Ambiente e Natura

Il vero museo dei ponzesi

di Silverio Guarino

 

È sicuramente una provocazione che rimarrà tale ed inascoltata, ma, poiché è mia onestà mentale dire (e scrivere) quello che penso, ecco quello che vado a proporvi.

È notizia recente che a Terracina (forse per la solita soffiata anonima), le forze dell’ordine preposte (Guardia di Finanza), abbiano proceduto a sequestrare una ingente quantità di reperti archeologici (anfore, soprattutto), che era gelosamente custodita in un magazzino del porto (sulla stampa on-line pontina: leggi qui).
Tutti questi reperti fanno parte adesso, del museo archeologico della stessa città.

Perché aspettare le denunce anonime e i sequestri delle forze dell’ordine?

Se tutti gli abitanti di Ponza, cittadini residenti e turisti ospiti, decidessero di donare ad un unico museo dell’isola le anfore, i reperti archeologici, le ancore e tutto ciò che hanno nelle loro abitazioni isolane, attinti tutti dai fondali del nostro mare, si realizzerebbe un’opera unica e grandiosa.

Non so se potrebbe essere sufficiente lo spazio messo adesso a disposizione delle mostre e degli eventi, quello dei “Cameroni”, per intenderci.

Come è giusto che sia, per dare il buon esempio, potrei cominciare io stesso mettendo a disposizione quell’unico “cuòll’ d’anfora” da me catturato negli anni ’60 davanti alle grotte azzurre, quando si inciampava sott’acqua, anche a basse profondità, in frammenti e schegge di anfore d’epoca remota.

Frammento di anfora romana

Sono pronto a cominciare, ma chi mi seguirà, in questa mia nobile iniziativa?

Eppure, sarebbe sufficiente entrare in una casa qualunque di un ponzese qualunque per poter vedere, messe in bella mostra, le anfore e i reperti antichi che il nostro mare ci ha consegnato.
Una casa qualunque di un ponzese qualunque, il vero museo dei ponzesi.

3 Comments

3 Comments

  1. vincenzo

    15 Aprile 2016 at 18:00

    Silverio, io trovo la tua non una provocazione ma una vera soffiata non anonima!

    “Soffiata” per di più ingenua, perché non ci troviamo davanti ad una richiesta da parte di amministratori che invitano i cittadini di consegnare l’eventuale materiale storico-archeologico per allestire un museo. Tra l’altro non è il materiale che manca per allestire un museo, basta riportare a Ponza quel materiale disperso e giacente nei vari depositi di qualche museo continentale.
    Qualche anno fa io nei vecchi “cameroni” deputati a diventare museo ho visto centinaia di anfore ammucchiate e in fase di catalogazione: mi chiedo che fine abbiano fatto.

  2. Silverio Guarino

    17 Aprile 2016 at 13:39

    Quando il bambino esclamò: “Il re è nudo!”, non credo facesse una “soffiata”, ma dicesse solo la verità!

  3. vincenzo

    17 Aprile 2016 at 17:33

    Silverio, tu non sei un bambino, tu hai scritto: “Eppure, sarebbe sufficiente entrare in una casa qualunque di un ponzese qualunque per poter vedere, messe in bella mostra, le anfore e i reperti antichi che il nostro mare ci ha consegnato.
    Una casa qualunque di un ponzese qualunque, il vero museo dei ponzesi.”

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