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Un’orazione del mese mariano

proposto da Silverio Lamonica

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Certo, leggendo la mia firma in calce a quest’articolo, qualche lettore dirà: “Silverio, un po’ avanti negli anni, comincia a raccomandarsi alla Madonna!”. Comunque, facezie a parte, ho notato che questa orazione, riferitami da mia sorella Angela, è dedicata alla Vergine di Monserrato.

Il culto di questa Madonna fu importato dalla Spagna all’inizio del Sec. XVI da un frate spagnolo del Convento di Montserrat (Catalogna) il quale, nel 1506, eresse a Napoli una chiesa dedicata appunto alla Vergine di quel Monastero che ha il volto nero a causa della qualità di legno con cui fu costruita la statua. Esattamente un secolo dopo, nel 1606, il nobile spagnolo Don José Pons y Leon durante una tempesta approdò fortunosamente a Porto Longone (Elba); per ringraziamento eresse in loco una chiesa dedicata a Nuestra Señora de Montserrat. Il culto italianizzato (Maria di Monserrato), si estese rapidamente al meridione d’Italia, Sicilia e Sardegna (da Wikipedia).

I primi otto versi dell’orazione sono riportati in lingua italiana e, guarda caso, sono stati “postati”, già da tempo, nella pagina Facebook della Parrocchia Maria SS. Immacolata e S. Ferdinando Re, di Pizzo Marina (Calabria), seguiti dal Salve Regina.
Nella “versione ponziana” all’incipit italiano segue invece un testo in dialetto ponzese.
Con molta probabilità questa preghiera fu importata a Ponza nel Sec. XIX da quella regione e “adattata” al culto locale, tant’è vero che veniva recitata da alcune signore anziane di Ponza nella prima metà del “Novecento”, nel corso del mese mariano, come mi è stato riferito.

 

O Maria di Monserrato

O Maria di Monserrato,

io sono sola e voi m’accompagnate,

io sono afflitta e voi mi consolate

io sono all’oscuro e voi mi fate luce,

io vi chiedo una grazia per carità

e voi per carità me la dovete fare.

Fatelo o Vergine Maria,

di queste pene mie trovate voi la via.

 

I’ me cocche e me so’ cuccata

e a Maria aggio chiammata

e tre ccose aggio penzato:

confessione, cummunione e uoglie santo.

I’ dormo e dormo a lletto,

sott’ a lu cuscino

ce sta lu vero Ddio.

A’mmiezz’a casa ce sta l’Annunziata,

a piede ce sta ll’angiule Rafele,

vicin’a porta

ce sta l’angiul’d’a bbona morta;

ca Dio ce libber’i mala morte

e ce mann’a santa notte

a nnuie e tutt’ u prossimo cristiano

chi male e bbene ce vo’

rifresca ll’ anima d’u Sant’ Purgatorio;

’u bbuono ce trase

’u mmale ci iesce

e Ddio ce uard’ ’u cape d’a casa.

 

E così sia

L'interno della Chiesa s. M. MonserratoImmagine di copertina. Interno della chiesa di Santa Maria in Monserrato degli Spagnoli, luogo di culto cattolico di Roma, situato nel rione Regola, in via di Monserrato. È la chiesa nazionale di Spagna a Roma e, dal 2003, sede del titolo cardinalizio di Santa Maria in Monserrato degli Spagnoli.