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Ri/flessione (2)– Il Sito è diventato un organo di opinione pubblica, il che lo affianca ad altri strumenti di esposizione del pubblico giudizio. I network come facebook e twitter dilagano e fra i Ponzesi mietono fanatici seguaci. Non è un compito che voglio assumermi. Guardo i fatti e li riporto. Posso anche commentare e infatti, come ho lamentato nel passato articolo il “colpo di acuta demenza”, a proposito del mancato supporto alle riviste Ponza Mia e Vivere Ponza, così oggi giudico la non partecipazione al Sito un gesto sbagliato. Al di là dei contenuti esposti. Questi sommariamente possono distinguersi in due categorie: quella più marcatamente culturale (storica, letteraria, sociologica, cinematografica) e quella d’attualità. Soverchiano i contenuti culturali. Perché possono evincersi da un bagaglio notevole per quantità e qualità. Quelli sull’attualità si riferiscono di solito alle decisioni amministrative (Regione, Comune). Sono più carenti perché il clima interno alla comunità isolana non è amabile e nemmeno pacato e nemmeno sereno e nemmeno onesto. Domina l’acredine della contrapposizione viscerale, e le parti si osteggiano. Se a dire la propria opinione c’è il rischio di incappare in un rimbrotto, in una bacchettata, in un dileggio, è chiaro che nessuno si espone. Pur tuttavia, nonostante queste limitazioni, il Sito mi sembra che assolva un compito civico notevole. Sembrerebbe strumentale questo giudizio, dato che viene da uno assiduo frequentatore. Viene dall’infanzia questo monito segreto. L’ho partorito quando lasciai l’isola all’età di 11 anni. Ha gli occhi severi di mio padre, quelli umidi di mia madre.
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Vorrei solo precisare, e l’amico Franco lo sa bene perché prima di essere un collaboratore esterno come ora ha fatto parte anche lui della Redazione, che nessuno di noi “scrive a comando di nessuno”. Firmiamo testi in totale autonomia e indipendenza: ci mettiamo la faccia, e tanto basta. Gli articoli pubblicati a nome della Redazione sono invece frutto di uno scambio di informazioni e considerazioni confrontate in maniera circolare e totalmente condivise da tutti i redattori.