsono e anche Sergio Monforte vi ha dedicato un bell’articolo che, arricchito di foto, riproponiamo a beneficio di tutti coloro che non l’avessero letto.
La Redazione

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Quindicimila migranti tratti in salvo

Terminata la missione del Contrammiraglio Salvatore Vitiello, Comandante della Terza Divisione Navale

Il Contrammiraglio Salvatore Vitiello, Comandante della Terza Divisione Navale

Quasi 15mila migranti tratti in salvo, 130 giorni consecutivi trascorsi in mare, pattugliando ininterrottamente un’area di 80mila miglia quadrate nautiche: si racchiude in queste sintetiche, ma significative cifre, l’esaltante bilancio del Contrammiraglio Salvatore Vitiello, Comandante della Terza Divisione Navale, alla guida dell’operazione “Mare Sicuro” dal 15 febbraio al 16 giugno scorso.

A bordo della fregata di nuova concezione “Carlo Bergamini”, alla fonda nel porto di Augusta, con la gemella “Margottini” (che rileva anche il ruolo di unità di bandiera) ed alla presenza dell’Ammiraglio di Squadra Filippo Maria Foffi, Comandante in Capo della Squadra Navale, si è infatti svolta la cerimonia di avvicendamento al vertice dell’operazione “Mare Sicuro”, tra il Contrammiraglio Vitiello (che divide le sue origini tra Ponza e l’isola d’Elba) ed il Contrammiraglio Alberto Maffeis.

Migranti salvati a bordo della fregata Bergamini

Quattro mesi che hanno profondamente segnato, dal punto di vista umano, tanto il Contrammiraglio Vitiello, quanto gli equipaggi delle ventidue navi che si sono alternate, durante il suo periodo di comando, nell’operazione di controllo e salvataggio delle migliaia di migranti. In totale, 2.900 uomini e donne della Marina militare, provenienti dalla Squadra Navale, dalla Brigata San Marco, dalle forze aeree e dal Comando subacqueo incursori, tutti perfettamente integrati, con una media, nella presenza giornaliera in mare, di circa 800 unità.

“Sono di cuoio duro – ha sottolineato, tra l’altro, il Contrammiraglio Vitiello – ma non ho potuto non commuovermi quando ho visto tanti migranti salire a bordo e baciare il ponte di volo della nave, piangere, venirci incontro per abbracciarci, gridando “libertà” e “grazie Italia”. In particolare, mi ha colpito una donna che abbiamo salvato assieme alle sue due piccole bambine: era stremata e quando ha capito di essere in salvo, è crollata a terra singhiozzando, mentre le due bimbe iniziavano a giocare con i nostri marinai che, per farle divertire, avevano gonfiato un guanto di lattice trasformandolo in palloncino. Sono state queste immagini a fornirci l’energia necessaria per andare avanti, ma soprattutto, osservando il volto di quei migranti, ho compreso quanto siamo fortunati a vivere nel nostro grande Paese. Loro lavorano una vita, poi vendono o abbandonano tutto e pagano migliaia di dollari per affrontare un viaggio massacrante, nell’unica speranza di una vita migliore”.

Migranti salvati1

Nei quattro mesi di comando del Contrammiraglio Salvatore Vitiello, le fregate multiruolo Bergamini e Fasan, le fregate Zeffiro, Scirocco, Grecale, Aliseo e Libeccio, i cacciatorpediniere De La Penne, Duilio e Mimbelli, i pattugliatori Bettiga, Vega, Aviere, Borsini, Cigala Fulgosi, Sirio, Libra e Spica, le corvette Sfinge e Chimera e le navi appoggio Vesuvio ed Etna hanno compiuto, complessivamente, 15.800 ore di moto, cui si aggiungono 390 ore di volo degli elicotteri imbarcati, che hanno portato a termine 88 operazioni di soccorso su natanti con migranti in pericolo di vita (81 gommoni e 7 barconi). Ma l’operazione Mare Sicuro significa anche e soprattutto tutela e sicurezza degli interessi nazionali, tanto che le navi del dispositivo sono state, altresì, quotidianamente impegnate sia nella sorveglianza e protezione delle piattaforme industriali nazionali, che di una ventina di pescherecci italiani presenti in media in aree a rischio, quali quelle a nord di Misurata ed a nord di Bengasi, abbordando, in tale specifico servizio, sette mercantili stranieri che transitavano nell’area con atteggiamento sospetto.

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Ed è stato lo stesso Comandante in Capo della Squadra Navale, Ammiraglio Filippo Maria Foffi, nel suo intervento, a sottolineare l’importanza della missione “Mare Sicuro” ed ad esprimere il proprio compiacimento per l’operato del Contrammiraglio Vitiello, degli ufficiali e dei marinai ai suoi ordini. Ricordando, in particolare, l’evento del 25 maggio scorso, con il salvataggio di oltre 500 migranti, l’Ammiraglio Foffi ha affermato come “la reazione veloce, complessa e combinata di navi, elicotteri ed imbarcazioni, la generosità, dei marinai che si sono addirittura tuffati in mare, ha significato la salvezza di un numero elevatissimo di esseri umani che avevano il diritto di sognare una vita migliore e voi siete stati lo strumento perché tutto ciò potesse accadere”.

Dopo questa impegnativa e straordinaria esperienza, il Contrammiraglio Salvatore Vitiello, orgoglio della marineria ponzese ed elbana, proseguirà nel suo incarico di Comandante della Terza Divisione Navale, con sede a Brindisi e di cui fanno parte: l’incrociatore portaeromobili Giuseppe Garibaldi e le tre navi d’assalto anfibio San Giorgio, San Marco e San Giusto.

Migranti salvati

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