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Buone notizie dal Sud. (1). Si parte dalla visita alla reggia, ma poi…
Un appuntamento preso e le prenotazioni fissate con un certo anticipo, insieme ad un gruppo di amici, se no poi non si fa più. L’associazione mentale più comune di Caserta è con la reggia, meta quasi per tutti di gite scolastiche; per uno del gruppo è stata sede di servizio militare.
E apprezziamo anche la presentazione fatta su un opuscolo a cura dell’amministrazione comunale di Caserta (Ufficio del Turismo), che introduce la Reggia attraverso le parole dello stesso Re Ferdinando IV di Borbone: Venite, venite! Song’ ’o rre! Bella, vero? Ma c’è costata un sacco di soldi: 6.133.507 ducati. Eh sì… papà e mammà non badavano a spese. Intanto, adesso mia moglie Maria Carolina ha una reggia ancora più bella di quella di sua sorella che sta a Versailles. Venite, venite! Guardate quant’è bella! Venite, venite! Nun ve mettite scuorno. Saglite… Avete mai visto ’nu scalone più bello di questo? Quella di fronte è la Cappella Palatina, fermiamoci un attimo, ma poi andiamo negli appartamenti reali, e attraversiamo tutte le stanze…” Ma anche così, un occhio alla guida e l’altro al tanto che c’è da vedere – dopo una sequenza dei Saloni dai nomi altisonanti (degli ambasciatori, degli alabardieri, del trono), varie stanze per la pinacoteca e la biblioteca – la mente divaga… Quando si arriva agli appartamenti privati del re e della regina, in un recesso del bagno di quest’ultima troviamo quell’arnese a quattro zampe, che a giochi finiti (nel 1861, alla nascita del Regno d’Italia), i funzionari sabaudi segnalarono in inventario come: “strano oggetto a forma di chitarra” (sembra che sia il primo bidet introdotto in Italia, voluto da Carolina d’Asburgo-Lorena moglie di Ferdinando IV; come riportato anche da Wikipedia). E qui ognuno ricorda qualcosa a proposito dello “strano aggetto”, che sembra essere diventato nel mondo una peculiarità italiana… Qualcuno ricorda di parenti americani che hanno detto: “Però! Comodo per lavare i piedi!”. Mentre qualcun altro si informava cautamente se servisse a fare il bagnetto al neonato! Su tutti uno del gruppo ha ricordato di aver letto sul Venerdì di Repubblica della settimana in corso un servizio proprio sul bidet, che religiosamente ho messo da parte e scannerizzato (qui riportato in file .pdf: Da Il Venerdì di Repubblica. 8 maggio 2016) Anche il Parco si visita con piacere: le vasche monumentali con quella in fondo con il gruppo marmoreo di Diana cacciatrice; i giardini all’italiana sono ben curati; un po’ meno lo stagno, il grande bosco circostante; molti gli edifici abbandonati, tra cui le due serre, quella monumentale e quella di servizio.
Il viaggio è stato ideato tra noi con una certa logica: volevamo vedere l’altro luogo di interesse, il Belvedere di San Leucio con la sede dell’antico complesso industriale per la manifattura della seta. Di strada, una capatina per vedere l’anfiteatro romano di Santa Maria Capua Vetere, con una sorpresa inaspettata nel locale Mitreo. …E la ciliegina sulla torta, la struttura che lega e ha reso possibili la reggia di Caserta, San Leucio e la Tenuta di Carditello: l’Acquedotto Carolino! Di tutto parleremo (e vedremo le foto) nella prossima puntata…
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