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Epicrisi 72. L’isola e i viaggidi Vincenzo (Enzo) Di Fazio . Settimana sottotono questa che sta per concludersi. Non si è parlato di Laziomar, né di bilanci comunali, né degli altri problemi dell’isola come quelli che riguardano l’avvio di stagione… anche se il primo articolo a firma di Vincenzo Ambrosino ritorna sulla grande avventura del porto a cala dell’Acqua, ponendo in evidenza le osservazioni presentate dai comitati Samip e Rinascita e auspicando una soluzione che tuteli le ragioni e le aspettative della comunità delle Forna. L’estate è alle porte e nonostante il tempo faccia ancora capricci, le aspettative per un pieno di turisti ci sono tutte.
Ho un po’ divagato ma torno all’epicrisi. Visto i pochi spunti della settimana di cosa parlerò, allora? Di viaggi e di viaggiatori. E la stura me la danno in particolare gli articoli di Sandro sulla sua visita al “regno delle due Sicilie”, di Franco sugli scritti dell’abate Giovan Battista Pacichelli e di Pasquale sulla metafora dei suoi ricordi. In effetti l’idea di isola non può prescindere dall’idea del viaggiare. Così Sandro ci porta per mano, dopo averci fatto “visitare” la scorsa settimana la reggia di Caserta, alla scoperta del Belvedere di san Leucio con l’opificio della seta e le abitazioni degli operai, un altro degli “esperimenti sociali” intrapresi dagli amministratori illuminati del regno borbonico. E l’accostamento a Ponza è immediato per il ruolo avuto da quegli amministratori, a partire dal 1734, nella colonizzazione dell’isola, nella sua fortificazione e nella realizzazione di quel porto stupendo che accoglie il viaggitore quasi ad abbracciarlo. Sandro ci conduce poi nella tenuta di Carditello che, nata come luogo di caccia e divenuta per volontà di Ferdinando IV di Borbone una fattoria modello per la coltivazione del grano e l’allevamento di razze pregiate di cavalli e bovini, finisce in abbandono nella storia recente. Fin quando non viene acquisita per il recupero dal Ministero della cultura, grazie anche all’impegno di Tommaso Cestrone (l’angelo di Carditello), figura storica del volontariato solitario che, da custode, sfidando la camorra, ha tanto contribuito ad alimentare il dibattito sul degrado del casertano. Luoghi, personaggi ma soprattutto storie che ci aiutano a credere come a volte certe situazioni difficili siano capaci di generare speranza e possibilità di riscatto al punto da ribaltare lo stato delle cose. E dal presente, viaggiando, facciamo un salto nel passato negli anni in cui, ai tempi dei Farnese, un abate, Giovan Battista Pacichelli, col pallino dei viaggi, ma anche per lavoro, si sposta per mezza Europa, per tutto il Mezzogiorno d’Italia arrivando finanche a Ponza. Tutt’altro viaggio è quello che ci propone Pasquale Scarpati. Il suo è un percorso nei ricordi dove è molto efficace la metafora della gerla, contenitore del vissuto fatto di esperienze che hanno determinato per lui, come per ognuno di noi di una certa età, il carattere che ci siamo poi ritrovati. In quella gerla, appesantita da tutto quello che il trascorrere degli anni vi ha scaricato, c’è di tutto: le origini isolane, l’imprinting di un’infanzia vissuta tra gli scogli e per la strada, ci sono i pasti frugali, gli esempi virtuosi degli adulti, le gioie e le cattiverie, insomma ci sono le esperienze di tutta una vita che Pasquale, da uomo saggio qual è, si appresta a raccontare. E di viaggio possiamo parlare anche quando Silverio Lamonica “navigando” su internet si imbatte in poesie, scritti, saggi che riguardano Ponza. Questa volta “approda” al blog di Rihanna, un’insegnate di origine filippina, su cui c’è un reportage che riguarda la festa di San Silverio. La circostanza conferma la internazionalità della nostra isola e del nostro patrono, ricordato anche nella simpatica poesia in dialetto romanesco che Peppino Bonlamperti ha composto in risposta alla poesia che Gigi Proietti nel 1976 dedicò al nostro santo. E non poteva mancare in questa rassegna di percorsi l’ultimo viaggio, quello che pone fine alla vita. Infine ci sono le proposte di incontri culturali, tanti e variegati: dal ricordo nelle scuole di Genova della figura di Maria Vitiello, la partigina di Ponza, sorella del sindaco don Mario, alla presentazione a Latina del libro “Vite partigiane”; dalla Notte Europea dei Musei al Civico archeologico Lavinium alla giornata di studi sul Monastero San Mamiliano a Montecristo, per finire alla X edizione del Certamen “Civis sum” di Latina, che nella manifestazione di quest’anno si è avvalsa del supporto di Silverio Guarino, medico e nostro collaboratore. Auguro buon viaggio a tutti e, quando andate in giro per il mondo, ricordatevi cosa ha scritto Pino Cacucci, l’autore, tra l’altro di Puerto Escondido da cui Gabriele Salvatores ha tratto un bellissimo film: “Si possono percorrere milioni di chilometri in una sola vita senza mai scalfire la superficie dei luoghi, né imparare nulla delle genti appena sfiorate. Il senso del viaggio sta nel fermarsi ad ascoltare chiunque abbia una storia da raccontare”. Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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