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Epicrisi 63. Intorno a San Giuseppe

di Martina Carannante
Preparazione per la Festa di S. Giuseppe.2

 

Le feste in questo fine settimana sono due, entrambe importanti: con San Giuseppe si festeggia la festa del papà nonché il santo protettore del borgo di Santa Maria – sul nostro sito lo ricordano Silverio Lamonica con un suo ricordo d’infanzia  e Tonino Esposito con una preghiera in musica  in collaborazione con Franco De Luca.
Con la Domenica delle Palme si inaugura la settimana pasquale, un vero risveglio per ogni cristiano – a ricordo del sacrificio del figlio di Dio – e anche per l’isola.

Preparazione per la Festa di S. Giuseppe.1

La settimana  si apre con gli auguri a mio nonno per i suoi 100 anni. Un compleanno ideale, ma il ricordo è costante.

Come sempre troviamo il tabellino delle partite disputate dalle nostre squadre, questa volta sono ben tre cronache per un incontro recuperato a  Spigno. Il calcio a 5 conclude la sua partita con una sconfitta e un pesante infortunio per Marcello De Martino cui vanno i nostri auguri per una pronta ripresa; gli uomini di Coppa dovranno impegnarsi a fondo  per la prossima partita.
La Polisportiva conclude i 90 minuti di domenica con un pareggio, sotto gli occhi di Mister Brio non è il massimo, ma già mercoledì, recupera tutte le sue forze e nella partita a Spigno sconfigge i padroni di casa in un partitone eclatante e sotto gli occhi di ben trenta tifosi ponzesi.

Sul fronte delle “cronache dall’isola” troviamo Biagio Vitiello che ci propone uno straquo abbastanza inedito e puzzolente;  l’evento ha suscitato un inatteso interesse e una quantità di commenti, tutti molto interessanti.

Velella

Un Memo della Redazione commenta a suo modo alcuni recenti avvenimenti isolani, tra fantasia e (incredibile) realtà. Risulta che alle ‘primarie’ sull’isola, tenuti presso i “Gazebo” di casa nostra… a vincere sono le arcere! Aspettiamo con ansia le ‘secondarie’, anche perché se no a cinque liste come arriviamo?

La Rassegna Stampa, come ogni settimana, riporta gli avvenimenti più importanti riguardanti l’isola e dintorni secondo i vari giornali cartacei ed on-line. Non sulla rassegna in sé (né su nostri commenti, che non ci sono stati!) ma su una delle notizie riportate dai giornali, si è innescata una polemica pretestuosa. Ora del nostro sito tutto si può dire, ma non che non siamo abbastanza democratici da pubblicare i punti di vista altrui… Così che un articolo, proprio ripreso in Rassegna e diffuso in maniera distorta su un social network, ha prodotto in me una vera reazione di rigetto: “E’ la stampa bellezza!“.

Pasquale Scarpati ci propone le sue “Fantasticherie” a puntate, con un occhio al passato e uno al presente, da buon letterato, e ci propone un altro apologo sulla sua visione della vita.
L’instancabile Silverio Lamonica ci dona la traduzione di Derek White accompagnato da un personale commento; la grotta della maga Circe non poteva non affacciarsi sulla spiaggia più bella del mondo: Chiaia di Luna.

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L’amico Sang’ ‘i Retunno, passa dai pesci agli uccelli e ci racconta, nel suo modo sornione, che anche in un periodo di caccia chiusa, anche se non con cartucce vere… si spara sempre! …e alcuni sono bravissimi!

Sandro Russo ci propone un tema di attualità che spesso viene dimenticato o sottovalutato, soprattutto dai giovani: Il ritorno dell’eroina tra i ragazzi italiani.

Questa settimana sono stati pubblicati anche gli orari Laziomar riguardanti la primavera-estate. Tutti i nostri amici che fanno molto uso dei mezzi di collegamento faranno bene a salvarsi il file e tenerlo ben impresso; non cambia moltissimo rispetto gli altri anni, ma con la Laziomar mai dire mai: la beffa è sempre dietro l’angolo!

Lo aveva annunciato il primo cittadino sulla sua pagina Facebook con tanto di acclamazione, tutti attendevano  la lieta notizia ed ecco che giovedì 17 u.s. è avvenuto un incontro con alcune realtà associative per la creazione del Museo. Ma secondo noi di Ponzaracconta il pregiudizio politico non aiuterà nell’impresa, tanto che ci chiediamo: Quale museo per Ponza?

Museo. Icone

Infine, il nostro cultore del dialetto, Franco De Luca, seduto sulla sua poltrona ci propone la poesia Scrive ind’ u core.

Fuochi di S. Giuseppe.1

Cari lettori, forse questa mia epicrisi può sembrare frettolosa, però c’è aria di festa. Sono a Ponza per San Giuseppe per la prima volta dopo quattro anni (!). Non me ne vogliate, ma io continuo a godermi quel poco di festa del mio quartiere.

Buona Domenica delle Palme!

Fuochi di S. Giuseppe.2

 

2 Comments

2 Comments

  1. Pasquale

    24 Marzo 2016 at 09:11

    Felice te, Martina, che solo per quattro anni non hai potuto godere della solennità di S. Giuseppe. Per me, invece sono passati appena 12 ma di… lustri!
    Vagando nel passato ricordo innanzitutto che San Giuseppe, oltre ad una solennità religiosa, era anche una festa civile; quindi: niente scuola. Poi ricordo ancora che alcuni giorni prima o il giorno prima la banda musicale si inerpicava su su per i Conti allietando con allegre marcette tutto il contado. Ai componenti della stessa, affannati ed affaticati, si aprivano colà le porte delle case e si offrivano varie leccornie con un buon bicchiere di vino. Nonna Tummetella si apprestava, anche in tarda età, con solerzia e soprattutto volentieri (guai se qualcuno le consigliava di rinunciare!) a friggere zeppole. Qualcuno dei componenti riusciva pure a racimolare un po’ di uova fresche da portare a casa. Qualche volta ho assisto alla processione o, la sera, al concertino. Ma, bambino, ci andavo solo se accompagnato dai miei, perché avevo timore di attraversare il “tenebroso ruttone” di Santa Maria; piuttosto al buio o rischiarato, in seguito, da poche e fioche lampadine addossate ad una parete. Chissà se un domani..!

  2. Luisa Guarino

    25 Marzo 2016 at 18:15

    Come si fa a rimpiangere per 12 lustri, sessant’anni, la festa di San Giuseppe a Ponza e non tornarci mai!? Neanche si vivesse in Australia una cosa del genere sarebbe concepibile di questi tempi. Ma a volte accade che certi luoghi e certe situazioni, in maniera particolare per quanto riguarda la nostra isola, preferiamo continuare a rimpiangerle e vagheggiarle da lontano piuttosto che ritrovarle, a distanza di anni o di decenni, troppo cambiate e troppo lontane dai nostri ricordi di un tempo.
    Ad esempio mia cugina Maria da moltissimi anni non viene più a Ponza per San Silverio. C’è stata solo una volta in tempi abbastanza recenti ma ne è rimasta delusa: preferisce ricordarla com’era e ascoltare tramite il telefono le voci della Diana, delle campane e dei canti in chiesa. Il resto preferisce immaginarlo com’era. Così forse anche Pasquale?
    Mi ha colpito la sua citazione del “grottone” di Santa Maria, che quand’era ragazzino attraversava con un certo timore. A me quando ero bambina sembrava lunghissimo da percorrere, provenendo dal Porto.

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