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Ancora sul caso della signora C. P.

di Franco Schiano
Elisoccorso. ARES. Pegaso 44 [1]

 

Il 5 marzo scorso la signora C. P. è stata colpita da ischemia cerebrale e a causa delle avverse condizioni meteo non è stato possibile trasferirla subito con l’eliambulanza dell’ARES (*) presso un presidio ospedaliero [molti articoli sul sito hanno trattato del fatto; alcuni anche in Rassegna, ripresi dalla stampa pontina, cartacea e on-line – NdR].

A questo punto i medici del primo soccorso di Ponza, valutando comunque il lungo tempo necessario per l’eventuale intervento dell’elicottero militare da richiedere in caso di pericolo di vita, con grande senso umanitario e professionale si sono attivati, tutta la notte, per stabilizzare la paziente riuscendovi egregiamente, anche perché per fortuna forse non era un caso tanto grave.

Il mattino dopo la paziente – non in imminente pericolo di vita – è stata avviata via mare all’ospedale di Formia, con ulteriori quattro ore di ritardo – a causa dei noti disguidi sugli orari Laziomar. Orari repentinamente cambiati qualche giorno prima, con poco preavviso e scarsa pubblicità, tanto da non essere noti – com’è risultato evidente – al personale del Poliambulatorio, a cui nessuno si sogna di fare alcun tipo di appunto.

Ora invece di cercare di sviare, e alzare polveroni sparlando di “infami speculazioni sulla salute, ignobili bassezze, ecc.”, sarebbe meglio focalizzare l’attenzione sul nocciolo del problema, che va oltre le ormai ordinarie manchevolezze della Laziomar: l’efficienza ‘ognitempo’ degli elicotteri ARES.

Infatti non si capisce perché gli elicotteri militari arrivano e quelli dell’ARES no.

Eppure anche l’ARES ha due elicotteri “ognitempo” stazionati a Viterbo e Rieti – e non si capisce perché non a Latina dove ci sono le isole – da utilizzare quindi sempre per gli interventi su Ponza, specie se notturni o ventosi, a prescindere se ci sia o meno imminente pericolo di vita.

È palese che se c’è imminente pericolo di vita, siamo di fronte a un caso di somma urgenza che certo non si ottimizza facendo intervenire tramite la Prefettura un elicottero militare magari da Trapani o da Gioia del Colle, che non sono certo vicinissime.

Poiché è la salute il bene primario, che viene prima di tutto, facciamo in modo che a Ponza non si continui a vivere sperando che se ti capita un problema serio e urgente non sia di notte o col cattivo tempo.
A buon intenditor…

 

P.S. – Non sarebbe meglio che colui che è ha il ruolo di responsabile della salute di Ponza si concentrasse sulla soluzione di questa problematica, mettendosi doverosamente dalla parte dei cittadini?

118. Pegaso21 [2]

 

Nota
(*) – ARES – Azienda Regionale Emergenza Sanitaria (NdR)